Hackathon 2021: una giornata al MUSE sui binari dell’inclusione

Data: 01/04/22

Rivista: aprile 2022

Categoria:Accessibilità e mobilità

Il 3 dicembre 2021 sono stato invitato alla premiazione dell’Open Access Hackathon nelle modernissime stanze del Museo delle Scienze di Trento. Prima, però, ricapitoliamo un po’ di cose. Cos’è l’Open Access Hackathon? Si tratta di un evento organizzato in concomitanza con la Giornata internazionale delle persone con disabilità, il cui obiettivo principale è quello di riunire un gruppo di giovani e costruire assieme nuove idee fondate sull’accessibilità e l’inclusione.

L’occasione, quest’anno, è stata fornita dall’inaugurazione della Galleria della Sostenibilità. Al suo interno ci sono diverse installazioni riguardanti tematiche ambientali e sociali come la questione climatica, la perdita della biodiversità, l’aumento della popolazione e la lotta alle disuguaglianze sociali.

È a questo punto che i giovani che hanno partecipato al progetto entrano in gioco. La “maratona tecnologica” si è svolta nel corso di ventiquattro ore, durante le quali ognuno dei quattro gruppi di lavoro ha messo assieme le proprie idee per elaborare un progetto in grado di rendere la Galleria della Sostenibilità più accessibile.

I ragazzi hanno persino riposato e mangiato all’interno del Museo, dando prova di grande capacità di organizzazione e coordinazione. Lo sviluppo delle idee è stato possibile grazie alla collaborazione dello staff del MUSE assieme ad alcuni esperti che hanno introdotto i ragazzi al mondo della disabilità senso-percettiva.

I giovani che hanno partecipato all’hackathon sono stati infatti formati dai responsabili dell’evento in materia di accessibilità, tecnologia e sostenibilità. Per il resto, dobbiamo tutto alla loro capacità di immaginazione.

I vincitori sono stati i giovani responsabili del progetto Rails, che prevede la costruzione di un binario di legno e plexiglass che dovrebbe permettere alle persone non vedenti di visitare la Galleria della Sostenibilità in autonomia. Il binario andrebbe collegato ad un’applicazione scaricabile sul proprio smartphone, in modo tale che l’utente non vedente, facendo scorrere il telefono lungo il percorso, riesca a capire quando fermarsi presso un punto di interesse e ascoltare un’audioguida o interagire con alcuni elementi tattili. Il progetto Rails è stato ideato dai bravissimi Ignacio Aristondo, Riccardo Carretta, Francesco Coppola, Giulia Paludo, Teresa Rizzi e Martina Vincoli. Oltre a dimostrare quanto le nuove generazioni abbiano da dire in termini di idee e innovazione, l’hackathon è stato un evento importante perché ha permesso ai presenti di ragionare a fondo sul problema dell’accessibilità in strutture pubbliche e culturali come il MUSE. La speranza è quella di vedere questo progetto realizzato e di vederne altri simili ideati in futuro.

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