Serve sbugiardare tutti i venti contrari.
Tifone nel cielo.
Aiutami dalle invasioni che mi tolgono il respiro.
Oro che luccica.
Cola e ripara il nervo scoperto.
Fiore di loto.
Per lo stagno non è poco.
Namazu ordina il fuoco.
Dalla terra un terremoto.
Lungo come la sua coda.
A chi devo dire grazie?
Orchidea che dalla terra nasce.
Quando c’è la bellezza nulla è finito.
E dentro te trovo la pace in mezzo alla confusione.
Dentro questa commedia chiamata bellezza esteriore.
A chi devo dire grazie?
Quando a vincere è sempre il più forte.
Ma tutti questi uomini, così per modo di dire.
Non si accorgono che spingono i deboli alla morte?
Alcuni angeli sono fatti di carne ed ossa.
Per risponder ai bravi poeti.
E agli animi inquieti.
E a questo vento che riempie le stanze.
Tu mi conosci ed entri in un istante.
Sole rosso, il mare si svuota.
I pesci muoiono, non si nuota.
La differenza si nota.
E all’orizzonte la morte corre,
sempre più al cielo devota.
In questa stanza blu cade per terra un vaso.
Nel ripararlo bisogna prima capire dove vanno i singoli pezzi.
È per questo che Dio ci ha fatti diversi.
Un laser produce musica.
Musica, come il ghiaccio che protegge le mele.
Si avvicinano e si mischiano le Fuji alle nostrane.
Quattro mani per riparare un vaso.
Ci siamo quasi.
La corda non si spezza, nulla è qui per caso.
Scocca l’ora dei Sakura.
La freccia vola e va via la paura.
La rinascita dall’orchidea che muore.
Il vento soffia forte.
Il vento del Giappone.