L’arma che crea dolore a distanza

Data: 01/04/07

Rivista: aprile 2007

Qualche anno fa, ai tempi della guerra in Afghanistan e Bosnia, avevamo parlato più volte delle mine antiuomo e della necessità assoluta di bandirle considerata la loro particolare vigliaccheria. Una vera fabbrica di invalidi senza gambe, senza braccia, senza occhi, bruciati… Fortunatamente, una campagna di opinione pubblica a livello internazionale era riuscita a convincere i Governi ad eliminarle dagli arsenali militari. Quasi tutti però, poiché i soliti noti, Stati Uniti, Cina e Russia, trincerati dietro motivi di sicurezza, avevano rifiutato la propria firma. Si sperava che i rinunciatari si dessero almeno una calmata nel progettare nuove armi. Macché, la fantasia umana non accusa perdite di ritmo quando si tratta di progettare mezzi indispensabili per ammazzare il prossimo! Tutti minacciano tutti e avvertono della propria forza: C’è chi vanta armi segretissime ma risolutive (Putin), bastevoli a difendere l’onore della Francia (Chirac), sufficienti per il ruolo della Cina. Poteva mai mancare l’America? Eccola allora annunciare una serie di marchingegni davvero promettenti: la “bomba gay”, un afrodisiaco chimico capace di trasformare anche il Rambo più esagitato in un soldato dalle tendenze gay (per i militari una “minaccia spiacevole ma assolutamente non letale”), un raggio laser per accecare a chilometri di distanza, onde radio in grado di far perdere l’orientamento, effetti luminosi capaci di far vedere”bisi per fave”, la bomba “Chi? Io?” una specie di fialetta che emana flatulenze puzzolenti e nauseanti tra le file nemiche. Altre provocano un’alitosi insopportabile o attirano sciami di vespe inferocite.

Del mese scorso l’ultima novità: Il Sistema di Repulsione Attiva (Active Denial System, nella foto in alto) certificato come efficace dopo prolungate prove portate avanti su volontari in campi di esercitazione. Non costa un granché rispetto ad altre armi, 40 milioni di dollari perché, in fin dei conti, non si tratta che di un forno microonde un po’sofisticato: invece di dirigere le proprie onde elettromagnetiche su un pollo con patatine, le indirizza sui soldati nemici. La loro lunghezza d’onda, tre millimetri (94 Gigahertz), è maggiore di quella dei micidiali raggi X ma ben minore del comune forno a microonde (2.45 GHz e lunghezza d’onda di 120 mm). Il raggio produce il cosiddetto “chiappe in spalla” o, in termini burocratici, “una condotta fortemente motivata a una fuga rapida”. Molto difficile fermarlo poiché attraversa gli indumenti né basta indossare una camicia di carta di alluminio. Nei test sugli esseri umani, la maggioranza degli individui ha raggiunto la soglia del dolore in 3 secondi e nessuno è riuscito a resistere per più di 5. È proposta i vari modelli, per potenza, grandezza e numero di optional, in modo da soddisfare qualsiasi esigenza.

E qui sta il bello anzi, il pessimo aspetto di quest’arma. Se, infatti, ad un suo uso militare ci siamo praticamente rassegnati non vorremmo che venisse utilizzata anche sulla gente comune, ad esempio ai partecipanti ad una manifestazione di protesta o agli occupanti una piazza! In altre parole, che si iniziasse a farne un uso improprio per mantenere in modo coercitivo l’ordine pubblico, scoraggiare manifestanti che protestano legittimamente, immobilizzare i cittadini sospetti di qualsiasi qualche cosa. Oltretutto, la sua quasi garantita innocuità potrebbe facilitare un uso malintenzionato della stessa… Il rischio di vedersi trattati come un pollo nel grill per una contestazione o una protesta sgradite, non è più così ipotetico!

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