È questo uno degli slogan scelti per promuovere la campagna che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle morti correlate al consumo di sostanze stupefacenti. Ogni anno a livello mondiale si contano circa 200.000 decessi per overdose da sostanze lecite o illecite, come alcool, oppiacei, anfetamine e antidepressivi. I dati sono incerti poichè molti casi non sono riportati, soprattutto quando riguardano gli oppiacei. “Tempo di ricordare” in quanto l’evento vuole essere anche l’occasione per ricordare famigliari e amici scomparsi a causa del sovradosaggio di un farmaco o di una droga, un tema ancora avvolto da un forte stigma che rende più difficile l’opera di sensibilizzazione e prevenzione verso i soggetti a rischio.
L’80% di queste morti sono causate dagli oppiacei, e in particolare dal sovradosaggio di eroina assunta per via endovenosa e dalle sostanze usate per tagliarla, come ad esempio il fentanyl, un oppiaceo sintetico 100 volte più potente della morfina, che negli Stati Uniti sta causando un notevole aumento dei decessi correlati. La campagna di prevenzione passa anche dalla distribuzione capillare del naloxone, commercializzato con il nome di Narcan, farmaco salvavita antagonista degli oppiacei che permette di dare una possibilità in più di sopravvivere a quelle persone colpite dall’overdose.
Oggi purtroppo questa distribuzione, che potrebbe salvare centinaia di vite, non è ancora sufficiente, infatti molte farmacie non hanno il naloxone a disposizione e non tutti i SerD sono consegnati agli utenti, lasciando il carico di responsabilità ai pochi centri di riduzione del danno (RDD) presenti in Italia.
A livello globale esiste l’UNODC United Nations Office on Drugs and Crime (Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine) un’agenzia delle Nazioni Unite che produce annualmente un report dettagliato sulla situazione del traffico e del consumo di sostanze, dando importanti indicazioni ai singoli Stati riguardo alle politiche da adottare, e proponendo la stipula di trattati internazionali mirati a ridurre i danni causati dal commercio e dal consumo di droghe.
Le analisi prodotte da questa autorevole agenzia dimostrano che la repressione e criminalizzazione del consumatore porta a maggiori rischi per la salute e un aumento dei casi di overdose, mentre le campagne di sensibilizzazione e un maggiore controllo sullo spaccio e sul monitoraggio della qualità delle sostanze aiuta a combattere il fenomeno.
Le scelte in una direzione nell’altra, invece, sono di natura politica e ideologica e spesso, purtroppo, non tengono conto delle conseguenze sui più deboli.