Il 5° “Redattore Sociale”

Data: 01/06/05

Rivista: giugno 2005

Venerdì 13 maggio a Trento, presso Palazzo Geremia, si è tenuta la quinta edizione regionale del “Redattore Sociale”, seminario per giornalisti ed operatori sociali sui temi del disagio e delle marginalità organizzato dal CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza).

Suggestivo il titolo scelto: “Identità liquide – Operatori sociali e della comunicazione tra inquietudine e coraggio”.

Nella prima sessione del seminario si è affrontato il tema dell’inquietudine: quella del giornalista che tende a perdere il contatto con la realtà/verità dei fatti a causa di un contesto editoriale caratterizzato dall’abbassamento della qualità professionale e quella dell’operatore sociale che vede il proprio settore a rischio di pesanti tagli di spesa a fronte di un disagio sociale sempre più forte. Don Cristelli, fondatore della scuola per educatori professionali di Trento, ha posto l’attenzione sulla vicinanza tra la figura del giornalista e quella dell’operatore sociale: entrambi lavorano con le persone, per entrambi è fondamentale entrare in relazione con la gente.

Per Cristelli l’origine dell’”inquietudine giornalistica” si può situare attorno al 1950: in questo periodo l’informazione ha cominciato a diventare business. Da quel momento non è più contata la ricerca della verità, ma il potenziale attrattivo della notizia e la ricerca dello scoop. Cristelli ha terminato con un auspicio per il futuro: il ritorno al giornalismo d’inchiesta, fatto dal giornalista con le persone e per le persone.

Angelo Agostini, direttore della scuola di giornalismo IULM a Milano, ha rilevato l’importanza delle pubblicazioni “minori”; esse costituiscono «canali di grande importanza che sorgono accanto ai grandi media e che ci danno la possibilità di riflettere sul mondo in cui viviamo». Per Agostini non esiste “il Giornalismo”, ma tanti giornalismi diversi, e tutti indispensabili ai fini di un’informazione varia e partecipata.

Nella seconda sessione del seminario si è sviluppato il tema del coraggio e del senso di responsabilità di operatori sociali e giornalisti. Sono qualità sempre più difficili da trovare e conservare in un contesto in cui tutto è sempre più precario, la notizia è svilita e svenduta e il soldo sembra potere tutto. Maurizio Torrealta, giornalista di Rainews 24, ha lasciato intravedere un po’ di luce in questo scenario demoralizzante dimostrando che vale ancora la pena fare scelte coraggiose. Torrealta ha riportato l’esempio americano dell’operazione “Out Fox”. La Fox è una rete americana d’estrema destra che ha sostenuto in maniera esasperata l’intervento americano in Iraq violando spesso la deontologia giornalistica. Una rete concorrente ha deciso, con la collaborazione del pubblico, di monitorare costantemente la Fox alla ricerca di tutti i comportamenti scorretti. L’operazione è riuscita ed è stato creato un video di tutte le violazioni commesse. Come prevedibile, nessuna rete americana ha voluto mandare in onda il filmato; così non è rimasto che metterlo in vendita su Internet. Il successo è stato strepitoso: ad oggi il video ha venduto più del “Signore degli Anelli”. Ora dovrebbe arrivare in Europa: l’invito? Seguirne la vicenda, stare a vedere quale rete avrà il coraggio di trasmetterlo; potrebbe essere un efficace strumento per misurare lo stato di libertà dell’informazione europea…

In chiusura padre Francesco De Luccia ha raccontato del suo lavoro al centro Astalli di Roma, una comunità d’accoglienza per rifugiati politici e immigrati. Qui convivono il coraggio disperato di chi ha dovuto lasciare il proprio Paese e il coraggio solidale di operatori e volontari.

Cos’è il
“redattore sociale”

“Redattore sociale” è l’unico seminario nazionale di formazione per giornalisti sui temi del disagio e delle marginalità promosso dal CNCA (Coordinamento nazionale delle Comunità di Accoglienza). Nasce sette anni fa presso la comunità di Capodarco di Fermo per favorire un rapporto di collaborazione e fiducia tra giornalisti ed operatori sociali e per invertire la tendenza di un’informazione sui temi del sociale sempre più elitaria nei contenuti e spettacolarizzata nelle forme. Per questo, tra i relatori del seminario compaiono esperti e testimoni degli oltre 250 gruppi del CNCA.

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