Google Accessibility

Viviamo in una società basata sull’informazione e la conoscenza. In questi anni, l’informazione è diventata sempre più un bisogno primario e la tecnologia, dal computer allo smartphone, dai messaggi di posta elettronica al wi-fi, è sempre di più il mezzo per trasmettere, conservare e creare l’informazione. L’accesso alla tecnologia dell’informazione rappresenta, perciò, sempre più un’opportunità di conoscenza, istruzione e lavoro. Si può in qualche modo equiparare l’accesso alle tecnologie ed il loro pieno utilizzo ad un diritto primario per tutti i cittadini, nessuno escluso.

Ma come fare quando si è esclusi da questo diritto primario? Google Accessibility aiuta le persone escluse da questo diritto: “La missione di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle accessibili e utili – esordisce Brian Kemper, Accessibility Product Manager di Android – e un elemento chiave per raggiungere questo obiettivo è realizzare tecnologie che funzionino per tutti. Per noi l’accessibilità è un diritto umano”.

Tutti gli strumenti e le tecnologie messe a punto da Google per semplificare la vita nel quotidiano degli utenti con qualche forma di disabilità, sono sviluppate con il loro coinvolgimento, perché la priorità è che siano “il più possibile inclusivi e alla portata di tutti, con l’obiettivo di creare una società più equa”.

Lookout in italiano

Lookout è un’applicazione Android, localizzata anche in italiano, dedicata alle persone con disabilità visive. Puntando lo smartphone in ogni direzione si ottiene una descrizione vocale dell’ambiente e degli oggetti visualizzati grazie a modelli di intelligenza artificiale. Per esempio, Lookout è in grado di distinguere gli ingredienti per una ricetta in cucina, i prodotti del supermercato (con tanto di marchio e quantità), le banconote, strumenti di lavoro e testi scritti.

Chrome descrive le immagini

Le persone con disabilità visiva e anche gli ipovedenti possono sfruttare una nuova funzionalità del browser Chrome che consente di avere la descrizione delle immagini online. Si tratta di un grande vantaggio poiché non sempre queste, a livello di codice, dispongono di etichette descrittive o di un testo alternativo. Inoltre funziona anche con gli screen reader. Per attivare la funzione basta accedere alle Impostazioni di Chrome e selezionarla dalla sezione Accessibilità.

 

Da Diva ad Action Blocks

Lorenzo Caggioni, in seno alla community di Google, l’anno scorso ha presentato il dispositivo Diva: una sorta di bottone intelligente che consente di interagire con l’Assistente Google senza dover impiegare la voce. In sintesi, una soluzione ideale per persone con disabilità cognitive o motorie, poiché consente di svolgere alcune attività frequenti del quotidiano con maggiore autonomia. Si pensi, per esempio, all’ascolto di musica o la visione di un film. Il concetto di Diva è stato fondamentale per lo sviluppo di Action Blocks, che ne è di fatto la versione virtuale.

Scaricando l’omonima app in italiano sugli smartphone Android, si possono creare bottoni virtuali che attraverso l’Assistente Google eseguono i passaggi necessari per completare un’attività sul terminale.

Per esempio, un’icona con la foto di un familiare sulla schermata iniziale del telefono permetterà di chiamare quella persona“ spiega Google. “Un’altra icona potrà attivare il proprio video preferito su YouTube, oppure elencare gli appuntamenti della mattina. E così via”.

Elisa Giarolli

precedente

successivo