Martedì 7 giugno 2011 presso la facoltà di Sociologia a Trento si è tenuto un convegno che sancisce il patto di collaborazione tra Università di Trento, Opera Universitaria e Randstad Italia. Ha introdotto l’incontro il Presidente dell’Opera Universitaria, il Professor Fulvio Zuelli che ha gettato le basi della discussione ricordando che: “è necessario superare le barriere, non solo architettoniche, legislative, ma soprattutto quelle culturali”. È infatti emerso dalla sua riflessione che, nonostante gli sforzi, resta ancora tortuosa la strada verso una piena parificazione sociale delle persone che presentano una qualsivoglia disabilità. Le promesse e gli interventi di legge non bastano, è indispensabile un cambiamento radicale nel modo di pensare di tutti verso questa realtà, che sempre più, si è dimostrata una grande risorsa per la collettività. L’intervento successivo è stato curato da Laura Castagnaro, dell’Assessorato alle politiche sociali. Ha ricordato l’impegno politico per il sostegno ad enti che investono in servizi lavorativi a misura di disabile, nonché l’intenzione di appoggiare progetti di tutoraggio sul luogo di lavoro, nell’ottica di potenziare le politiche sociali.
La prima parte del convegno si è conclusa con Renata Magnano, Direttrice dell’Ufficio inserimento lavorativo soggetti svantaggiati dell’Agenzia del lavoro. La responsabile ricorda come l’Agenzia del lavoro nasca in virtù della Legge Provinciale n. 19 dell’1983. La Provincia infatti ha tra le sue finalità quelle di rendere effettivo il diritto del lavoro e l’elevazione professionale dei lavoratori secondo il dettato costituzionale, promuovere quindi l’orientamento e la formazione professionale dei lavoratori, contribuendo a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’accesso al lavoro di tutti i cittadini. È passata poi ad analizzare nel dettaglio la legge n. 68 del 1999, rubricata: “Norme per il diritto del lavoro dei disabili”. In particolare all’art. 2 si ricorda che: “per collocamento mirato dei disabili si intende quella serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno(…).”
Lorenzo Pupi
La seconda parte del convegno è proseguita con un palco di prim’ordine. Molto chiaro è stato l’intervento di Alessandro Novelli, direttore del personale di Frenesius Kabi: azienda specializzata nel settore clinico-sanitario e nei prodotti per la “nutrizione artificiale”. Novelli ha sottolineato l’importanza di costruire la mansione, trovando la sintesi migliore tra le aspettative del dipendente e le necessità aziendali, con creatività e a volte fantasia. Ricorda anche come, in particolare nel settore della salute, la flessibilità e l’adattabilità ai cambiamenti siano qualità indispensabili che ogni dipendente, disabile e non, deve possedere per permettere a se stesso e all’azienda di essere sempre competitivi sul mercato.
Sulla stessa linea era Flavio Colda, responsabile risorse umane per il gruppo Engineering: una multinazionale con sede in Italia che da anni si conferma leader nel settore dell’informatica. Per Colda ogni dipendente deve essere proattivo e brillante, cioè escogitare in breve tempo la soluzione più adatta ad ogni problema che si crea in azienda. Il settore dell’informatica poi non presenta specifiche difficoltà legate alle barriere architettoniche o a condizionamenti ambientali e anche le persone con disabilità possono lavorare in azienda e tenerne alto il nome.
Entrambi i manager confermano come non ci siano vincoli alla possibilità per tutti di accedere alle posizioni di vertice. A conferma di questa convinzione il dottor Colda racconta come di recente abbia concluso l’assunzione di un “disabile” nella posizione di key account manager (il professionista incaricato di ampliare il portafoglio clienti e di gestire nuove relazioni commerciali con quelli affezionati).
Vulcanico ed efficace si è dimostrato anche l’intervento di Michelangelo avesse, disabile lui stesso e responsabile del progetto H per Cisl del Trentino che ha insistito sulla voglia delle persone disabili di esserci e di contribuire al miglioramento degli ambienti di lavoro e di vita dove vivono e operano. I disabili, secondo il sindacalista, dovrebbero porsi per la loro determinazione quale coscienza e pungolo dei loro colleghi “normodotati”.
I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con il seminario operativo “Gli strumenti per l’ingresso nel mondo del lavoro” coordinato da Mariella Bruno, responsabile di H Opportunities (la divisione di Randstad Italia nata per attuare al meglio la legge 68 e per favorire l’incontro tra i lavoratori disabili e le aziende). Sempre Bruno racconta l’esperienza di Oscar Pistorius, il campione di atletica che corre con le protesi alle gambe e ha trasformato l’iniziale disabilità in vantaggio competitivo. Quando si incontra Pistorus si dimentica subito la disabilità e si rimane totalmente rapiti dalle imprese sportive e dalla sua grande determinazione. A questo primo incontro ne seguiranno altri per portare ogni partecipante verso un futuro professionale ricco e interessante.
Enrico Tozzi