Il disabile e l’autonomia

Data: 01/04/07

Rivista: aprile 2007

Venerdì 16 marzo a Bolzano, un anziano di 79 anni è stato travolto da un’automobile mentre con la sua carrozzina elettrica percorreva viale Europa, un tratto di strada densamente trafficato. L’anziano è finito a terra privo di conoscenza. Prontamente soccorso da un’ambulanza, è stato trasportato in ospedale dove i medici gli hanno riscontrato un grosso trauma cranico e lesioni interne. L’investitrice ha detto alla polizia stradale di essere stata colta di sorpresa dallo spostamento improvviso della carrozzina verso il centro della strada. Pare che l’anziano, prima di attraversare, non abbia controllato la situazione del traffico. I vigili prontamente accorsi per i rilievi, hanno fatto presente ai giornalisti che quel veicolo, apparentemente una carrozzina per l’uso misto esterno/interno modello Eurostorm o Meyra, non avrebbe potuto circolare su quella strada!

Non è questa la prima volta che addetti al traffico sostengono apertamente questa posizione. Effettivamente, circolare in carrozzina o scooter elettrici su strade urbane, tipo via Brennero, o extra urbane è troppo pericoloso e da incoscienti. In città, però, ci sono anche strade più tranquille, magari senza marciapiede come quella che da Gardolo porta Maso Rossi e poi fino a Canova… Se un disabile motorio vuole recarsi in questo punto della città (c’è El Merendero!), cosa deve fare: rinunciare? chiamare il servizio di trasporto? i vigili? I pompieri o altri? E se nessuno è disponibile che fa? Rimane in casa a fare l’handicappone?

Forse che i pedoni non camminano lungo vie e strade (mercoledì 21, ore 15 ce n’era uno addirittura in tangenziale presso il distributore Q8)? Stando al codice della strada, sono tenuti a procedere contromano in modo da vedere ed essere visti da chi sta arrivando ma non è loro vietato l’uso della strada! Né per loro sono previste luci o clacson! Non può valere questo anche per disabili in carrozzina? Non è forse questa un supporto sostitutivo delle loro gambe?

Ebbene pare proprio di no: a febbraio una signora di Trento aveva mandato un appello ad un giornale locale, il Trentino, per denunciare le pesanti limitazioni imposte al figlio disabile nell’uso di uno scooter elettrico, un mezzo in grado di garantire un notevole spostamento autonomo. Non avendo ottenuto nulla se non una generica conferma dei divieti, aveva interpellato la dottoressa Borgonovo Re, difensore civico di Trento. Questa, a sua volta, interpella la Motorizzazione Civile, massima autorità in materia, per avere un parere ufficiale. La risposta pare immediatamente inaccettabile allo stesso difensore: “Detti mezzi (gli scooter elettrici, ndr) non possono transitare su strade pubbliche non essendo omologati o immatricolati e nemmeno possono circolare sulle parti di strada riservate ai pedoni”.

La motorizzazione, citando due articoli del codice della strada e del regolamento di attuazione, in particolare il 46 afferma che “Non rientrano nella definizione di veicolo quelle macchine per uso di bambini od invalidi, anche se asserviti dal motore, le cui caratteristiche non superano i limiti stabiliti dal regolamento”. Conclude sostenendo che potranno circolare soltanto “dopo” che verranno omologati dal superiore Ministero dei Trasporti in una delle categorie previste dal Codice della strada.

La Motorizzazione non poteva rispondere in altro modo: veicoli non omologati ossia non verificati dagli organi addetti dallo Stato, non possono circolare su strade pubbliche e nemmeno su marciapiedi (certi modelli), si tratti di giocattoli per bambini o carrozzine per disabili (articolo 46 del Codice da Strada). E gli scooter non sono omologati!

Cosa dovremmo dedurre da queste indicazioni ufficiali: che quelli in carrozzina sono autorizzati a muoversi “liberamente” dalla camera al bagno e fino in cucina? Devono comprarsi un parco? Finanziarsi un proprio marciapiede privato? La mia carrozzina, tanto per dire, ha luci anteriori e posteriori, frecce, lampeggianti e clacson esattamente come una automobile qualsiasi. Sono anche assicurato, per danni a terzi, fino a 500 mila euro ed in possesso di un certificato medico che mi dichiara in grado di guidarla! Ho forse meno diritti di un pedone qualsiasi che non se ne va certo in giro assicurato, agghindato di luci e frecce e con la patente da pedone?

D’accordo, una legge è sempre una legge! Però, al di là della mancanza di regolamenti resta il problema di mettere un disabile funzionale in grado di recarsi ove meglio gli aggrada per mantenere alti i suoi rapporti sociali e coltivare i propri interessi. Ed è proprio su questo aspetto che il difensore civico ha poi replicato: I divieti di circolazione degli scooter per disabili sono assurdi, devono circolare!

Detto tra noi, ci è difficile immaginare quale regolamento potrebbe impedire la circolazione di una carrozzina con due motori elettrici, diffuse dai primi anni 70 su tutto il pianeta, costruite da ingegneri specialisti e collaudate da anni di uso. Le carrozzine elettriche attuali, dotate di fanali, luci di posizione, lampeggianti eccetera sono equipaggiate esattamente come una automobile. Non conta proprio niente?

Fiduciosi di poter circolare “prima o poi” omologati inviamo alle “autorità competenti” un appello a muovere rapidissimamente le loro chiappe perché il prima venga il più prima possibile. In attesa di una risposta burocratica e non…

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