L’incredibile storia di Luca Trolton che combatte i pregiudizi con l’invenzione (e la realizzazione) dei luoghi di lavoro accessibili.
Nel titolo una delle domande più frequenti che Luca Trolton si sente fare quando cerca di fare socializzare le sue bambine. Un uomo di 44 anni, sposato e con due bellissime bambine che, anche per combattere i pregiudizi presenti ancora nella nostra società, ha avuto un’idea geniale: immaginare e realizzare luoghi di lavoro accessibili come il suo bar. Il Bar Cip & Cop.
Quest’ignoranza, questi pregiudizi lampanti che Luca Trolton e le sue figle subiscono, lo hanno reso consapevole, negli anni, che tutto ciò debba essere combattuto in un modo o nell’altro.
Così con il tempo ho maturato l’idea dell’accessibilità fuori, ma soprattutto nei i luoghi pubblici e nei luoghi di lavoro. Io ho un bar è ho voluto cominciare proprio da questo. L’idea era di renderlo accessibile non solo ai clienti e avventori ma soprattutto a qualche eventuale collaboratore, barista, cuoco!
Ad esempio, per la realizzazione del bancone ho dovuto studiare le varie posizioni delle braccia e delle gambe di persone che muovono in carrozzina. In questo mi ha aiutato un amico che dopo un incidente stradale è finito sulla carrozzina: Danilo. Con lui abbiamo eseguito le prime prove su dei frigoriferi posizionati su delle ruote per muoverli nella posizione più corretta. In seguito Danilo mi ha dato diversi suggerimenti che poi ho messo in pratica nella costruzione del bancone.
Per il futuro spero che la mia iniziativa possa essere copiata da altri come ad esempio nei supermercati. Spero che questo progetto possa diventare un vero e proprio disegno di legge. E quando in futuro cercherò collaboratori, di sicuro mi piacerebbe che al mio fianco ci fossero delle persone disabili.
Facciamo un plauso a Luca Trolton che ha saputo trasformare la sua vicenda personale e familiare di emarginazione in una lotta contro il pregiudizio e contro l’inaccessibilità dei luoghi di lavoro.