La Social Street arriva anche a Trento

Data: 01/04/15

Rivista: aprile 2015

Trento, quartiere di San Giuseppe, zona di via San Pio X; qual è la sua fisionomia nella città?

È una parte di Trento che è molto cambiata nel tempo; nasce come espansione a sud della città negli anni ‘50 come quartiere di edilizia popolare, quindi un quartiere giovane, ma poi naturalmente col tempo la popolazione invecchia; negli anni ‘90 è un quartiere di anziani ma che a poco a poco vede mutare il suo profilo: arrivano gli immigrati e di nuovo le strade sono popolate di bambini: Maghreb, Albania, Romania, Polonia e tutto l’Est europeo trovano spazio qui; poi negli ultimi anni un’altra ondata migratoria colora il quartiere: sono arrivati gli studenti universitari che riempiono strade e bar con una presenza che non passa assolutamente inosservata: sono chiassosi, amano la musica e amano tirare tardi chiacchierando fra amici. Diventerà un quartiere difficile dove ognuna delle tre componenti guarderà le altre con sospetto? O ci si fonderà insieme rendendo il quartiere vivo e allegro con una propria caratteristica di socialità?

E qui entra in gioco il gruppo di Social Street “Residenti di via San Pio X e dintorni”. Ma chi sono? E soprattutto che cos’è Social Street?

Andiamo con ordine: l’esperienza è nata nel quartiere di San Pio X circa quattro mesi fa da un piccolo gruppo di abitanti dell’area e oggi conta più di 300 iscritti sulla pagina Facebook “Residenti di via San Pio X e dintorni”. Per permettere l’inclusione anche a coloro che non sono iscritti a Facebook è stata creata una mailing-list: residenti

sanpiox@gmail.comcon la quale si rimane in contatto, ci si aggiorna sulle iniziative e si scambiano pareri e opinioni. Social Street è un’idea, nata da poco, ma che potenzialmente è rivoluzionaria nella sua semplicità: il concetto di Social Street (strada sociale) è molto recente e si può far risalire a un’esperienza del settembre 2013 a Bologna in Via Fondazza 1. La sua creazione è frutto di un’intuizione a costo zero di un giovane residente, trasferitosi in quella via circa quattro anni prima.

L’obiettivo, che ha dato origine all’idea, era molto semplice: si trattava di un invito a conoscersi (tra vicini di casa) e scoprire se vi fossero dei bambini che potessero diventare i compagni di gioco del proprio figlio, fino a quel momento isolato dall’ambiente circostante.

Per raggiungere l’obiettivo è stato creato un gruppo chiuso su Facebook. FB, quale mezzo di comunicazione ampiamente diffuso e utilizzato da molti nella quotidianità, ha facilitato l’incontro tra vicini. Questo è stato l’avvio della prima Strada Sociale. Quindi Strada Sociale è conoscersi e vivere attivamente la propria strada di residenza, aiutando coloro che nella strada abitano e/o lavorano a entrare in contatto tra loro, a conoscersi e a scambiarsi idee/opinioni/tempo, e magari pensare insieme a nuovi progetti, spazi, eventi, per rigenerare una cultura sociale di vicinato.

Tutto questo può avvenire semplicemente scoprendo chi sono i propri vicini, quali sono le loro capacità e i loro bisogni, e creando una nuova rete sociale.

Gli esempi sono infiniti e dipendono in gran misura dalle caratteristiche della via e dagli interessi dei suoi residenti. Le proposte arrivano dal gruppo stesso (sono proposte “dal basso”) e sono rivolte al gruppo nel suo insieme: si propongono e, se trovano consenso, si attuano.

Ecco, tutto qui: riscoprire il valore del buon vicinato, della socialità e del costruire insieme la vita del quartiere. Questa iniziativa vuole essere una scintilla che inviti gli abitanti della zona a conoscersi meglio e vivere più intensamente il quartiere migliorando la qualità della propria vita.

I primi passi del Social Street “Residenti di via San Pio X e dintorni – Trento”. Storia di un processo partecipato

Qui, in questi mesi, attraverso il gruppo sono stati proposti incontri, aperitivi, cene, concerti e altri momenti di aggregazione e di confronto. Grazie all’energia generatasi da questa iniziativa e al contributo attivo dei partecipanti è stata creata una casetta per il libero scambio di libri, che ora è istallata in via S. Pio X, in collaborazione con il Comune di Trento. A breve, sarà disponibile uno spazio apposito (casetta postale) per poter lasciare commenti, suggerimenti, idee e bisogni che riguardano l’intera comunità. L’invito è quello di entrare attivamente in questa nuova rete sociale e al tempo stesso usufruire del flusso positivo che solo insieme possiamo generare. Le idee sono libere e gratuite. La sfida è quindi quella di passare sempre più dal virtuale al reale!

Una delle prime iniziative intraprese dal nostro gruppo di vicini è stata dunque l’installazione di una casetta per il libero scambio di libri.

L’idea è stata suggerita il 4 novembre 2014 da una signora che ci esprimeva essere proprio quello il suo sogno da molto tempo. La proposta, da tutti condivisa, è stata portata avanti riutilizzando un vecchio pensile da cucina. Durante un pranzo sociale ci siamo suddivisi in piccoli gruppi, alcuni hanno lavorato al riadattamento della struttura, altri hanno pensato al decoro estetico, altri ancora al contenuto di una locandina da affiancare all’installazione.

La creatività, il fare insieme qualcosa di divertente e la curiosità dei/delle partecipanti hanno fatto da catalizzatore per la nostra esperienza di socializzazione. Si sono rafforzati i rapporti di fiducia e identificazione con qualcosa di cui appropriarsi e si sono poste le basi per una concreta azione collettiva finalizzata a migliorare la qualità di vita nonché le connessioni tra le persone presenti nella comunità. Una volta creato il manufatto, abbiamo indetto un sondaggio on-line per il nome, la proposta che ha ottenuto più consensi richiama il nome del quartiere: PIOvonoLIBRI. Abbiamo poi cominciato a informarci su dove collocare la nostra Casetta. Spazio privato o spazio pubblico? Scegliere uno spazio privato avrebbe comportato probabilmente meno lungaggini burocratiche rispetto a uno spazio pubblico, invece la disponibilità dimostrata dall’Amministrazione e la possibilità di partecipare all’iniziativa “Adotta un’aiuola” ci hanno fatto scegliere questa seconda possibilità.

In soli tre mesi dal lancio della proposta sul gruppo, la Casetta PIOvonoLIBRI è stata installata lungo San Pio X in uno spazio tra una fontana e una panchina, con l’impegno di prenderci cura dell’aiuola circostante.

Il Comune ci ha fornito un supporto in cemento e una tettoia, riutilizzata da una vecchia casetta gioco per bambini.

Sul lato della Casetta sono disponibili dei guanti monouso per rimuovere di tanto in tanto cartacce, mozziconi di sigaretta e quant’altro. Come membri della Social Street ci impegniamo in prima persona alla pulizia dello spazio circostante alla Casetta e invitiamo tutti gli abitanti del quartiere come anche i cittadini tutti a prendere parte a quest’iniziativa, perché occuparsi della propria città è come prendersi cura di se stessi! I nostri obiettivi a lungo termine? Saranno gli stessi abitanti del quartiere a suggerirli mano a mano che queste idee affonderanno le radici.

Un saluto da tutti i partecipanti del Social Street San Pio X e dintorni e un invito: fatevi vivi, vi aspettiamo!

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