Ci siamo: dopo un anno e mezzo qui a Prodigio finalmente levo le tende e tanti saluti.
La verità è che mi dispiace, anche se ora avrò un sacco di tempo in più.
Cosa mi mancherà maggiormente? Pino? Carlo e Ugo? L’ufficio? Il giornale mattutino sempre in ritardo? Il poeta Luciano? È difficile dirlo, come “ramarro rosso raccoglie rifiuti” per Andrea, il collega, che ha l’erre moscia. Già; anche lui mi mancherà, e anche Tiziana, la collega, con l’erre normale.
Lascio a loro la patata bollente e sono sicuro che faranno onore al lavoro svolto da me finora…lavorando peggio.
Scherzi a parte qui è una faccenda seria: a Prodigio si potrebbe ancora sentir parlare di me, non si sa mai. Perciò, siccome non si sa mai niente, di cosa volete che si parli adesso? Ci si annoierà a morte.
Tutto di guadagnato per il Lavoro che, disse Jules Renard, ha come unica scusa la paura della noia.
E per combattere la noia chiudiamo con altri aforismi a riguardo:
Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno. Voltaire
Il riposo è il condimento che rende dolce il lavoro. Plutarco
Il lavoro mi affascina, mi piace. Potrei stare seduto per ore a guardarlo. Jerome K. Jerome
Il lavoro e’ il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare. Oscar Wilde
In conclusione vi saluto e, ribadisco, conto di farmi ancora vivo per un po’: essendo il lavoro la cosa più bella del mondo, bisogna lasciarne sempre un po’ per domani.
Sono fuori.