…i nuovi volontari si presentano

Autori:Redazione

Data: 01/10/09

Rivista: ottobre 2009

Girardi Tiziana

Mi chiamo Tiziana Girardi, ho 23 anni, sono una studentessa e, a partire da ottobre 2009, svolgerò il servizio civile presso l’Associazione Prodigio.
Quest’estate, quasi per caso, ho trovato il bando del servizio civile in Internet e, presa da una naturale euforia, ho subito pensato che il Progetto di giornale 6 fosse fatto su misura per me. Dopo anni di studio che non mi hanno lasciato la possibilità di impegnare energie in attività pratiche di lunga durata, ho ritenuto fosse giunto il momento di mettermi in gioco completamente nella realizzazione di un percorso di attività che prevedesse responsabilità ed impegno costante. Non avendo potuto vantare un curriculum vitae lungo pagine e pagine credo sia stato riconosciuto che, nonostante l’esperienza sia sempre fondamentale, in un ambiente creativo come quello proposto, l’entusiasmo di una persona curiosa di applicarsi in un mondo sconosciuto potrebbe risultare davvero utile.
Vorrei presentare ora i motivi che mi hanno spinta ad impegnare un anno della mia vita nel servizio civile. Ho sempre ritenuto che fare qualcosa per gli altri, oltre che per il proprio piacere, sia l’unico modo per vivere la vita a pieno, sentendosi parte davvero attiva di questa società. Inoltre sono sicura che il mio impegno nel sociale non si fermerà a questa esperienza ma che, al contrario, da essa trarrò ancora più entusiasmo e voglia di fare in quest’ambito. Un altro motivo è che il progetto da me scelto è pienamente attinente al mio percorso di studi. Sono attualmente una studentessa di Scienze Sociologiche dell’ateneo di Padova e, tra le materie fondamentali del mio corso, sono previsti la politica sociale, la ricerca sul campo e molti insegnamenti che si riveleranno molto utili all’Ente. Infine ritengo che un’esperienza come quella del servizio civile sia un ottimo mezzo per affacciarsi in punta di piedi al mondo del lavoro, per capire quello che vorrei davvero poter fare una volta laureata e per crescere dal punto di vista personale perché, tutti sappiamo, non si smette mai di imparare.
Come ti definiresti nel modo di scrivere in poche parole? Precisa e concisa.
Cosa ti aspetti da quest’anno? Grande realizzazione e crescita personale.
Come credi possa essere il tuo rapporto con l’altro ragazzo/a del servizio civile? Rilassato, allegro e reciproco.

Truant Andrea

Presentarsi, scrivere di se stessi in poche righe. È una cosa che viene richiesta spesso quando arriva l’occasione di conoscere nuove persone.
Pensando a me potrei dire molte cose, ma non è facile raccontarle tutte in poco spazio, rimanendo pertinente allo scopo che questo breve elaborato si propone.
Inizierò con una veloce rassegna di alcuni dati essenziali alla mia conoscenza.
Ho ventidue anni, sono nato nella città di Trento il cinque maggio 1987 e studio al terzo anno di Scienze della Conservazione dei Beni Culturali.
Tra i miei maggiori interessi c’è la musica. Sono un grande appassionato degli strumenti a corde in generale. Da anni ho l’occasione di suonare dal vivo col mio gruppo. Per questo spesso mi capita di avvicinare i musicisti interessanti dopo una loro esibizione, arrivando in questo modo a conoscere una notevole quantità di persone. Gente speciale, dedita ad infiammare l’animo proprio ed altrui, con la sua carismatica presenza.
È stato in uno di questi contesti, ad un’esibizione dei Mr. T and the Guitar, che ho conosciuto Lorenzo, un ragazzo poco più grande di me amante del jazz e della composizione, che mi ha parlato con vivo interesse del suo attuale impegno.
Lui lavora presso un centro di Servizio Civile, che si occupa di informare e dare chiarimenti sul mondo del disagio e dell’handicap, tramite il bimestrale dell’associazione Prodigio ONLUS.
Interessato all’opportunità di lavorare presso un centro che non solo si affaccia con tenacia sul Sociale, ma che permette a ragazzi più o meno giovani, di impratichirsi nell’oramai sempre più vilipeso, sentiero del giornalismo, mi sono presentato a Giuseppe “Pino” Melchionna, per avere maggiori chiarimenti sull’attività che ha avviato e che tutt’oggi amministra.
Io amo scrivere. Gestire i pensieri che corrono indisciplinati nella mente, fino al punto di riuscire a vederli ordinati nella parola scritta, mi riempie di soddisfazione, donandomi un profondo senso di equilibrio di innanzi a me stesso.
Apprezzo essere potuto entrare nell’organizzativo di questo periodico, in parte per poter imparare a migliorare e padroneggiare le mie capacità, ma anche perché, dopo aver avuto la possibilità di parlare con Pino in un paio di occasioni, ho capito come questo giornale sia onesto con se stesso e con i lettori. Come non segua una corrente politica o l’ingenua gloria di vendere una più alta tiratura, ma desideri informare e dare una voce alle persone ed alle situazioni che spesso vengono accantonate perché poco utili a fare notizia. Non sono un giornalista, e probabilmente non lo diventerò mai, ma trovo stimolante l’ambiente lavorativo di questo centro e l’esperienza di vita che offre.
Come ti definiresti nel modo di scrivere in poche parole? Alla continua ricerca di una sempre nuova forma.
Cosa ti aspetti da quest’anno? Imparare i meccanismi editoriali di un bimestrale.
Come credi possa essere il tuo rapporto con l’altro ragazzo/a del servizio civile? Allegro, divertente.

precedente

successivo