La posta di Richard

Autori:Redazione

Data: 01/04/11

Rivista: aprile 2011

Care lettrici, cari lettori, eccoci al nostro primo appuntamento con la nostra posta.

Oggi, dal momento che non era ancora attivo l’indirizzo mail a cui scrivermi per questa rubrica, ho chiesto alla signora, A., il permesso di poter pubblicare la richiesta (che mi aveva inviato privatamente) e la mia risposta in questo spazio.

Ora parò abbiamo attivato l’indirizzo mail: richard@apbpspsicologidibase.it dove aspetto le vostre richieste che saranno pubblicate con la risposta nel prossimo numero.

Buongiorno dottore, scrivo chiedendoLe un consiglio. Da un po’ di tempo mi sembra che tra me e mio marito si stiano creando delle distanze. Siamo sposati da tre anni ed il lavoro di entrambi va bene, condividiamo l’hobby delle passeggiate in montagna appena possiamo, abbiamo anche pagato l’ultima rata del mutuo di casa. Insomma, tutto va bene, ma talvolta mi sembra di vivere sospesa. IO vorrei condividere con lui la mia giornata, parlare come facevamo una volta di tutto, sognare, progettare. Mi capita di pensare poi che lui abbia un’altra. Infatti,quando eravamo fidanzati da poco, lui ebbe una scappatella con una ragazza (modella), ma poi scelse me. In quel periodo però ricordo era molto freddo con me. Dottore, pensa che mi tradisce? Cosa posso fare? Quando penso che possa tradirmi ancora lo vorrei prendere a pugni! A.

Cara A. mi descrive la relazione con Suo marito con tinte pastello, colori sereni (sposati da tre anni, il lavoro va bene per entrambi, persino il pensiero della casa non grava più). Credo sia una bella conquista nella vita riuscire a trovare una stabilità ed un equilibrio soprattutto con il/la compagno/a. Sullo sfondo mi sembra di sentire qualcos’altro, qualcosa di profondo che rimbomba sordo come la rabbia. Se penso alla rabbia mi vengono allora in mente molte cose, ma vorrei focalizzarmi su alcune.

Mi viene in mente che la rabbia ha una funzione adattiva: noi infatti ci arrabbiamo quando sentiamo può essere messo in pericolo il nostro senso di sicurezza (fisico o psicologico), la nostra autostima anche. Inoltre la rabbia ha una funzione anche di regolazione dei rapporti, della loro distanza. Tutti abbiamo bisogno di essere visti, considerati, nutriti dalle relazioni con gli altri e primi fra tutti dalle persone a cui vogliamo bene; sentirci non più al centro delle attenzioni del nostro compagno ci può far sentire arrabbiati.

Se poi abbiamo appreso, da un’esperienza anche lontana la sofferenza di cosa vuol dire per noi rischiare di perdere la persona amata, le nostre emozioni saranno ancora più amplificate, potenti e ci spaventeranno ancora di più. Forse questo è quello che Le sta succedendo, sentire la paura di riaffrontare una sofferenza profonda che Le si riattiva da uno stato in cui non si sente pienamente appagata del Suo bisogno di attenzione e considerazione dell’altro. Riguardo al “cosa possa fare” credo sia importante che Lei provi a ritrovare una soddisfazione non solo materiale (casa, lavoro…) ma anche dei suoi bisogni di affetto e di sentirsi amata. Provi a domandarsi da dove viene il Suo sentirsi sospesa. Quale bisogno sente meno appagato: sicurezza, condivisione…? È solo sentendo e capendo i Suoi bisogni che potrà trovare il modo di soddisfarli prendendo iniziative efficaci ed utili per sé e chi Le sta vicino. Penso sia molto importante tenere presente che la nostra vita si basi sulle relazioni con gli altri. Per definizione la relazione è qualcosa che sta tra due o più persone.

Di conseguenza per essere felici, noi, abbiamo bisogno di costruire relazioni positive con gli altri e così, se non saremo sereni noi non potranno esserlo neppure le persone che amiamo e che ci stanno vicine. Credo quindi che il prendersi cura del benessere e del rispetto di noi stessi e degli altri sia un obiettivo quotidiano che tutti dovremmo tenere sempre ben presente.

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