Il racconto del viaggio di Mirko Ferranti a Lisbona parte dalla prenotazione, prima tappa per organizzare al meglio una vacanza, ma gli accertamenti e le ricerche da fare sono spesso noiosi, specialmente se si ha con sé una carrozzina. Una volta programmato e visionato il tutto si passa al primo effettivo spostamento, presso il parcheggio all’aeroporto di Nizza, la tratta che lo separa dall’aerostazione si percorre in pochi minuti e spingere la valigia non è troppo faticoso. «L’aereo non è molto grande e dal finestrino assisto con qualche patema ai brutali tentativi di far entrare la mia sedia nella stiva, fino alla necessità di smontarla», così descrive Mirko mentra guarda entrare nel veicolo la sua carrozzina.
Lisbona dista 2 ore e mezza circa, ma fortunatamente a bordo è presente una sedia a rotelle per un eventuale accesso alla toilette, una notizia che rassicura il viaggio di Mirko. Una volta atterrati, «il servizio di accoglienza per il viaggiatore disabile è ancora più cordiale e disponibile di quanto mi aspettassi» ribadisce Mirko mentre veniva accompagnato alla biglietteria della metropolitana.
Mezz’ora è il tempo impiegato per percorrere i marciapiedi tipici di Lisbona, caratterizzati da cubetti bianchi e neri che causano una continua successione ininterrotta di avvallamenti e pendenze disagevoli per arrivare all’hotel Ibis-Saldanha. Arrivati in camera sorge il primo problema, il WC non è accessibile, dalle foto delle assicurazioni sembrava tutto a norma ma «mai fidarsi dei giudizi di accessibilità di chi non ha conoscenza diretta dei problemi!» aggiunge Mirko.
I mezzi pubblici sono i veicoli per eccellenza quando si tratta di turismo, Lisbona è dotata di circa 150 linee di autobus urbani e sub-urbani, Mirko utilizza quest’ultimi per spostarsi tra vari quartieri di Lisbona e visitare le attrazioni turistiche, dalla famosa cattedrale di Lisbona – “Igreja de Santa Maria Maior” fino ai ristoranti e negozi del posto.
«L’accessibilità alle attrazioni turistiche è di buon livello» dice Mirko, ma non si può dire lo stesso per le chiese, negozi e ristoranti, infatti qualche problema invece si incontra nell’accesso a quest’ultimi.
Il viaggio di ritorno ha comportato meno preoccupazioni per la carrozzina dato che l’aereo era più grande di quello precedente. Mirko conclude dicendo di aver girato in lungo e in largo Lisbona, ma, nonostante qualche piccolo inconveniente, afferma non di aver esaurito i motivi di interesse che potrebbero in futuro riportarlo in questa città così affascinante.