L’angolo del filosofo

Data: 01/10/16

Rivista: ottobre 2016

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Spesso siamo così impegnati nel definire ciò che sentiamo nostro da dimenticare che apparteniamo a qualcosa di più grande, precisamente al pianeta Terra. La nostra idea di sicurezza prevede la definizione di confini fisici o la costruzione di muri dentro la nostra testa, limitiamo l’apertura nei confronti dell’altro. Eppure da piccoli siamo stati abituati a condividere una classe, una mensa, un parco giochi ecc… Allo stesso modo però, per fare un esempio, in tanti abbiamo provato giochi da tavolo di conquista, come il famoso Risiko e, fin da subito, ci siamo sentiti soddisfatti nel possedere territori. Allora cosa può farci propendere per una situazione di spazio condiviso piuttosto che di difesa spropositata dei nostri spazi personali? A mio avviso la consapevolezza che siamo tutti sotto lo stesso cielo, esseri umani intenti a sopravvivere al meglio indipendentemente dal luogo di nascita. Alla luce di questo vi invito ad astrarvi dallo spazio fisico, ad essere comprensivi verso chi non ha più un posto dove stare, accogliendolo: confidiamo nel atto che il nostro gesto farà crescere l’amore in noi e la riconoscenza nell’altro piuttosto che chiuderci in partenza con pregiudizi. Pensate a due squadre ognuna nel proprio campo. Riuscirebbero a portare avanti la partita senza il giusto spirito di gioco? Non ci giurerei! è bene credere nell’esistenza di un’anima mundi come quella definita dai filosofi platonici: i singoli organismi (o i giocatori?), pur differenziandosi secondo le proprie specificità individuali (o azioni?), prendendo forma da un principio unificante universale (o accettazione di una condizione di gioco?) che li lega tra loro? sfruttiamo questo legame intrinseco negli esseri umani iniziando a pensare positivo, ovvero attuiamo e promuoviamo esperienze di condivisione; infine lasciamoci coinvolgere da attività globali che superano le barriere come il Bookcrossing. Infatti la cultura, al pari dell’impegno sociale, può avvicinarsi l’uno all’altro in quanto permette a tutti di riconoscersi nei grandi temi umani che porta con sé. Insomma, quando possibile, cerchiamo di fare spazio all’altro, nei pensieri ma anche nella pratica! E se qualcosa in noi fa resistenza alziamo gli occhi al cielo per ricordarci che là, dove l’egocentrismo dell’uomo non c’è, non ci sono confini.

Alessia Vinante

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