Invalido a vita dopo l’iniezione antipolio

Data: 01/06/02

Rivista: giugno 2002

Torniamo a parlare di vaccinazioni dopo tre numeri perché un caso davvero clamoroso in Lombardia ha gettato aceto su ferite molto vive. Si tratta delle vicende del piccolo Christian che, a cinque mesi, poche ore dopo essere stato vaccinato cadde in un sonno profondissimo interrotto da convulsioni e rigidità muscolare.

Oggi, a cinque anni da quella fatale giornata il piccolo è costretto su una sedia a rotelle con braccia e gambe paralizzate ed incapace di parlare. Per i medici la sua condizione è permanente e non reversibile. Passa le sue giornate quasi da recluso in casa tra terapie riabilitative, frequenti ricoveri per complicazioni polmonari accudito da una famiglia che ancora si chiede chi abbia sbagliato e perché. I suoi genitori hanno tentato a più riprese di ottenere un risarcimento negato però fino al mese scorso quando, ecco la novità, il ministero della Salute ha riconosciuto che la vaccinazione antipolio può aver provocato l’insorgenza di un focolaio corticale che a sua volta può aver avviato e aggravato la degenerazione epilettica. In altre parole ha prevalso la tesi dei genitori per i quali lo stato quasi vegetativo nel quale si trova Lorenzo è la diretta conseguenza della vaccinazione del ’97, la comunissima trivalente (antipolio, antitetanica, antiepatite B) obbligatoria per legge. Il ministero ha riconosciuto alla famiglia un indennizzo di oltre 35 mila euro e una pensione di invalidità annua di quasi 7.500 euro in pieno contrasto con quanto aveva deciso la Commissione medica per la quale non esisteva alcun legame tra vaccinazione e invalidità del bimbo.

Il ministero della Salute, con una nota, ha affermato: Ogni condizione di sofferenza che riguardi il sistema nervoso centrale, a qualsiasi età, innalza la soglia di eccitabilità della corteccia cerebrale. In questo quadro il vaccino antipolio Sabin può determinare l’insorgenza di un focolaio di epilessia.

La famiglia ora ha intentato allo stesso ministero un processo civile davanti al tribunale di Milano: chiede un risarcimento di 600 mila euro per i soli danni morali ipotizzando nella mancata riforma della legge sull’obbligatorietà delle vaccinazioni, ritenuta da loro pericolosa e sbagliata, l’origine del dramma.

La storia di Christian ha suscitato grande clamore ma moltissime altre sono passate sotto silenzio, chiuse tra le mura domestiche. Come quella di Paolo di Ala finito sulla stampa soltanto perché il suo caso è la copia speculare a livello provinciale di quello di Christian: portato a 3 mesi in un ambulatorio per la vaccinazione, subito dopo averla ricevuta cadde in un sonno innaturale e profondissimo da cui si risvegliò privo della capacità di articolare gambe e braccia. Per la famiglia ebbe inizio allora la solita trafila di visite specialistiche in centri specializzati di tutta Italia in cerca di un perché delle sue difficoltà funzionali. Alla fine a Bari la risposta in una crudele diagnosi: Poliomielite grave postvaccinale. La famiglia di Paolo chiederà ora di vedersi riconosciuti gli stessi indennizzi concessi a Christian e detto tra noi, non riusciamo ad ipotizzare alcun motivo, neanche il più pallido, perché ciò non possa avvenire.

In verità una legge varata nel 1992 a fronte dei numerosi casi di poliomielite postvaccinale già registrati, prevede l’indennizzo ai soggetti la cui funzionalità, fisica e mentale, sia stata compromessa da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie. Perché dunque tante storie da parte delle varie commissioni preposte? Perché tanto accanimento nel negare il risarcimento? Non lo sappiamo ma ci rallegriamo per la vittoria di Christian anche se lui non ne saprà mai niente.

