“Insieme verso… la meta!”

Data: 01/12/11

Rivista: dicembre 2011

“Insieme verso…la meta!” è il nome del progetto estivo di escursioni in montagna organizzato dalle associazioni AGSAT e NuoveRotte. L’idea di tale progetto è nata sulla base dell’esperienza positiva realizzata la scorsa estate. Quest’anno abbiamo cercato di coinvolgere più realtà territoriali e di migliorare alcuni aspetti (come gli spostamenti con i mezzi propri o la poca pubblicità). Nutriti dalla voglia di migliorare, abbiamo così presentato il progetto all’interno del Tavolo delle Politiche giovanili del Comune di Rovereto.

Il progetto ha proposto 10 escursioni in montagna divise in 2 gruppi da 5 uscite nel territorio della Vallagarina. I ragazzi disabili provenivano dalle associazioni “ASGAT”, “Macramé” ed “Insieme” ed erano affiancati da tre educatori e molti volontari con un’età molto simile a quella dei ragazzi (under 30), provenienti da varie realtà di Rovereto e non solo.

Moltissimi i volontari che hanno dato la loro disponibilità a partecipare al progetto. Così tanti che, inizialmente, come referente del progetto, mi sono ritrovata a decidere se era il caso di coinvolgerli tutti oppure no. Abbiamo così ripensato all’obiettivo principale del progetto, cioè favorire delle esperienze di integrazione e socializzazione all’interno di un contesto normalizzante. Il condividere con l’altro diventava essenziale e la nascita di un clima sereno di gruppo era alla base di tutto. Così, inizialmente un po’ titubanti, ci siamo inoltrati in questa avventura che ci ha visti protagonisti di un’esperienza davvero emozionante. Le perplessità iniziali rispetto al numero di volontari si sono decisamente annullate dopo le prime escursioni; i volontari erano sicuramente una risorsa e già dalle prime uscite il mio sentore (che poi ho scoperto essere lo stesso degli altri educatori e volontari) era quello di fare una camminata tra amici. Certo, non nego che qualche volta ci siano state anche delle difficoltà, ma il clima di gruppo che si era creato faceva scivolare ogni ostacolo e riportava sempre tutti alla serenità.

I percorsi sono stati graduali. Alcuni di questi? Da giri più facili come il giro della Maddalena (Terragnolo) e il biotopo del Lago di Cei si è poi passati a percorsi di media difficoltà come Gombino-Bordala (con merenda a Malga Somator), Pian del Levro, Calliano-Castel Beseno. Per poi arrivare ad affrontare percorsi piuttosto impegnativi come il Monte Altissimo e il Monte Lancia.

Ad ogni escursione i ragazzi tessevano legami sempre più forti e la voglia di rivederci la prossima volta era sempre maggiore. Talvolta siamo stati accompagnati da Monica, un’educatrice ambientale (della Rete Trentina di Educazione Ambientale) che lungo il percorso ci dava preziose informazioni sugli animali, il bosco e la natura che ci circondava. Non solo, con lei i ragazzi hanno potuto mettersi in gioco, attraverso divertenti indovinelli e sperimentandosi attraverso i sensi. Abbiamo potuto assaporare pinoli, fragoline di bosco e lamponi, annusare il fiore del sambuco e persino un acido particolare, fatto dalle formiche, toccare licheni e capirne la loro natura.

Sui nostri percorsi abbiamo incontrato anche diversi animali e, dopo qualche attimo di esitazione, i ragazzi hanno avuto la possibilità di accarezzare cavalli e asini; abbiamo potuto vedere anche mucche, greggi di pecore, ma anche grilli, farfalle, aquile e tanto altro.

Insomma, una splendida avventura che vorrei riassumere con una frase di una volontaria del progetto:

“Io adoro la montagna perché ritengo che la sua semplicità e la sua purezza spazzino via le diversità… chiunque voglia viverla deve armarsi di pazienza, determinazione ed umiltà… indipendentemente dalla classe sociale, il credo, l’età o… le disabilità di chi accarezza i suoi sentieri…”

Un ringraziamento particolare alle associazioni AGSAT, NuoveRotte, Macramè, Insieme, al Comune di Rovereto, agli educatori, ai volontari e a tutti coloro che, in diverse modalità, hanno sostenuto la riuscita di questo progetto.

Elisa Stefanati

“NuoveRotte” si presenta

Questa Associazione trentina nasce dall’esperienza di volontariato che alcuni studenti di Trento e Rovereto hanno maturato, alcuni anni fa, sull’imbarcazione accessibile della Cooperativa Archè.

Ospiti della barca, lo ricordiamo, sono principalmente persone con vario tipo di disabilità, ma anche giovani dei licei, ragazzi erasmus, anziani delle case di riposo o minori accolti in case protette. La condivisione di queste diverse esperienze, è stata valorizzata dai fondatori di NuoveRotte e scelta come identità dell’associazione stessa.

I soci provengono tutti da realtà eterogenee e ognuno condivide con gli altri punti di vista nuovi, senza pregiudizi. Grazie a questa filosofia, si sono potuti sviluppare progetti nei più svariati ambiti. Per citarne alcuni ricordiamo la rassegna culturale dal nome “ Parla Potabile” che ha coinvolto i giovani dei licei e non solo, avvicinandoli, attraverso una serie di incontri liberi, a temi di grande rilevanza, come ad esempio la democrazia, la tutela dell’ambiente e l’immigrazione. Cicli di incontri che hanno visto la partecipazione di esperti, che almeno in quella occasione, hanno reso “potabile “, cioè di facile comprensione, temi per forza di cose complessi. Oltre a questo NuoveRotte ha sempre dimostrato di saper fare sistema non solo al suo interno ma anche coinvolgendo altre associazioni. È il caso del progetto “Senti il vento”, viaggio in barca a vela in Olanda con un gruppo di non vedenti dell’Ass. Homerus; e non da ultimo il progetto di cui potete leggere qui accanto “Insieme verso la meta” che ha coinvolto molte esperienze associative in un percorso di passeggiate in montagna con ragazze e ragazzi affetti da autismo.

Lorenzo Pupi

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