Non è una festa del volontariato, ma una festa al volontariato, dedicata a tutte quelle persone che si dedicano alla costruzione di relazioni, fiducia e stima che concerne il terzo settore.
Si è svolta presso Trento Fiere durante il weekend del 7 e 8 ottobre aprendosi con un intervento da parte di: Ugo Rossi, Alessandro Andreatta, Giorgio Casagranda, Vincenzo Passerini e i vari presidenti delle associazioni che hanno reso questo fine settimana un momento di condivisione e incontro per tutte quelle persone che credono nel terzo settore.
La lista delle attività di queste due giornate è molto versatile offrendo dalle 10 di mattina fino a tarda serata laboratori per bambini e grandi, workshop, musica, cibo e bevande, insomma un vasta scelta su come non annoiarsi nella giornata.
L’ingresso presso lo stabile di Trento Fiere si presenta con una grande sala divisa in 3 corridoi, circondati da molteplici stand delle associazioni che hanno voluto mostrasi, presentarsi e alcune chiedere anche un supporto. Tra queste troviamo: vigili del fuoco, croce rossa, associazioni contro il bullismo, associazioni inerenti danza e teatro, associazioni che salvaguardano il pianeta e persino un stand del nostro servizio civile. Un via e vai di persone, colori, musica e chiacchere che hanno animato la sala.
Uno stand in particolare ha catturato la mia attenzione, si presentava con una strana struttura color marroncino e una porta rossa accesa, sulla quale era presente una piccola fessurina di vetro per guardarci dentro. Era una riproduzione di una cella per 4 persone di un carcere tradizionale di 4 metri per 3 nella quale erano presenti 2 letti a castello, un paio di armadietti e un tavolino con 4 sedie che andavano a stringere ancor di più lo spazio libero. Tutto regolare secondo le norme dei diritti umani, ma è bastato entrare in 5 persone ed assistere ad una piccola presentazione all’interno della cella per capire quanto può risultare scomoda un situazione così ristretta fra detenuti.