HIKIKOMORI
“Hikikomori” è un termine giapponese che significa letteralmente “stare in disparte” e viene utilizzato per riferirsi a chi decide di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi (da alcuni mesi fino a diversi anni), rinchiudendosi nella propria camera da letto, senza aver nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno. È un fenomeno che riguarda principalmente giovani tra i 14 e i 30 anni e di sesso maschile, anche se il numero delle ragazze isolate è in forte crescita. Anche in Italia l’attenzione nei confronti del fenomeno sta aumentando. L’hikikomori, infatti, sembra non essere una sindrome culturale esclusivamente giapponese, come si riteneva all’inizio, ma un disagio sociale che riguarda tutti i paesi economicamente sviluppati del mondo. Si stima che in Italia ci siano almeno 100 mila casi.
Le cause possono essere diverse:
Caratteriali: gli hikikomori sono ragazzi spesso intelligenti, ma anche particolarmente introversi e sensibili. Questo temperamento contribuisce alla loro difficoltà nell’instaurare relazioni soddisfacenti e durature, così come nell’affrontare con efficacia le inevitabili difficoltà e delusioni che la vita riserva;
Familiari: l’assenza emotiva del padre e l’eccessivo attaccamento con la madre sono indicate come possibili cause, soprattutto nell’esperienza giapponese. I genitori faticano a relazionarsi con il figlio, il quale spesso rifiuta qualsiasi tipo di aiuto;
Scolastiche: il rifiuto della scuola è uno dei primi campanelli d’allarme dell’hikikomori. L’ambiente scolastico viene vissuto in modo particolarmente negativo. Molte volte dietro l’isolamento si nasconde una storia di bullismo;
Sociali: gli hikikomori hanno una visione molto negativa della società e soffrono particolarmente le pressioni di realizzazione sociale dalle quali cercano in tutti i modi di fuggire.
Tutto questo porta a una crescente difficoltà e demotivazione del ragazzo nel confrontarsi con la vita sociale, fino a un vero e proprio rifiuto della stessa. Anche la dipendenza da internet viene spesso indicata come una delle principali responsabili dell’esplosione del fenomeno, ma non è così: essa rappresenta una conseguenza dell’isolamento, non una causa.
Gruppo ama per genitori
Le famiglie si trovano spesso impreparate per gestire il ritiro sociale del proprio figlio, per questo motivo nel 2016 l’Associazione A.M.A. ha provato a rispondere a questo bisogno con la creazione di un gruppo di auto mutuo aiuto specifico. Nel gruppo i genitori trovano uno spazio libero di dialogo e confronto in cui condividere la propria esperienza ed esprimere le proprie emozioni, nel confrontarsi con questa realtà apparentemente incomprensibile e foriera di tensioni e pesanti preoccupazioni. Il gruppo si incontra ogni 15 giorni a Trento ed è sempre aperto a nuove famiglie. Per info: 0461.239640 – ama.trento@tin.it – www.automutuoaiuto.it