La prevenzione contro il binomio alcool e guida

Data: 01/08/13

Rivista: agosto 2013

Anche nell’anno scolastico 2012/2013 l’associazione Prodigio ha continuato con il suo presidente Giuseppe Melchionna a proporre agli istituti trentini la sua attività volta a sensibilizzare i ragazzi ad una guida prudente senza assumere alcool. Hanno accolto la proposta la scuola media di Cognola, il Liceo Scientifico Galileo Galilei, l’Enaip di Trento e il Don Milani di Rovereto.

In occasione di questi incontri e nell’ambito del servizio civile ho avuto l’opportunità di accompagnare Giuseppe e, quindi, ho potuto verificare direttamente, non solo l’efficacia del suo lavoro ma anche constatare che il contatto diretto e veritiero con i ragazzi è la strada giusta da percorrere per far capir loro l’importanza della vita.

Il mio compito era di assistere tecnicamente Giuseppe nei suoi interventi per quel che riguarda la proiezione delle slides e dei video e la distribuzione del questionario ai ragazzi ma mi sono trovato coinvolto in un’esperienza educativa importante che mi ha arricchito umanamente.

Al mio primo incontro ero molto emozionato e preoccupato sia per l’aspetto organizzativo che per come i ragazzi avrebbero accolto la mia presenza ma, Giuseppe, con una semplicità disarmante, ha raccontato subito la sua storia coinvolgendo tutti emotivamente nel problema sicurezza stradale.

Ho visto sui visi dei ragazzi espressioni di stupore, paura, pietà ma anche sorrisi compiaciuti quando Giuseppe ha raccontato la sua lotta per raggiungere l’autonomia e meraviglia per la carica positiva che riesce a trasmettere a tutti.

Nel mio percorso di studi, presso il Liceo Socio Psico Pedagogico Antonio Rosmini di Trento, ho imparato che in campo educativo rivestono un ruolo determinante l’aspetto pratico e la vita reale, le visite di Prodigio ne sono un chiaro esempio.

Come me i ragazzi hanno colto molti più insegnamenti dalla storia di Giuseppe che dai dati Istat.

I giovani, però, non sono così limitati, non colgono solo il lato tragico di un grave incidente ma apprezzano anche la forza di volontà di chi, dopo una tragedia provocata da altri, riprende in mano la propria vita, si rende protagonista come cittadino a tutti gli effetti lottando, come nel caso di Giuseppe, per ottenere servizi volti ai disabili, come l’assistenza domiciliare o il trasporto disabili.

Il mio ruolo di gregario è stato, a mio parere, positivo sia per gli studenti delle medie, ancora poco coinvolti nel problema ma attirati dallo stereotipo del “bere è bello”, che delle superiori, spesso già protagonisti alla guida, perché credo che vedere uno di loro che appoggia e condivide la lotta contro gli incidenti alcool-correlati abbia aiutato ad attirare la loro attenzione sul problema.

Unico aspetto non del tutto positivo dato il grande interesse dimostrato da tutti è il timore nel fare domande che ho rilevato negli studenti di tutte le fasce d’età.

Questo, a mio avviso, era determinato principalmente dal fatto che molti di loro non avevano mai avuto l’opportunità di vedere il problema dell’alcool e dello svago da un angolatura così reale e cruda.

Analisi e riflessioni emerse dai questionari somministrati agli studenti degli istituti superiori

All’inizio di ogni incontro con i ragazzi delle scuole superiori veniva proposto agli studenti un piccolo questionario sulle loro abitudini al bere e sulle loro impressioni quando sentivano parlare di incidenti stradali sui mass media.

Nell’anno scolastico 2012/2013 hanno partecipato alla nostra indagine studenti dai 13 ai 20 anni di cui 236 maschi e 234 femmine.

Confrontando i dati con l’analisi fatta nel numero di febbraio-marzo 2012 possiamo notare che ben il 44% dei ragazzi quando escono non bevono nessuna sostanza alcoolica e che è diminuita drasticamente la percentuale di ragazzi che bevono solo un bicchiere, passata dal 48% al solo 19%, e quella degli studenti che bevono più di un drink, passata da 38% al 18%, mentre è aumentata se pur di poco, dal 14% al 19%, la percentuale di giovani che bevono più di due drink.

Si può affermare, quindi, che, pur trattandosi di un campione diverso, la campagna di prevenzione rimane molto importante in quanto lavora su una fascia d’età che copre sia la scuola media che gli istituti superiori.

Dando per vero tutto quanto dichiarato, dai dati raccolti emerge una diminuzione della percentuale dei ragazzi che non si sono mai ubriacati, passati dal 66% al 59%, e dei ragazzi che l’hanno fatto solo una volta, dal 13% al 12%, mentre c’è un aumento per quanto riguarda la percentuale di ragazzi che si sono ubriacati più di una volta passati dal 21% al 29%.

Questo dato, non solo conferma il trend negativo ma porta a pensare che bere fino al limite per dimostrare a se stessi e agli altri di essere forte e invincibile per i giovani sia un’esperienza importante da vivere.

Le riflessioni dei ragazzi sono però incoraggianti la maggior parte di loro sono dispiaciuti o tristi quando sentono sui mass media notizie di incidenti stradali che coinvolgono giovani, alcuni provano paura perché potrebbe succedere anche a loro e altri rabbia perché spesso muoiono persone che erano li per caso senza una vera colpa.

In conclusione si può affermare che i ragazzi sono sensibili al problema alcool e guida e riescono a elaborare la presa di coscienza del “pericolo” proprio grazie all’abbinamento video/testimonianza personale che l’attività del nostro presidente Giuseppe Melchionna prevede e per questo la nostra associazione è convinta che la sensibilizzazione nelle scuole sia indispensabile per formare nei giovani la determinazione di “proteggere” la propria vita.

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