L’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) San Raffaele Pisana di Roma ha puntato le proprie energie verso l’applicazione di un esoscheletro bionico, gioiello di tecnologia nel campo della riabilitazione degli arti inferiori. Chi lo può usare: L’esoscheletro è stato studiato e progettato negli Stati Uniti per l’intento specifico di allenamento riabilitativo a camminare in pazienti affetti da patologie neurologiche come ictus, lesioni cerebrali traumatiche, lesioni midollari e sclerosi multipla, permette a persone con paralisi, anche totale e ridotta forza negli avambracci di reggersi in piedi e camminare. Come funziona: “L’esoscheletro robotico – spiega Claudio Ceresi, responsabile Riabilitazione Italia dell’EMAC di Genova, azienda di dispositivi biomedici – viene realizzato in carbonio e acciaio, si può indossare come fosse una tuta e viene attivato da quattro motori elettromeccanici alimentati da due batterie con un’autonomia di quattro ore circa. Ci sono sedici sensori collegati al corpo che permettono all’esoscheletro di trasformare le intenzioni della persona in movimenti delle gambe” L’esoscheletro permette a chi lo indossa, indipendentemente dal grado di difficoltà motoria, di stare in piedi e muoversi nella maniera giusta con tutto il peso corporeo, la camminata è ottenuta attraverso dei sensori che rilevano il peso che viene spostato e fanno scattare i singoli passi, dei motori a batteria governano le gambe in sostituzione delle funzioni neuromuscolari. I benefici: Tornare a camminare ha un forte impatto sul piano terapeutico e psicologico, ma soprattutto pratico perché aumenta sensibilmente la qualità della vita. Alcuni modelli di esoscheletro sono già disponibili sul mercato, altri sono ancora in fase di sviluppo, ma in futuro – garantiscono i ricercatori – l’esoscheletro per disabili sostituirà definitivamente la sedia a rotelle, permettendo una qualità della vita superiore e dando la possibilità di vivere in libertà.