Il Regno senza regole

Data: 01/02/19

Rivista: febbraio 2019

Categoria:Disagio e inclusione

Giovani senza controllo, che fanno del web il loro regno. Senza regole, se non le loro.

Il Cyberbullismo, come il bullismo reale, è un inferno per chi lo subisce, a maggior ragione perché in Internet ogni parola, fatto, video e insulto resta per sempre.

Molti bulli sono ragazzi minorenni che, sentendosi al sicuro dietro uno schermo, prendono in giro chiunque, proteggendosi con la frase “se non sanno chi sono, non possono farmi nulla”, con genitori che non controllano e anzi, spesso, danno più potere a questi ragazzi, trasformandoli in “principini viziati”, pretenziosi anche nel web.

“Tu stai alle mie regole oppure” questa era una delle frasi che sentivo spesso. Frasi da film come “Il Padrino” dove se non rispettavi chi comanda, qualcosa di brutto capitava.
L’unica differenza con Don Corleone, è che i cyberbulli non usano la violenza fisica, ma quella psicologica, in grado di distruggere lentamente un ragazzo, portandolo alla depressione e, in molti casi, anche al suicidio.

Molte vittime nel web vengono prese in giro perché “hanno la voce stridula, sono troppo grasse o troppo brutte, oppure perché non hanno mai avuto una ragazza”. Frasi che avevo già sentito sul mio corpo da vari bulli nelle scuole ma che potevo togliere dalla pelle come fosse solo acqua, perché erano solo “Parole”.

Ma nel web, tutto è differente.

Molti bulli usano programmi digitali per realizzare “pupazzi” della loro vittima così da comandarli a loro piacimento, creando filmati “ironici” sulla vittima, facendola diventare un pagliaccio e mostrandola a migliaia di persone che, inconsciamente, ridono della vita altrui.
 

Avendo visto e vissuto tali “orrori”, la mia unica speranza è quella di un cambiamento mentale dei genitori di questi ragazzi, che dovrebbero rendersi conto che bisogna tutelare i propri figli per il bene proprio e della comunità, e del cambiamento mentale dei ragazzi stessi, che dovrebbero iniziare a capire che il loro “divertirsi” può rovinare la vita ad altre persone.

Non c’e bisogno di psicologi, professori o della polizia per far sì che il cyberbullismo venga fermato.
L’unico modo per poterlo eliminare è quello di far capire sia ai ragazzi che ai loro genitori che per essere una comunità bisogna insegnare prima di tutto il rispetto altrui.

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