Nel 2019 ho lavorato sette mesi al Centro di Conservazione – Zoo di Cordova, in Spagna. Il Centro di Conservazione è uno spazio pubblico per la conservazione, la ricerca e l’educazione sulla biodiversità. Nelle sue strutture, gli animali nativi delle montagne andaluse convivono con specie provenienti da tutto il mondo, dai gibboni dalle mani bianche alle giraffe.
Un luogo con queste caratteristiche, essendo anche uno spazio pubblico, deve essere preparato ad accogliere tutti i tipi di visitatori, adattandosi alle esigenze specifiche di persone diverse. Per saperne di più, ne abbiamo parlato con il direttore Antonio Torrecilla.
Lo zoo di Cordova, per anni e prima della pandemia, ha svolto attività di terapia per persone con disturbi dello spettro autistico con diversi animali, principalmente gli asini. Questo tipo di terapia si chiama “onoterapia” e lavora direttamente sulla relazione tra i ragazzi e gli animali attraverso il contatto fisico, psicologico ed energetico. Tutto questo mentre i bambini sono accompagnati da educatori formati.
«In questo tipo di laboratori – spiega Torrecilla – si lavorava sul contatto e l’interazione tra persone con disturbi dello spettro autistico e persone con diverse abilità. Tra queste attività c’era la cura degli animali: alimentazione, manutenzione e toelettatura degli animali, così come le passeggiate».
È importante menzionare che queste terapie o attività con gli animali fanno bene anche agli animali stessi, poiché forniscono un “arricchimento ambientale” che stimola i loro istinti e i loro bisogni sociali.
Un’altra delle attività educative realizzate nel Centro di Conservazione di Cordova riflette perfettamente questo obiettivo. Stiamo parlando di “Imparare tra i lemuri”, un laboratorio d’interazione controllata con i lemuri con un doppio obiettivo: da una parte, far conoscere le diverse sottospecie, la loro etologia e i problemi di conservazione; dall’altra, la stimolazione positiva degli esemplari attraverso la presentazione di cibo in modo diversificato e la condivisione dello spazio per brevi periodi di tempo con gli umani.
Infine, il Centro di Conservazione tiene conto dell’ipersensibilità uditiva (iperacusia) di alcuni visitatori, e sta costantemente implementando miglioramenti per ridurre i suoni e garantire una visita confortevole e piacevole per tutti. Questo è molto importante sia per le persone nello spettro autistico che per il benessere degli animali. A tal fine, per esempio: «i veicoli di trasporto interno utilizzati dai custodi saranno presto sostituiti da auto elettriche, eliminando il rumore del motore dei veicoli tradizionali. Gli annunci dell’altoparlante saranno adattati per stabilire un livello sonoro appropriato».
L’accessibilità degli spazi pubblici, soprattutto degli spazi educativi e di svago, è una delle armi più forti che abbiamo come società per garantire l’integrazione di tutte le persone, indipendentemente dalle loro realtà, a una vita piena.