Il Pian del Gacc

Data: 01/06/03

Rivista: giugno 2003

Manca poco all’estate ma il caldo si fa già sentire specie in città. Cosa allora meglio di una bella gita fuori porta? L’anno scorso avevamo segnalato una serie di itinerari comodamente percorribili in carrozzina o transitabili comunque a persone con difficoltà motorie. Il grande successo dell’iniziativa e la richiesta di altre informazioni ci hanno convinti a preparare il bis quest’anno suggerendo alcuni posti in cui potrete recarvi comodamente per un picnic o comunque per passare una giornata all’aria aperta.

Come prima tappa il Pian del Gacc (falde orientali del Monte Calisio), non più di 20 chilometri da Trento. Per raggiungerlo prendete la strada della Valsugana, uscite al bivio per Pinè e proseguite in direzione Fornace – S. Stefano. La strada un po’ sconnessa costeggia due chilometri e mezzo di immense voragini scavate per estrarre un porfido davvero rosso e arriva alle cassette di Pian del Gacc. Da qui ci si inoltra nel bosco fin dove la strada viene interrotta dalla stanga posta dalla Forestale. Facendone richiesta, chi è titolare di contrassegno può continuare in macchina ma davvero non ne vale la pena: se potete, parcheggiate nell’ampio piazzale e proseguite con i vostri mezzi. La strada è bianca ma in cambio ben tenuta, non vi sono buche o salite troppo ripide e, cosa davvero rara per chi ama le immersioni piene nella natura, non è costeggiata ogni 100 metri da costruzioni umane.

Camminerete in mezzo a una sfilata di abeti, pini, faggi e frassini alternati da prati più o meno grandi sui quali è possibile fermarsi tranquillamente e tirare fuori una coperta. A detta degli abituè, non dovrebbe essere difficile scorgere animali selvatici tipo caprioli, scoiattoli e tantissime specie di uccelli (se siete s-fortunati anche l’orso!) né, considerando l’ambiente ombroso, è da escludere che movendo alcuni passo non inciampiate in qualche brisa: poco male, all’indomani polenta e funghi!

Dopo circa un chilometro di strada si arriva ad un bivio. Nessun rischio di perdersi nel bosco: da lì inizia un percorso circolare di circa due chilometri per cui sia che vi incamminiate a destra oppure a sinistra, alla fine vi troverete sempre al punto di partenza. Poche centinaia di metri ed ecco lì davanti un grandissimo prato con addirittura le porte da calcio ed ampi spazi per allargare la coperta e darsi da fare con le vettovaglie.

A proposito di fame: non abbiamo visto alcun punto fuoco, come invece è facile trovare sul monte Bondone e in altre località per cui non è da escludere l’assoluto divieto di accendere fuochi per il barbecue. Problema facilmente aggirabile: portatevi dietro croccanti panini con sottaceti e “bondola” che gusterete ancora di più dopo avere percorso tutta la strada. Non dimenticatevi qualche bottiglia perché in zona non ci sono fontane né bar.

A fine gita e dopo aver raccolto tutto quel che non c’era sul prato prima del vostro arrivo, continuate l’escursione e nel punto più lontano raggiungibile rispetto al piazzale dove avete lasciato la macchina, scorgerete curiosi e simpatici gnomi scolpiti in tronchi di pino ed ancora con le radici: portatevi la macchina fotografica! Buona escursione!

precedente

successivo