I Dogon a Trento

I Dogon a Trento

Si è conclusa la mostra realizzata da Knycz e Ipsia

 

Si è chiusa la mostra DOGON che ha visto la collaborazione tra Prodigio, Ipsia del Trentino, CTA, FAP con il CCI – Centro per la Cooperazione Internazionale e che ha avuto luogo a Trento dal 1° ottobre all’8 novembre. 

Durante il mese della mostra si sono susseguiti molti eventi che da diverse angolazioni parlavano di questo popolo straordinario presente in Africa. In West Africa. In Mali. A sud del Mali: i Dogon!

La mostra fu possibile grazie ad un imprenditore presente in Europa. In Italia. In Trentino: Umberto Knycz. Knycz frequentava il West Africa già dagli anni ’70 ed ha accumulato un tesoro d’inestimabile valore che fu in parte esposto al Museo di storia naturale di Venezia ed ebbe un successo incredibile: più di mezzo milione di visitatori! 

Esiste anche un’associazione in Trentino che opera in Mali; proprio con il popolo Dogon: Ipsia del Trentino (l’ONG delle ACLI). Ha costruito una scuola elementare, ristrutturato un hotel per offrire alloggio a ragazze che scappavano dalla guerra nel nord del Paese ed è intervenuta, sempre con l’aiuto della Provincia Autonoma di Trento, per sfamare il popolo Dogon impossibilitato a coltivare le proprie cipolle, sempre causa guerra.

Il sig. Knycz e Ipsia hanno in comune il “mal d’Africa”! Conoscono entrambi uno dei posti più belli al mondo tempestato da bellezze naturali e architettoniche riconosciute dall’UNESCO. Hanno quindi organizzato una mostra di 200 sculture tra statue, finestre, porte, gioielli, maschere che sono stati esposti lungo il corridoio del magnifico CCI!

La mostra fu accompagnata da una serie incredibile di eventi. S’iniziò con un defilé di moda africana che ha avuto luogo venerdì 27 settembre sotto gli archi del chiostro del convento curato dall’atelier etico ed etnico “officina de l’ùcia” (di Ipsia ed Astalli). Hanno sfilato i capi tessuti dai sarti senegalesi richiedenti asilo indossati da una cinquantina di giovani e giovanissimi… e qualche “diversamente giovane”. Alle ore 19.00 dello stesso giorno vi fu una suggestiva cena a numero chiuso (100 persone) al primo piano del convento, tra le ex celle dei frati agostiniani e le statue Dogon. Il ricavato è già stato devoluto per sostenere i progetti di Ipsia in Mali. L’accompagnamento di questa serata è stato curato da Anansi: un cantante pigro, disordinato e ritardatario, ma con molti difetti.

Venerdì 4 ottobre alle ore 18.00 vi fu la conferenza “Il popolo della Falesia”. Erano presenti il Console onorario del Mali Gianfranco Rondello e le due giovani africaniste Manuela Perris e Gaia Lott, per narrare il momento difficile che sta passando il Mali con gruppi estremisti legati ad al-Qā’ida e ISIS/Dae’sh. Giuliano Rizzi, presidente di Ipsia, ha presentato i progetti che l’ONG sta attuando in Mali. A fine incontro è stato possibile visitare la mostra con l’accompagnamento di Umberto Knycz. 

Uno dei momenti più suggestivi di tutto il programma DOGON è stato il concerto di Baba Sissoko, sponsorizzato dal Comune di Trento. Baba è uno dei maggiori esponenti di musica etnica e jazz, da anni impegnato nella diffusione della tradizione musicale del Mali in ambito internazionale. Da tempo collabora con diversi musicisti che, a partire dall’approccio tradizionale del jazz, hanno spostato la loro ricerca verso le radici più pure, riscoprendo le origini africane di tutta la “musica nera”: blues, jazz e soul. Il concerto che ha avuto luogo nel chiostro del Convento venerdì 11 ottobre ha visto anche un duo con l’assessore alla cultura e musicista Corrado Bungaro. 

Il ricco programma è proseguito venerdì 18 ottobre con il film “Timbuktu” che fu introdotto da Katia Malatesta di “Religion Today” e commentato da Marco Pontoni (lavocedinewyork)! Trattasi di un film bellissimo che ha concorso per la Palma d’oro al Festival di Cannes 2014, dove ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica e il François Chalais Prize e ha ricevuto la candidatura all’Oscar al miglior film straniero nell’ambito dei Premi Oscar 2015!

Il 25 ottobre John Mpalisa (originario di Bukavu – Repubblica Democratica del Congo e trentino d’adozione), appena rientrato da una marcia che l’ha visto attraversare tutta Italia a piedi con lo slogan “Restiamo Umani”, ha narrato la sua di Africa. John è l’animatore de L’Italia che R-esiste del Trentino ed ha incontrato, nel suo peregrinare, i resistenti come il sindaco di Riace e Papa Francesco. Il programma ha chiuso il 7 novembre con testimonianze e conoscenza dei maliani residenti in Trentino accompagnati dalla corale Altreterre che ha letteralmente emozionato le moltissime persone convenute all’incontro e a visitare la mostra. 

Per tutti i 40 giorni la mostra è rimasta aperta alle scolaresche e ai visitatori grazie al volontario in Servizio Civile di Prodigio Ivan Ferigo e alle volontarie FAP. 

Purtroppo mentre si svolgeva tutto il programma arrivavano notizie terribili dal Mali e proprio dai paesi Dogon. A fine ottobre fu ucciso (secondo le fonti ufficiali “si è fatto esplodere”) il Califfo dell’Isis Al Bagdhadi in Siria e gli estremisti islamici scatenarono la loro rabbia ai confini dell’Impero. Compreso il Mali. Con centinaia di persone. Mentre scrivo è in atto una deportazione del popolo Dogon in zone più sicure del Paese, abbandonando i loro paesi riconosciuti dall’UNESCO per la loro cosmogonia e armonia architettonica ai piedi della falesia.

Per sostenere i progetti è possibile donare sul conto corrente: IT29G0830401807000007335132 presso la Cassa Rurale di Trento.

 

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