Filippa Giordano: dal palco di Sanremo una sperimentazione vocale che s’affaccia sul mondo

Data: 01/08/13

Rivista: agosto 2013

Siciliana di nascita e messicana d’adozione, Filippa Giordano è una delle voci italiane più limpide e potenti del panorama internazionale e, con garbo e modestia, si è resa disponibile a raccontarsi per i telespettatori di Telepace e per i nostri lettori.

Questa artista è tra le maggiori esponenti del filone musicale denominato “pop operistico”, un innovativo indirizzo musicale che coniuga sonorità moderne e tradizione lirica, e s’impone sulla scena artistica interpretando sia pezzi derivanti dall’opera sia proponendo brani originali che ben manifestano la sua sapiente regia nel far interagire generi apparentemente tanto distanti.

Figlia d’arte, ha trascorso la sua infanzia nel mondo della lirica tra spartiti e arie famose: il padre è Marcello Pecorella, baritono nel Coro Polifonico della Cappella Sistina e anche la madre è cantante d’opera, mezzosoprano.

Sostenuta quindi da un background genetico d’eccellenza, forgiata da due esempi musicali d’eccezione e portatrice di un buon bagaglio di esperienza col tempo ha avuto modo di raffinare il suo talento vocale fino a raggiungere un ragguardevole livello tecnico.

Con una forte cadenza spagnoleggiante Filippa Giordano racconta la storia della sua vita sottolineando le difficoltà del suo percorso: il sogno del successo non corrisponde al sogno artistico.

Una carriera invidiabile, un talento raro

Caterina Caselli, mecenate di Filippa, fu colei che la svezzò al mondo artistico internazionale, consacrandone il debutto discografico e fu il suo tramite con le maggiori case discografiche.

La sua carriera è stata caratterizzata da una certa dose di fortuna, unita al coraggio ad affacciarsi alla scena musicale estera ed è stata sostenuta soprattutto da un innegabile talento vocale, perfezionato dal costante studio, che le ha permesso di consolidare una tecnica canora che già ad un primo ascolto si svela solida e matura. Conosciuta ed apprezzata più oltre confine che nella penisola, l’artista ha avuto modo di trascorrere lunghi periodi in Asia, Australia e in America Latina, soprattutto in Messico, nazione con cui ha un legame molto profondo: qui ha trovato un pubblico affettuoso e fedele alla sua musica, ma anche marito, con cui ha una grande affinità, ora suo manager.

Nel 1999 Filippa Giordano si aggiudicò il secondo posto al Festival di Sanremo, per poi tornarci tra i “big” qualche anno dopo. Frequenti sono le collaborazioni con molti celebri artisti tra cui spicca il nome del Maestro Ennio Morricone che, oltre che comporre per lei, l’ha voluta come sua ospite d’onore per un tour in Giappone, come interprete del tema principale de La leggenda del pianista sull’Oceano, del cartone animato Aida degli Alberi ed infine, tra le più recenti iniziative assieme, si ricorda la composizione di Profumo di limoni. Si tratta di un’interpretazione particolarmente significativa del tema del film Nuovo Cinema Paradiso scritta appositamente per Filippa da Maria, moglie di Morricone, con cui condivide una spiccata somiglianza biografica, in comune anche con il protagonista del film.

Altrettanto frequenti e numerosi sono i premi che ha ricevuto e i riconoscimenti che le sono stati attributi: ha cantato per il papa Giovanni Paolo II, è stata invitata dal governatore della California Arnold Schwarzenegger a cantare l’inno statunitense per l’apertura dell’evento “The Woman Conference”, fu convocata dal principe Carlo per un concerto di gala a Londra, ha inaugurato il Museo il museo della Divina Maria Callas al Metropolitan di New York, ha partecipato alla Mañanitas messicana celebrando la Vergine di Guadalupe…solo per citare qualche sua apparizione.

Ma quali sono gli ingredienti per arrivare a tali gratificazioni? Avere il sostegno di una potente casa discografica, o di personaggi influenti, e coniugare questi aiuti esterni con il proprio talento: questi sono tra gli strumenti più efficaci per arrivare al grande pubblico. E rimanervi. I primi possono implementare la notorietà di un artista già avviato, oppure farlo emergere dall’ombra, ma se qualcuno è privo di una qualsiasi forma di capacità il successo sarà solo temporaneo: una “moda”, una notorietà passeggera e transitoria perché qualitativamente poco valida.

I legami con il mondo cattolico e con l’ambito del volontariato

Filippa è molto credente e l’elemento cattolico è la colonna sonora della sua carriera e della sua esistenza personale; lo dimostra non solo i concerti che tenne per Papa Giovanni Paolo II, ma anche il fatto che canti l’Ave Maria in ogni sua esibizione, ogniqualvolta ne abbia occasione, soprattutto, specifica, dove il pubblico non è cattolico. Questa sua spinta evangelizzatrice è una scelta coraggiosa considerando che attualmente nel mondo della musica è una tendenza controcorrente. Punta su chi è “tiepido” e con le parole può convertirsi: che siano concerti o interviste, quando i riflettori sono accesi su di lei, sente la necessità di portare il messaggio cattolico anziché parlare esclusivamente della propria esperienza. Le corde vocali sono lo strumento principale per arrivare al suo fine.

Non solo. È forte anche il legame che da lungo tempo tesse col mondo dell’associazionismo, soprattutto con la Croce Rossa, per cui è stata eletta ambasciatrice ufficiale in Messico.

Difficile ma non impossibile: rispetto, studio e un fine elevato

Cosa consiglia ai giovani che vogliono intraprendere strada artistica similare? Mantenersi saldi ai propri valori, avere rispetto e alimentare l’arte avvalendosene come mezzo principe per connettersi con il divino. Non una strada, quindi, per arrivare al successo in quanto scopo, ma che lo trascenda e l’ultima meta sia davvero qualcosa che elevi: il fine è farsi mezzo, strumento. Altro consiglio è mai essere negativi. Molte porte saranno chiuse ma tenendo salde la sincerità, lo studio e la disciplina, elementi fondamentali, si scoprono i propri difetti e si riesce a migliorarsi.

Filippa canta in varie lingue e grazie al suo perpetuo pellegrinaggio tra le varie nazioni ha affinato a livelli avanzati sia l’inglese che lo spagnolo. Alcuni suoi pezzi li ha registrati in giapponese, in tailandese, in francese…quando si trova in un paese straniero cerca di trovare qualche ricorrenza, qualche tema specifico che possa prestarsi per l’occasione a cui partecipa: lo impara a ridosso dell’evento e lo canta dal vivo. Tale attenzione è un tributo per il pubblico, un ringraziamento personalizzato e molto gradito ai partecipanti che sentono lo sforzo e il rispetto che l’artista dimostra affrontando nuovi idiomi per arrivare ad una relazione più profonda con l’uditorio.

Una portavoce del patrimonio musicale e della cultura italiana all’estero con un gran capacità artistica e un ammirabile spessore personale.

Si ringrazia la collaborazione di Maurizio Mellarini, caporedattore di Telepace Trento, per l’incontro con Filippa Giordano

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