Venendo alle vicende trentine scopriamo che il Mandacarù in data 2 marzo è nel pieno della bufera, almeno a detta dei giornali locali. Si tratta di scegliere tra “fare nicchia, testimonianza, commercio alternativo” e “aiutare i Paesi del Sud del mondo”. Queste sono le affermazioni rilasciate dal prof. Carlo Borzaga, preside dalla Facoltà di Economia, a Pierangelo Giovanetti, riportate nell’Adige dello stesso giorno. Le due alternative propongono rispettivamente il proseguimento della linea originaria, fatta di valori etici e tanta buona volontà, e l’aggiustamento di rotta verso la massimizzazione delle vendite e l’allargamento del target. In parole spicciole lo spirito che aveva animato il piccolo gruppo delle origini contro il pragmatismo che si è insinuato, causa allargamento del campo d’azione della cooperativa. Ma lasciamo da parte le polemiche e andiamo a vedere cos’è, com’è nata e cosa si prefigge questa realtà di casa nostra.
Mandacarù nasce nel 1989 come Cooperativa Nord-Sud. Le finalità, senza scopo di lucro, sono sin da principio far conoscere il mercato equo e promuovere la finanza solidale. I soci fondatori sono 29, tutti volontari.
L’anno successivo apre la prima bottega. Fin dall’avvio dell’attività comunque i soci si occupano della distribuzione dei prodotti comes (v. legenda) tramite mercatini. Nel 1998 la cooperativa, che nel frattempo aveva cambiato nome in Mandacarù, collabora alla nascita del consorzio Ctm Altromercato, che sorge dalla cooperativa Ctm costituita a Bolzano 10 anni prima. L’impegno di Mandacarù all’interno del Consorzio Ctm Altromercato è sempre stato elevato.
La cooperativa si occupa della produzione del comes attraverso serate, mostre, dibattiti ed iniziative sui temi del commercio, dell’economia e della giustizia sociale. Questo settore (che, se volessimo dargli un brutto nome da libero mercato, potremmo definire “marketing”) viene sempre più valorizzato. Sembra infatti che i temi etici e sociali stiano prendendo sempre più spazio nella sensibilità dell’opinione pubblica. Perciò questo lavoro è indispensabile, soprattutto in questo frangente storico che sta valorizzando l’equità degli scambi tra nord e sud del mondo.
Da notare che Mandacarù, oltre alla distribuzione dei prodotti forniti da Altromercato, ha anche propri progetti con i produttori in Bolivia, Senegal, Kenya e Croazia.
Allo stato attuale i soci della cooperativa sono oltre 1700 e le botteghe affiliate sono dieci, sparse per tutto il territorio trentino. Gli impegni che Mandacarù si prefigge per il futuro sono molti e molto nobili, mirati a far conoscere sempre di più questa parte del mercato. Il fine ultimo s’incentra sulla speranza che la regola del giusto compenso possa diventare una legge globalmente applicata.