“Come dicevo, era esattamente vent’anni fa. Ero di guardia al pronto soccorso della clinica universitaria Postel-Couperin. Era domenica ed eravamo nel pieno della classica frenesia notturna: ”
E così il dottor Gerard Galvan, medico d’urgenza per vocazione, inizia a raccontare ad un interlocutore non troppo interessato quella fatale domenica notte di vent’anni prima. Dopo aver affrontato una disastrata orda di “incidenti domestici, suicidi abortiti, aborti mancati, bambini bollenti come pentole, automobilisti in polpette, spacciatori fatti a colabrodo, adolescenti fumati, adolescenti catatonici” il dottor Galvan incontra uno strano ometto in attesa. “Non mi sento tanto bene” dice, prima di cadere a terra sbattendo la testa sul pavimento.
Il curioso paziente non muore, ma si prepara ad essere il malato dei malati, un vero e proprio incubo. Passa sotto le mani di tutti gli specialisti, convocati d’urgenza a risolvere uno dopo l’altro crisi acute d’ogni genere: dall’occlusione intestinale all’esplosione della vescica, all’attacco epilettico. Rimasto accanto al suo letto, Galvan si addormenta e al mattino il malato non c’è più. È morto? È fuggito? Dov’è? Galvan non sa neppure come si chiama. Nessuno lo sa. Ma improvvisamente il paziente riappare e sarà la fine dei sogni di gloria del buon dottor Galvan
Brioso, veloce e mordace, Pennac costruisce un racconto breve, brillante e gradevole condensato in sessanta pagine.
In appendice all’edizione Feltrinelli Giorgio Gallione del Teatro dell’Archivolto e Neni Marcorè propongono tre brevi monologhi tratti da due commedie molieriane (La gelosia del Barbouille e Il malato immaginario) che immaginano di far recitare al dottor Galvan “come schegge impazzite del suo sogno medico” in un intreccio di generi (prosa e teatro) e in un incrocio di secoli ben riuscito e ricco di suggestioni.
La lunga notte del dottor Galvan è anche uno spettacolo teatrale di Giorgio Gallione per il Teatro dell’Archivolto, in scena dal novembre 2005 e interpretato da Neni Marcorè ritenuto uno dei più interessanti talenti della scena teatrale italiana.