Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, ha deciso, il 26 novembre scorso, di revocare l’incarico di capo dei vigili urbani a Giovanni Catanzaro. Il perché di tanta malvagità? L’avere utilizzato, un permesso per disabili, perso da un’anziana signora, per parcheggiare la sua auto nel centro di Roma, in divieto di sosta e con rimozione forzata ed immortalato in una serie inequivocabile di fotografie riportate dal giornale Il messaggero!! Per far che? per andare al ristorante, dalle 20 alle 21.45. Il permesso, sostiene il giornale, non era valido perché ci sarebbe la denuncia di smarrimento della legittima intestataria e comunque non riporta la targa dell’auto del comandante.
Gran clamore ed il sindaco, per restituire fiducia ai cittadini, non ha potuto far altro che intervenire con la massima severità revocandogli l’incarico: il comportamento del comandante Catanzaro non è compatibile con la funzione di comandante del corpo!
Il signor Catanzaro, invece di scorpargersi il capo di cenere, dà il via ad una lamentazione in cui definisce il proprio operato “una semplice leggerezza” e si dichiara pronto a fare ricorso contro la decisione del sindaco: “Certo, sono il comandante dei vigili e non devo commettere delle irregolarità, ma sto pagando un prezzo esageratamente caro rispetto a quello che ho fatto; Contro di me si è commesso un omicidio mediatico!; Le televisioni stanno dando risalto a questa storia della sosta vietata come se fosse l’arresto di Provenzano; Non potevo farmi una multa da solo!; Era rimasto lì per sbaglio dalla mattina, perché l’auto l’aveva usata la mia compagna per accompagnare la madre 86 enne a fare il vaccino anti-influenza. Poi il permesso è rimasto sul cruscotto”. In conclusione: “Forse non è così ma, poi, lei pensa che tutti i comandanti dei vigili d’Italia non abbiano mai posteggiato la macchina con una sosta irregolare?”
Incredibile sfrontatezza: questo qui parcheggia con il permesso scaduto per disabili di una signora e pretende pure le scuse dal sindaco che, solo metaforicamente purtroppo, l’ha buttato fuori dal suo ufficio a calci!! Sia chiaro non è l’unico ad usare il modo in proprio il contrassegno di disabile, anzi si calcola che circa il 25% di tutti siano utilizzati da non aventi diritto: può capitare a tutti ma lui no, lui non poteva in nessun modo! Che significa poi che a tutti i comandanti dei vigili d’Italia capita di posteggiare la macchina in una sosta irregolare? Forse a dire: tutti colpevoli, nessun colpevole?
E poi che scuse banali! Le stesse che tirano fuori gli automobilisti furbi: Sa, signor vigile, ho appena accompagnato mia suocera che non sta bene e l’ho dimenticato sul cruscotto! Oppure: era di mia nonna, non mi ricordavo neanche di averlo! Top della spudoratezza a un bipede perfetto che lo teneva seminascosto sotto delle carte, tipo vedo non vedo. Al momento della contestazione è sbottato: Ah… ecco dov’era!
Che vergogna… invece di accampare tante scuse, caro Catanzaro, perché non prova ad accudire un vero invalido, a verificare cosa significhi affrontare quotidianamente difficoltà di spostamento! E se davvero, tanto per dire, quella sera un vero disabile avesse avuto bisogno di parcheggiare lì? Chi è chiamato a far rispettare le regole non può certamente rendersi responsabile del loro stravolgimento e ancor meno di scuse di tale banalità per salvarsi!
Ci consenta un detto veneto: S’è pèso el topon del buso! Come a dire che il rimedio proposto è peggiore del danno, che le scuse rendono più grave la sua scorrettezza! Senza contare che il comandante ha mostrato di ignorare una decisione dai suoi superiori: il Comune, nel rinnovare il regolamento sull’utilizzo dei contrassegni, aveva stabilito che potevano essere utilizzati per l’ingresso nelle zone a traffico limitato solo se a bordo del veicolo vi è il disabile. In caso contrario, devono darne comunicazione al Comune.
Davvero una sfacciataggine senza precedenti, soprattutto perché riguarda un pubblico ufficiale il cui compito è controllare e che, da controllore, si è sentito al di sopra delle parti, come esentato dal loro rispetto. Si chiedevano due mila anni fa gli antichi romani: “Quis custodiet custodes?”. È ancora così! In ogni caso, i nostri complimenti al Messaggero!
Oltre 200 disabili di Roma hanno telefonato alle associazioni rivendicando la giusta ´pena´ per Catanzaro e per ringraziare il sindaco e moltissimi di più hanno partecipato al forum di Repubblica! Ecco alcuni:
Il Sindaco ha fatto benissimo a mettere a disposizione del personale del Comune il comandate dei VV.UU. Perchè a mio parere, ha commesso oltre che un abuso, anche un atto di arroganza sapendo che ad egli tale beneficio non spettava. Spero che non sia soltanto un mero fatto per le allodole ma,che il Sindaco ed altri al suo livello, come amministratori di questo Stato,inizino a punire tutti coloro che, in veste di funzionari responsabili di qualsiasi Ufficio Pubblico si comportano omettendo abusi o commettendo essi stessi degli abusi a danno dei cittadini. In questo Paese, dove l’arroganza del potere e il malcostume che è diventato costume di vita, si deve incominciare a dare esempi plateali facendo conoscere per vie informative i nomi di coloro che producono grave danno sia alla legge che al popolo. Distinti saluti Nicola Guastamacchia
Sono davvero demoralizzato. Sono un disabile e giornalmente devo attendere anche per ore che si liberi il mio posto macchina col il mio n. di pass scritto nel cartello di divieto di sosta. Alcune volte chiamo il carro attrezzi che ovviamente non è a mia disposizione per cui la mia attesa continua. Queste furberie e per di più da persone che dovrebbero perseguirle, al di là della rabbia, mi rattristano perchè i disabili veri non hanno quasi mai voce. E questo capo dei vigili di Roma abbia almeno il pudore di non parlare di buona fede. È uno schiaffo in faccia a chi come me deve convivere ogni giorno con delle reali difficoltà.