Signore e signori, ecco a voi il terzo numero di pro.di.gio! Qualcuno penserà che già il fatto di essere arrivati alla terza uscita sia davvero un prodigio ma noi non ne abbiamo a male e preferiamo, invece di toccare ferro, tirare per la nostra strada da mille copie, stretta ma per ora percorsa con passi sicuri.
Il numero scorso è piaciuto a tutti, proprio a tutti: lettori, addetti ai lavori, inserzionisti pubblicitari ed ha accontentato perfino un certo perfezionista della redazione sempre lì pronto a cercare il pelo nell’uovo.
Dunque il giornale tiene su tutti i fronti, in specie quello dei lettori: molti quelli che hanno chiamato per complimentarsi, offrire collaborazione, chiedere informazioni relative ad articoli pubblicati e, buona cosa, per sottoscrivere un abbonamento.
Questo è il lato più sorprendente di tutto il progetto: pensavamo di riuscire ad abbonare di “autorità” soltanto genitori, nonni, fratelli, qualche amico, quelli insomma che non possono dirti di no. Invece… invece ci sono venuti conti correnti da tutta la provincia e alcuni addirittura da fuori!
La conferma del buon successo del giornale ci è dato dalla pubblicità: da sola, oltre a metterci al coperto delle spese di carta, stampa e spedizione, ci da la certezza di essere puntuali all’appuntamento con il lettore.
I complimenti non sono mancati: è piaciuto il modo di scrivere, di titolare gli articoli, la notevole diversificazione degli argomenti trattati. Finora è mancata la risposta da parte delle biblioteche comunali sparse sul territorio sulle quali, in verità facevamo gran conto. Ci dicono che dobbiamo pazientare perché hanno un “modus operandi” burocratico e la lentezza nel prendere decisioni è inevitabile trattandosi di denaro pubblico: per loro anche “tirar fuori” 50 mila per un abbonamento implica l’avvio di procedure paragonabili a quelle per la costruzione del ponte di Messina! Noi comunque restiamo fiduciosi.
Ci ha fatto uno straordinario piacere la richiesta del giornale de La Rete di offrirci una pagina per autopresentarci. Un bel segno d’amicizia che apre la porta di una possibile collaborazione perché, come abbiamo scritto nello spazio messoci a disposizione, «vorremmo dire che se, in certe parti e su certi temi il nostro giornale appare loro come un concorrente, non se ne abbiano a male: è una concorrenza che non persegue vantaggi di parte bensì la tutela di interessi generali e comuni».
Un grazie anche al Comune di Trento per averci dato spazio nella rubrica televisiva “Trento Informa”, andato in onda il 16 novembre su RTTR, con un servizio di presentazione del giornale ed intervista a due redattori.
Ha significato per noi uno spot gratuito di grande risonanza visto quante persone ci hanno poi chiamato per complimentarsi.
Quanto alla parte tecnica del giornale, abbiamo registrato solo piccole imperfezioni: niente buchi, nessun refuso, un raro errore di stampa. Quanto alla grafica, alcuni esperti in carta stampata ci hanno rimproverato l’eccessiva lunghezza degli articoli, le poche foto e vignette. Rimedieremo: “L’esercizio fa il maestro” recita un vecchio proverbio e noi, ne siamo certi, lo diventeremo.
Intanto, come si diceva, siamo al terzo numero! In questi due mesi in cui abbiamo ammucchiato parecchio materiale da pubblicare, ci sono passate per la testa e le mani decine spunti per articoli ma le pagine da inchiostrare erano solo 12 – 16 e una scelta si è imposta: speriamo di aver fatto quella giusta!
Cosa troverete in questo numero? Un po’ di tutto ma prima di tutto vi segnaliamo nella pagina “Dai Palazzi Romani” la lettura dei provvedimenti varati dal Governo e fatti legge dal Parlamento a favore di chi deve recuperare uno svantaggio funzionale. Non che si siano fatti salti da canguro anzi certi sembrano più passettini da bradipo che pur tuttavia ci sono stati e vanno riconosciuti. L’unico aspetto preoccupante è legato al fatto che nella prossima primavera ci saranno elezioni nazionali per vincere le quali, come si sa, è praticamente tutto lecito, figuratevi poi fare promesse e qualche regalino.
Non vorremmo insomma che la chiusura delle urne equivalga al vecchio adagio “passata la festa, gabbato lo santo”, che insomma le concessioni fatte nella direzione di integrare lo svantaggio legato al handicap con previdenze, leggi e soldi, si areni e venga ripreso solo alla vigilia delle elezioni in calendario nel 2006. Il motto di questo giornale «Vigilate gente, vigilate…» vale per quest’occasione più che mai! Parleremo poi di lavoro e di una sentenza sibillina e pericolosa emessa dalla Cassazione in materia di assunzioni di lavoratori in quota invalidi e di “cargiver”, di coloro cioè che, al di fuori di qualsiasi struttura e a vario titolo, si occupano dell’assistenza di un familiare, di un vicino o di un amico. Daremo la parola anche a genitori di bambini cerebrolesi e tratteremo dell’affettività del disabile ovvero della sua capacità di inserirsi in relazioni sociali. Infine il nostro inviato per il mondo ci descriverà la sua esperienza a Salisburgo.
Intanto si avvicina Natale. Cosa chiedere come Redazione a Babbo Natale?
Un bel computer (il primo)? Una stampante (idem)? Uno scanner (idem)? Una sede tutta nostra? Ahia, “robe” da albero di Natale da 20 metri!
Ci basterebbe invece continuare con questo ritmo, essere puntuali ogni due mesi, avere qualche nuovo collaboratore, uscire sempre con 16 pagine, insomma “robe” da albero di plastica da 70 centimetri ma a noi andrebbe benissimo.
Buon Natale a tutti!