L’azzurro Lorenzo Iannetti: «Il nuoto è la mia spinta per stare insieme agli altri»

È in acqua praticamente da quando è nato, Lorenzo Iannetti. Classe 2003, di Belluno, è un ragazzo con sindrome di Down, sveglio, brillante e sicuro di sé. Per raccontare la sua vicenda, non si può non partire dai flash più recenti: quelli dello scorso novembre ai mondiali DSISO in Portogallo, ad Albufeira. «Ho gareggiato nei 200, 400, 800 e 1500 metri. E anche in una staffetta da 200. Alla prima partecipazione, due quarti posti, negli 800 e nei 1500», ricorda. Un’avventura, dunque, positiva ed emozionante. «Partecipare a questi eventi mi rende felice». Riavvolgiamo però il nastro e ascoltiamo da Lorenzo come nasce questa sua passione: «Nuoto da quando avevo un anno. Ho cominciato con la Sportivamente Belluno, con la quale mi alleno ancora, all’inizio con Maria Elena Canova, poi con altre allenatrici, e adesso con Daniela Piermarini. Pian piano mi sono avvicinato alla Sport Life Onlus di Montebelluna, società che promuove lo sport per ragazzi con disabilità cognitive, che mi ha permesso di fare le gare, inserendomi in un circuito. Questo da cinque anni». I risultati non hanno tardato ad arrivare. «Nelle competizioni regionali, interregionali e nazionali», spiega mamma Chiara, «è riuscito più volte ad arrivare a podio, ottenendo diverse vittorie. Così è stato notato dagli allenatori della nazionale, che dall’anno scorso l’hanno inserito in squadra. Con la rappresentativa tricolore si allena due o tre volte l’anno». All’ultima rassegna iridata i frutti del lavoro si sono visti: e i margini di crescita ci sono eccome. E mamma Chiara e papà Andrea come seguono Lorenzo in questo suo percorso? «Noi diciamo, sorridendo, che Lorenzo è lento in genere, ma sempre molto veloce in acqua», risponde la mamma. «Ed è piuttosto autonomo. Per gli allenamenti a Belluno, cinque giorni su sette, si organizza, prende la bicicletta, va e torna da solo. Noi lo accompagniamo a Montebelluna una volta alla settimana, e spesso durante le gare. Siamo contenti: per lui è un’occasione di realizzazione, per sentirsi bene e in salute». Ma oltre all’aspetto agonistico c’è anche una forte dimensione umana e sociale. «Il nuoto mi dà la spinta per fare tante altre cose», evidenzia Lorenzo; «andare a mangiare qualcosa con i compagni, per una pizza o un compleanno, o semplicemente sentirsi sui gruppi Whatsapp. Un’occasione per stare insieme agli altri».

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