Le volontarie a pro.di.gio. si presentano

Autori:Redazione

Data: 01/08/03

Rivista: agosto 2003

Ciao a tutti, sono Maria, una delle quattro ragazze che per un anno presteranno servizio civile presso l’associazione Prodigio. È strano ma se sono qui devo ringraziare il caso. Infatti quando ho contattato Pino per avere maggiori delucidazioni in merito ad un volantino di Prodigio non avevo la più pallida idea di cosa si trattasse.

Diciamo che mi sono lasciata guidare dall’istinto, non stavo cercando nulla in particolare, mi ero rassegnata a lavorare come operaia in una ditta di pulizie fino a quando i miei studi universitari mi avessero portato da qualche parte ossia ad un’occupazione interessante e più attinente alla mia personalità. Potete immaginare la gradevole sorpresa quando sono stata messa al corrente dell’opportunità che mi veniva offerta con Prodigio…

Collaborare alla vita di una giovane associazione, mettere a disposizione le proprie energie umane e intellettuali e soprattutto entrare nel vivo del mondo della sensibilizzazione all’handicap e al disagio nelle sue variegate forme era qualcosa che avrei fatto di corsa e gratuitamente se non avessi dovuto sbarcare il lunario.

L’incentivo economico statale per quanto non comparabile ad una vera e propria retribuzione (ci mancherebbe… altrimenti non si chiamerebbe “servizio civile volontario”) mi ha permesso di fare questa scelta con più sicurezza.

Chissà, forse i miei studi filosofici sono serviti a qualcosa!

Maria Devigli


L’ 1 luglio 2003 segna l’inizio di una nuova avventura, per me come per tutte quelle ragazze che hanno deciso di prestare un anno di Servizio Civile Volontario. Proprio così! Sono una delle 4 nuove volontarie di PRODIGIO e nei prossimi dodici mesi anche voi lettori avrete modo di conoscermi -e spero apprezzarmi!- attraverso queste pagine.

Tutto ha avuto inizio per caso, gironzolando per la Facoltà di Lettere; tra i vari annunci in bacheca, ho notato proprio quello di Prodigio. Pur non sapendo un bel niente del Servizio Civile, ho capito che quella era l’occasione giusta per me. Detto fatto! Mi sono informata e ho scoperto che il giorno stesso scadeva il termine per presentare le domande di ammissione. In meno di mezz’ora ho preparato tutti i documenti necessari e li ho portati a Pino. E così eccomi qua: senza rendermene conto mi sono ritrovata ad essere una volontaria e un’apprendista giornalista.

Non fatevi ingannare da una scelta apparentemente affrettata ed istintiva: l’idea mi ha colpito fin da subito, non solo perché mi dava la possibilità di realizzare uno dei miei sogni, quello di fare i primi passi nel mondo del giornalismo, ma soprattutto perché il progetto dell’associazione mi è sembrato nobile, ambizioso e molto stimolante. Le prime settimane di servizio stanno confermando questa mia sensazione iniziale e spero di poter dare il mio contributo, pratico e intellettuale, cosicché quest’esperienza diventi una buona opportunità di crescita e di arricchimento professionale ed umano, tanto per me quanto per Prodigio.

Volete sapere qualcosa di più su quest’esperienza? Ne riparliamo tra un anno…

Elisa Zancanella


Quando ho manifestato le mie intenzioni molti amici mi hanno dato della matta e in un secondo momento sono venuti a chiedermi di farmi passare per loro, per salvarsi da un anno “regalato allo Stato”. A queste provocazioni ho sempre risposto con un sorriso: la mia scelta è stata decisamente libera e a lungo ponderata, il Servizio Civile Volontario è stata un’avventura che ho cercato. Sento, pare quasi incredibile, il bisogno di “regalare”, come dicono loro, questi dodici mesi, ma non allo Stato, ente che in questa faccenda considero solo come sfondo scenografico della situazione; ho bisogno di donarli agli altri e a PRODIGIO in particolare per diversi motivi.

Dopo aver deciso di fare questo Servizio sono stata sul sito www.serviziocivile.it, ho cercato in tutta Italia qualcosa che potesse fare al caso mio, che mettesse in risalto le mie doti, perché solo se fai quello che sai fare meglio puoi avere la pretesa di avere qualcosa da dare a chi ti sta vicino. Poi ho pensato che sarebbe comunque stato meglio non allontanarmi troppo da casa (vivo in provincia di Belluno) o da Trento dove studio. Sono approdata a PRODIGIO perché mi assomiglia, perché spero di avere l’opportunità di mettere in mostra le mie qualità, per mettere su un tavolo la mia poca esperienza e raccogliere un pezzettino di quella di Pino, Carlo, Ugo e gli altri che collaborano con questo Progetto di Giornale, perché il 30 giugno prossimo possa dire a chi mi ha dato della matta che quest’anno non è stato “regalato” o addirittura “buttato”, ma mi è stato donato.

Marina Rosset


Negli ultimi tempi alla televisione seguitano a trasmettere la pubblicità del Servizio Civile Volontario, ma essa in realtà non ne esprime pienamente i requisiti. Io stessa non mostrai a riguardo particolare interesse. Nel mese di aprile, conoscendo a priori il progetto di Prodigio, mi è giunta notizia della ricerca, da parte dell’associazione in questione, di quattro volontarie. Riuscii in seguito ad avere alcune delucidazioni in merito da parte del responsabile… ed ora, dato che tale servizio mi permette di proseguire pure i miei studi sociologici, eccomi qui al computer per presentarmi a voi lettori. Una domanda che spesso mi viene rivolta da amici e conoscenti, e su cui mi sono soffermata a riflettere, è stata la motivazione che mi ha spinto a intraprendere questa avventura, le opportunità che mi avrebbe offerto. Ebbene, credo che questa esperienza possa darmi la possibilità di accrescere la sensibilità della comunità, ma soprattutto la mia, a proposito dell’handicap e dei problemi che lo riguardano. È infatti passando del tempo assieme a tali persone che è possibile, a mio parere, comprendere maggiormente i disagi, ma soprattutto la grande forza d’animo che caratterizza alcuni di loro. Pure l’aspetto giornalistico, che qualifica l’associazione, mi ha stimolata a voler comprendere il funzionamento di una redazione e che tipo d’esperienza possa vivere lavorandovi al suo interno.

Il servizio è iniziato il 1° luglio e come primo impatto è stato positivo. Come dice Pino:” Siamo una bella squadra”.

Anna Vivaldelli

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