Il 118: come chiamare i soccorsi

Data: 01/04/12

Rivista: aprile 2012

In casa

Tenete il numero di telefono del vostro medico a portata di mano, affisso accanto al telefono di casa e memorizzato nel cellulare. Chiedetegli d’indicarvi altri medici da chiamare nel caso in cui non sia disponibile. Chiedetegli, inoltre, i numeri telefonici della Guardia Medica.

Molti di noi hanno una polizza sanitaria, a volte concessa – per esempio – per aver aperto un conto corrente presso una banca. Non dimenticatevene: leggete attentamente i termini assicurativi e le modalità per richiedere un intervento a domicilio.

Esistono organizzazioni private, presenti ormai su gran parte del territorio nazionale, che possono offrire assistenza medica generica, specialistica e infermieristica anche per problemi complessi. Quando richiedete la loro opera fatevi precisare i tempi d’intervento e il costo.

Il 118 per l’emergenza sanitaria

In caso di emergenza telefonate al numero 118.

Mantenete la calma e rispondete chiaramente alle richieste dell’operatore della Centrale operativa:

  • condizioni e numero delle persone da soccorrere;
  • età e sesso dell’infortunato (neonato, bambino, adulto, donna in gravidanza);
  • indirizzo completo e località;
  • punti di riferimento ben individuabili (incroci, negozi, ecc.);
  • numero di telefono da cui si chiama.

Al termine della conversazione riagganciate bene il telefono e tenetelo libero per eventuali comunicazioni. Assicuratevi che le vie di accesso al luogo in cui è presente il malato o l’infortunato siano libere da ostacoli e ben illuminate.

Ricordate che una richiesta corretta può salvare una vita.

In strada

Telefonate al 118. In alternativa potete chiamare la Polizia di Stato al 113 o i Carabinieri al 112. In caso di incidente stradale mantenete la calma:

  • fermatevi a non meno di 10 metri di distanza, lasciando lo spazio necessario ai mezzi di soccorso. Spegnete il motore e azionate il lampeggio d’emergenza;
  • segnalate l’incidente agli altri automobilisti in arrivo e mettete il triangolo rosso ad almeno 50 metri;
  • i feriti a bordo dei veicoli o sulla strada non devono essere rimossi se non in caso di pericolo d’incendio, devono essere coperti e rassicurati;
  • non date da bere;
  • non fumate;
  • chiamate o fate chiamare il 118 da un qualsiasi telefono, in autostrada dalle colonnine di servizio, per radio tramite un camionista.
  • Quando telefonate indicate sempre:
  • numero o nome della strada;
  • distanza approssimativa dalla città o dal centro abitato;
  • i punti di riferimento più vicini;
  • quanti feriti e quanti mezzi sono coinvolti;
  • quanti feriti sono imprigionati;
  • circostanze ambientali (presenza di benzina e/o sostanze tossiche, nebbia, ghiaccio, ecc.).

In una città che non conoscete:

Chiedete alla direzione dell’albergo di chiamare un medico e informatevi sul costo. Oppure telefonate alla Guardia Medica o al 118. In Italia, nella Comunità Europea, in Svizzera, nel Liechtenstein, in Norvegia e in Islanda portate sempre con voi la Tessera Sanitaria.

Viaggiando all’estero

All’estero, se ne avete il tempo, telefonate all’ambasciata o al consolato italiano, chiedendo il nome e il numero di telefono di un medico di fiducia.

Informatevi prima di partire sul numero telefonico del Servizio d’Emergenza del paese in cui soggiornerete. In caso di emergenza, se avete la necessità di un soccorso medico urgente (ambulanza), della polizia o dei vigili del fuoco, potete comporre il numero:

  • 112 per i paesi dell’Unione Europea. Non sostituisce ma integra i numeri per l’emergenza già attivi nei vari paesi. Componendo il 112 nei paesi che non dispongono di questo servizio, la chiamata viene automaticamente reindirizzata al servizio d’emergenza. Il 112 è riconosciuto dalla rete di telefonia GSM e in molti paesi può essere contattato anche da telefoni cellulari privi di carta SIM.
  • 911 per Stati Uniti d’America e Canada.

In alcuni paesi europei, come la Svizzera e la Francia, vige un sistema basato sull’assistenza in forma indiretta: il più delle volte viene richiesto il pagamento delle prestazioni. Il cittadino francese, per esempio, paga e poi chiede il rimborso al Cpam, l’ente assistenziale francese. Allo stesso modo può fare il cittadino italiano in Francia, richiedendo il rimborso al Servizio Sanitario italiano presso la ASL di residenza.

La validità della Tessera Sanitaria è di 6 anni o corrisponde al periodo di validità del permesso di soggiorno (Decreto 25 febbraio 2010 del Ministero dell’economia e delle finanze “Aggiornamento del decreto 11 marzo 2004 e successive modificazioni, attuativo del comma 1 dell’articolo 50 della legge n. 326/2003 (Progetto tessera sanitaria)”, G.U. Serie Generale n. 56 del 9 marzo 2010)

prontosoccorso.eumed.org

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