I Lego sono uno dei giocattoli infantili più conosciuti, hanno accompagnato la crescita di tanti bambini in passato e continuano a far felici anche le nuove generazioni.
L’azienda nel corso degli anni è cresciuta e si è sviluppata per stare al passo con i tempi, ed i suoi prodotti sono cambiati con essa, adattandosi a nuove sfide e progetti. Uno tra i più innovativi riguarda lo sviluppo di mattoncini speciali, con l’alfabeto Braille al posto dei soliti incastri e, stampati sui lati, numeri e lettere dell’alfabeto classico corrispondenti. Questi mattoncini colorati mirano ad un gioco all’insegna dell’inclusione, per dare l’opportunità ai bambini con disabilità visive (ciechi o ipovedenti) di giocare e allo stesso tempo imparare. In totale si tratta di 250 blocchi comprendenti tutte le lettere dell’alfabeto, i numeri da 0 a 9, ed alcuni simboli matematici, al fine di arricchire e sviluppare nuove abilità giocando, con l’ulteriore vantaggio di essere compatibili con gli altri modelli già presenti sul mercato.
Il progetto è nato nel 2011, frutto della collaborazione tra la Lego Foundation (ente che si dedica ai progetti sociali per l’educazione dei bambini) e l’associazione danese dei non vedenti, ai quali si è unita nel 2016 anche l’associazione brasiliana “Dorina Nowill Foundation”. Fondamentale l’incoraggiamento del senior art di LEGO, Morten Bronde, il quale sta progressivamente perdendo la vista a causa di una malattia ereditaria.
Il CEO della Fondazione Lego, John Goodwin in merito ha dichiarato: “I bambini ciechi e ipovedenti hanno sogni e aspirazioni per il loro futuro, hanno lo stesso desiderio di esplorare il mondo dei loro coetanei, ma spesso involontariamente vengono isolati ed esclusi dalle attività. Per questo vogliamo promuovere un approccio giocoso ed inclusivo per far apprendere il Braille ai bambini”.
Questa iniziativa è stata pensata in modo da facilitare l’interazione di insegnanti, genitori e caregivers con i bambini, aiutandoli così nell’apprendimento. Inoltre, si intende proporre un approccio al Braille in età infantile, che vada a unire nel gioco bambini con problemi alla vista e bambini vedenti, contribuendo così all’interazione fra di loro ed evitando esclusioni di alcun genere, cosa che favorirà anche la corretta socializzazione e sensibilizzazione in età adulta.
Presto questi mattoncini saranno disponibili nell’alfabeto danese, norvegese, inglese e portoghese. Per quanto riguarda l’alfabeto spagnolo, francese e tedesco, essi sono ancora in fase di sviluppo e quindi bisognerà attendere ancora un po’ di tempo per trovarli sul mercato.