La sicurezza stradale è di casa in Germania

Data: 01/12/11

Rivista: dicembre 2011

Ci è sembrato interessante vedere come il problema della sicurezza stradale sia affrontato dai nostri vicini d’ oltralpe. Soprattutto, ci interessava analizzarlo dal punto di vista delle due ruote. Ma non quelle dei circuiti del moto Gp, bensì quelle che gli appassionati usano nel tempo libero o come mezzo per andare a lavoro.

Di seguito troverete alcuni spunti e riflessioni che potranno essere utili a chi non vuole rinunciare all’emozione della moto, rimanendo però sempre in sicurezza.

Le chiedo cortesemente, se può rispondere, come pensa possa BMW di migliorare la sicurezza sulle moto che vende?

Solitamente il tema della sicurezza stradale comprende due tematiche: la protezione attiva e quella passiva negli incidenti. Alla BMW seguiamo un approccio complessivo che include tutti gli aspetti della protezione negli incidenti. La prevenzione è il metodo più efficace di protezione. Qui di seguito trattiamo della prevenzione affinché, possibilmente, non si arrivi ad un incidente. Si inizia dal conducente: noi offriamo corsi di guida sicura per principianti, avanzati o per coloro che già controllano molto bene la moto. Offriamo corsi anche a persone che risalgono in moto dopo diversi anni. Per quanto riguarda la moto, offriamo sistemi che la rendono facilmente gestibile, soprattutto nelle situazioni critiche. Per questo BMW è stato il primo produttore che ha immesso sul mercato l’ABS per le moto. In tempi più recenti si aggiungono sistemi di sicurezza come il controllo di trazione applicato all’inclinometro e l’impianto illuminante anteriore (ALC), per cui il fascio di luce segue l’andamento del percorso stradale. Nell’ambito della “BMW MOTO connected ride” lavoriamo a sistemi innovativi che possano in seguito innalzare ulteriormente la sicurezza stradale (vedesi link…). Alcuni dei sistemi qui menzionati li troverete presto nei prossimi modelli di moto BMW. La protezione passiva del motociclista è una sfida maggiore in confronto a quella dell’automobilista, poiché manca totalmente la cellula di protezione così come per il pedone o il ciclista. La BMW Motorrad è uno dei pochi produttori che sviluppi e venda abbigliamento protettivo. Qui troviamo soluzioni innovative come per es. il collare che impedisce lo stiramento delle vertebre cervicali. Ampia è l’offerta di abbigliamento tecnico protettivo, ciò significa che c’è tutto quanto serva per viaggiare sicuri.

In Italia ci sono purtroppo numerosi morti e feriti in incidenti stradali con le moto, come prevenire ed educare i motociclisti?

L’aumento della protezione negli incidenti è un compito di tutti. Tutti gli interessati, produttori di veicoli, infrastrutture, scuole guida, la politica etc., devono collaborare per ottenere il massimo. Poiché accanto alle tematiche sulle quali i produttori ed i consumatori possono influire, le infrastrutture del traffico (per le due ruote sicure) o le condizioni generali della politica sul traffico sono partner con uguali responsabilità nell’ambito della sicurezza stradale. L’obbiettivo deve essere quello di aumentare la sicurezza di tutto il traffico stradale nel suo complesso, anche se una sicurezza totale non può comunque esistere.

Lei che oltre ad essere un general manager di Bmw Motorrad è un appassionato motociclista, come vive questa passione?

Da quando avevo 15 anni viaggio su due ruote motorizzate: motorini, scooter e moto. Personalmente mi piace molto andare in moto. Comunque cerco di non superare mai i limiti fisici delle condizioni di guida sulle strade pubbliche. Cerco anche di pensare come gli altri guidatori, poiché come motociclista è facile passare inosservati. L’andare in moto è uno sport per il quale bisogna sempre essere concentrati al 100 %.

Traduzione dal tedesco a cura della Prof. Flavia Basso

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