Abituati al crogiuolo di etnie in Italia, non ci si stupirà di trovare una gran mescolanza di gente anche nella Repubblica Bulgara: confinante a nord con la Romania, a ovest con Serbia e Macedonia e a sud con Turchia e Grecia, ne chiude il perimetro un ampio sbocco sul Mar Nero. Non è solo una questione geografica, l’influenza culturale si fa sentire in ogni sua parte: dalla gastronomia alla lingua, ai tratti somatici degli sconosciuti che s’incrociano per strada… tutto porta a credere di trovarsi davanti ad una vivace commistione di popoli dalle origini più disparate.
Un po’ di storia spiccia della Bulgaria: fu il paese dei Traci al tempo dell’impero romano, venne poi inglobata nei domini bizantini. Sofia fu poi liberata dal dominio turco nel 1878 e dichiarata ufficialmente capitale bulgara l’anno successivo. Uscita sconfitta da entrambe le guerre mondiali, molti monumenti della capitale furono distrutti dai bombardamenti aerei degli alleati e, dopo questi episodi, gli architetti socialisti si misero all’opera riparando ai danni erigendo enormi condomini in periferia e mostruosi monumenti in centro.
Nel 1989 cadde il regime comunista: da lì l’incuria.
Sofia, la capitale, non è un’usuale meta turistica: alla sua bellezza decadente e alla sua nostalgica patina di trascuratezza sono solitamente preferite destinazioni dell’Est Europa più note come Budapest e Praga.
È raggiungibile in due ore e la temperatura di -5/-11 gradi costanti d’inverno non costituiscono un problema eccessivo.
L’economico valzer gastronomico a base di carne, zuppe e salse non si piega alla diffidenza e utilizza tutte le sfumature culinarie degli stati confinanti (basti pensare al kebabche, alla moussaka… e alla grappa nazionale denominata rakia).
Una volta decifrate le lettere della lingua bulgara, la cui scrittura è il cirillico, emerge il sostrato indoeuropeo che rende riconoscibile il suono e senso finale delle parole facendo diventare insegne e testi brevi facilmente comprensibili agli stranieri europei.
Lo splendore architettonico del centro è contornato da casermoni dall’impronta comunista ed il tutto è lasciato al degrado. I palazzi e le chiese si ergono maestosi e s’affacciano su strade sconnesse e marciapiedi in stato d’abbandono.
Ma se ci fosse un turista a mobilità ridotta?
La partenza dall’aeroporto di Forlì, direzione Sofia, non costituirebbe un problema: l’accessibilità è garantita nel rispetto dei dettami europei.
Le difficoltà inizierebbero a porsi una volta messo piede fuori dall’aeroporto bulgaro. I taxi in attesa di turisti non mancano: scarseggiano invece quelli attrezzati, necessari per affrontare i 6 km che separano l’aeroporto dal centro.
Gli alberghi con strutture adeguate sono quelli di categoria più elevata e, solitamente, sono le catene turistiche che aderiscono agli standard europei e che sono presenti anche in altri stati.
Se qualcuno volesse affidarsi agli hotel locali tenga presente che sono gestiti “alla buona”: gradini elargiti a piene mani, entrate non facilmente praticabili e dislivelli di pavimenti poco giustificati sono la norma bulgara.
Anche un tranquillo giro in centro a Sofia può presentare grossi problemi: oltre a marciapiedi in cattivo stato, passamani posti trasversalmente alla via pedonale, alcuni sottopassaggi presentano rampe per disabili non motorizzate e anche le toilette attrezzate sono rare.
Poche delle bellezze della capitale infatti sono accessibili: parlando di barriere architettoniche qui c’è da sbizzarrirsi. Giochi senza frontiere, celebre programma televisivo di qualche tempo fa, potrebbe essere quasi uno scherzo a confronto.
È evidente che non ci siano fondi sufficienti da investire nello sbarrieramento. Dalla chiesa ortodossa di Sveta Nedelya alla moschea Banya Bashi alla più grande sinagoga sefardita d’Europa intercorrono poche centinaia di metri intervallate da tombini precari incastonati in avvalli dal dislivello notevole, fitti binari della tramvia che rigano il manto stradale e testimonianze di lavori urbani mai terminati.
Ipotizzando che il giro nella capitale bulgara preveda una sosta al bar è da notare nei locali sarebbe faticoso accedere: le rampe sono poche e ancor meno gli ascensori (a meno che non si parli di catene internazionali come Starbucks, ecc…).
Tra i mercati coperti il più rinomato è sicuramente l’elegante Central Hali Shopping Centre costruito nel 1911: è di stampo mittel-europeo ed offre al visitatore una gran scelta di frutta, verdura e formaggi accanto a negozi di oreficeria, chiavi, abbigliamento, pesce fresco…traspare da subito una certa predisposizione per la cura e la pulizia.
Più tipico è invece il Mercato delle Donne, lo Zhenski Pazar: questa via di bancarelle all’aperto si estende per diversi isolati e propone tutti i generi di prodotti alimentari freschi accompagnati da tutta l’oggettistica che può venir in mente (prime fra tutte le tradizionali ceramiche Troyanska Kapka, poi borracce, rubinetti, trapani, orologi in plastica…).
Entrambi, nella vivacità del loro contesto, hanno delle pecche: se il primo non risulta raggiungibile a tutti per via della scalinata d’ingresso e che risulta l’unica via per accedere ai piani superiori il secondo, pur essendo all’aperto, non permette un’agevole scambio dalla strada ai marciapiedi e anche l’alternanza tra asfalto e terra battuta potrebbe recare qualche problema.
La Bulgaria in generale non è una destinazione facilmente accessibile per i viaggiatori disabili.
Il governo bulgaro sta adottando le normative europee per quanto riguarda lo sbarrieramento dei vari edifici e delle nuove strutture pubbliche, anche se è stato stimato debba trascorrere molto tempo prima d’arrivare a risultati concreti.
Se proprio non si resistesse alla curiosità per informazioni è suggeribile contattare il “Center for Indipendent Living in Sofia”: un’organizzazione bulgara che si occupa di disabili locali. Per altri suggerimenti ci si può affidare a Mondo Possibile (www.mondopossibile.com) che si occupa di turismo accessibile per le persone con disabilità.
Segnalo poi la app messa a disposizione dall’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile: si tratta di una guida che agevola le informazioni sull’assistenza riguardante i viaggi aerei dedicata a persone con mobilità ridotta.