Filosofia in pratica La Consulenza filosofica può risolvere i problemi esistenziali?

Filosofia in pratica

La Consulenza filosofica può risolvere i problemi esistenziali?

Il luogo comune che vede la filosofia come qualcosa di astratto e poco vicino ai problemi della gente potrebbe essere messo in crisi dalla comparsa della Consulenza Filosofica. Nata in Germania nel 1981 con il nome di Philosophische Praxis grazie a Gerd Achenbach, uno dei primi filosofi ad esercitare questa pratica e professione.

Cos’è la Consulenza filosofica? Banalmente potrebbe assomigliare ad una consulenza psicologica o psicanalitica ma non lo è. Infatti lo psico-terapeuta aiuta “il paziente” ad adattarsi alla realtà, ad un ambiente.

Il consulente filosofico dà un aiuto, certo, ma non vuole “guarire” nessuno e non lavora con dei pazienti, bensì con dei consultanti o ospiti, individui che ad un certo punto della loro vita incontrano delle difficoltà nel vivere, dei dilemmi etici.

Come dice Neri Pollastri, uno dei primi consulenti filosofici ad esercitare la professione in Italia: “Lo psicoanalista deve far sì che le persone riescano a vivere e ad adattarsi ad una realtà data, a prescindere se questa realtà sia perversa o meno. Supponiamo ad esempio che io faccia l’imprenditore e che mi si stia disfacendo la famiglia perché se non pago le mazzette non riesco a lavorare. Per me la soluzione non può essere: pago le mazzette così mio figlio va all’università e mia moglie non mi lascia. E’ chiaro che un’altra soluzione è più complessa, però io posso anche non riuscire più a guardarmi allo specchio se metto da parte i miei principi di valore.”

Quello che distingue più di tutto la consulenza filosofica dalle consuete professioni di cura è il suo approccio. Non terapeutico bensì maieutico. La maieutica si basa sullo sviluppo del potenziale di comprensione e di autocomprensione del consultante.

Il termine viene dal greco Maieutikè che significa “arte della levatrice”, “arte del far nascere” e si riferisce al metodo dialettico adottato da Socrate, filosofo ateniese vissuto nel V secolo a.C.

Socrate in opposizione ai Sofisti che adottavano l’arte della persuasione, preferiva, con il dialogo, “tirar fuori” dall’allievo la sua visione delle cose, il suo pensiero.

Nonostante i diversi approcci presenti tra i consulenti filosofici, tutti sembrano essere accomunati da una visione essenzialmente “socratica”, quindi maieutica. La filosofia è vista come una ricerca continua e senza fine sui problemi umani e il cui luogo preferenziale è costituito dal dialogo intersoggettivo.

Proprio come Socrate, il consulente filosofico ritiene che il primo passo per avviare la ricerca filosofica consista nella coscienza della propria ignoranza. Per questo il filosofo non può né insegnare, né consigliare ma può solo stimolare il suo partner dialogico ad esaminare la sua vita ed i suoi problemi da un diverso punto di vista.

Un altro concetto importante nella consulenza filosofica è quello di “visione del mondo”, ossia la concezione di realtà che ognuno ha e che condiziona il suo essere nel mondo, il suo esperire, i suoi comportamenti. Spesso il nocciolo dei problemi esistenziali risiede proprio nella “filosofia personale” del consultante, non sempre facilmente intelligibile.

La consulenza filosofica si è ormai diffusa in tutto il mondo e tra i più importanti consulenti e studiosi della disciplina troviamo, oltre ai già sopracitati Gerd Achenbach e Neri Pollastri, anche Shlomit Schuster, Ran Lahav e Peter Raabe.

In Italia lo sviluppo e la diffusione di questa pratica filosofica come professione si deve soprattutto a Phronesis “Associazione Italiana per la Consulenza Filosofica” che ha istituito una scuola di formazione per consulenti filosofici.

SITOGRAFIA

Home

http://mondodomani.org/dialegesthai/mdev01.htm

BIBLIOGRAFIA

Gerd B. Achenbach, La consulenza filosofica. La filosofia come opportunità per la vita, Apogeo, Milano, 2004

Lahav Ran, Comprendere la vita. La consulenza filosofica come ricerca della saggezza, Apogeo, Milano, 2004

Maria Devigili

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