La grande risonanza avuta da questo caso ha messo moltissime madri in allarme ma le autorità mediche preposte si sono affrettate a tranquillizzare sostenendo che il vaccino antipolio Sabin è un virus attenuato che soltanto i rarissimi casi provoca queste tragedie. Hanno ricordato come esso abbia completamente debellato la poliomielite da grandi aree della terra e come l’OMS si prepari a dichiarare il mese prossimo l’Europa “Zona libera da poliomielite”. Attenzione dunque prima di demonizzare le vaccinazioni perché sono state loro a liberarci dalle grandi malattie endemiche nei secoli passati, tubercolosi, tetano, vaiolo e con rischi collaterali ridottissimi.

Ad esempio, i due vaccini disponibili contro la poliomielite, il Sabin ed il Salk messi a punto negli anni ’50, dopo l’inoculazione provocano danni cerebrali nelle seguenti grandezze: il Sabin una volta su 2,4 milioni vaccinazioni, il Salk una volta su 750 mila.

Per l’Italia paese in cui nascono seicentomila bambini circa l’anno, ciò significa un caso ogni quattordici mesi con il Salk ed un caso ogni quattro anni con il Sabin. Nel 5% dei casi (1 su 20) si registra la paralisi dei quattro arti mentre in altri si registrano danni più o meno estesi ad un braccio o ad una gambe. Sembrano cifre estremamente marginali tanto da fugare ogni legittimo dubbio sull’utilità di vaccinare i bambini ma proviamo ad ipotizzare di essere noi i genitori di questi piccoli: un vero dramma per tutta la vita!

Maggiorenne e vaccinato o diritto alla vita?

Ricordiamo qui anche il libro scritto da Giorgio Tremante, una drammatica testimonianza contro l’obbligo di vaccinazione dei ragazzi imposto dal sistema sanitario nazionale: Maggiorenne e vaccinato o diritto alla vita? 200 pagine in cui l’autore racconta il dramma di una famiglia segnata dalle conseguenze gravemente menomanti delle vaccinazioni antipolio cui aveva sottoposto i suoi tre figli.

Giorgio ha anche aperto un sito [www.tremante1.superava.it] da cui conduce la sua battaglia contro questo obbligo. Lo abbiamo aperto: Inizia con una frase rassicurante: Questo sito non intende terrorizzare le persone sul tema vaccinale ma l’intento è quello di porsi delle domande allo scopo di capire se noi genitori siamo sufficientemente informati di ciò che può anche accadere ai nostri figli quando vengono sottoposti alle pratiche vaccinali. Si può così iniziare a porsi delle domande abbastanza banali…

Aprendo però le pagine del sito non è possibile evitare di essere presi dall’angoscia come davanti ad alcune foto tra cui quella di un bambino intubato. Sotto la didascalia: Accettereste che un vostro figlio venisse ridotto in queste condizioni? Più oltre l’appello del “Comitato per la tutela dei diritti umani e civili di Alberto”, un bambino cancellato dalla vita dalle vaccinazioni: Nato sano come suo fratello Marco e come il suo gemello Andrea. Ridotto in queste condizioni per nascondere la verità del danno prodotto dalla vaccinazione antipolio Sabin perché non ci consigliarono alcun accertamento immunologico prima di sottoporlo alla vaccinazione. Ancora oggi questi casi possono ripetersi poiché “ottusamente” la Legge Italiana impone l’obbligatorietà delle vaccinazioni senza prevedere prima alcuna verifica al fine di appurare se il soggetto da vaccinare potrà sopportare o meno l’effetto prodotto dal vaccino!

Infine un indirizzo che da solo vale mille spiegazioni: Vittime dei vaccini, Via Danilo Preto 8, 37137 Verona Italia. Chi avesse un figlio in età di vaccinazioni avrà un motivo in più per visitare il sito ma una scorsa è consigliabile a tutti… tanto per ricordarsi quanto la vita sia appesa ad un filo, proprio come ci aveva indicato un certo Damocle già 2.500 anni fa!

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