Il Ministro della Salute Livia Turco, a novembre 2006, aveva emanato un decreto ministeriale che innalzava il limite di cannabis detenibile per uso personale, che passava da 500 a 1.000 grammi. In base al decreto: chi era trovato in possesso di un quantitativo minore di un grammo si prendeva solo una multa, e non più una pena detentiva. Il fine del decreto era far rientrare l’uso della droga tra gli atti da prevenire e non da punire. Ma il Tribunale regionale del Lazio ha sospeso il decreto dando ragione al Codacons e alla cooperativa sociale comunità terapeutica di Taranto, che affermavano che il provvedimento del governo non affrontava la questione della droga alla radice, ma piuttosto la sottovalutava. La sentenza è stata motivata anche dai preoccupanti dati presentati, dal Codacons e dalla comunità, che evidenziavano il raddoppio dal 2001 al 2005 dei consumatori di cannabis, costituito soprattutto da giovani tra i 12 e i 24 anni. E mentre tutte le associazioni e buona parte del mondo politico si congratulava per la giusta sentenza il Ministro della Salute prometteva battaglia con un appello al Consiglio di Stato. Un Ministro che dovrebbe tutelare la Salute dei cittadini, ancora di più se minorenni, va nel senso contrario all’etica!
Sottovalutare i rischi futuri in cui si può incorrere non è saggio, ma i giovani devono essere consapevoli di potenziali danni.
I dati del rapporto 2006 dell’ufficio per le droghe e il crimine delle Nazioni Unite, evidenziano che è la droga più usata al mondo, tra le illegali, con una stima di 160 milioni di consumatori nel mondo, con più del 20% dei giovani che la usano più volte la settimana.
Più ricerche hanno documentato ed attestato i temporanei effetti psicotici provocati da un’intossicazione di cannabis. Ma oggi, si parla della possibilità che tali fenomeni diventino cronici e addirittura degenerino nella schizofrenia o depressione. Secondo i ricercatori britannici della rivista Lancet, altamente specializzata nel settore, la possibilità che accada esiste. Infatti, i consumatori di cannabis avrebbero il 40% di possibilità in più di soffrire di una malattia psicotica, rispetto a chi non usa droghe, e offrire di sintomi quali allucinazioni o ossessioni. Evidenziando come, in Gran Bretagna, almeno 800 casi di schizofrenia all’anno possano essere legati all’uso di droghe. A causa dell’uso costante fatto durante l’adolescenza, quando il cervello è giovane e in via di sviluppo, che lo porterebbero ad essere estremamente sensibile. Molti altri professori dissentono con la tesi, sottolineando che i casi di schizofrenia sono rimasti stabili negli ultimi 30 anni, nonostante il vertiginoso aumento dell’uso di tali sostanze.
Un’altra ricerca pubblicata su Thorax, un’altra rivista del settore, si sofferma sui danni polmonari. Esaminando oltre 339 volontari divisi fra fumatori di cannabis, di tabacco, di entrambi e non fumatori ha evidenziato che i fumatori di una o entrambe le sostanze subiscono i danni più gravi ai polmoni. I fumatori di spinelli subiscono maggiori danni per la mancanza di filtri, negli spinelli, e si fumano fino in fondo, con il fumo che viene inalato molto più a fondo. Maggiore il consumo maggiore il rischio.
Quanto detto finora non va inteso come un invito a fare uso di minore quantità di droga, ma ad informare i più giovani di quello che potrebbe accadere loro, ed il messaggio è solo uno: “ evitate la droga, vi fa male”. È vecchia, la dicevano a me da giovane, ma è sempre il consiglio più giusto.