Commento all’articolo “Autolesionismo” pubblicato a pagina 2 di pro.di.gio. numero 5 anno 2002.
Fino a poco tempo fa non sapevo nemmeno cosa significasse la parola autolesionismo, per non parlare dell’anoressia: quando ne sentivo parlare compativo le persone colpite, considerandole più o meno come affette da disturbi mentali e basta. Poi un bel giorno conosco la mia attuale ragazza, me ne innamoro e scopro che è anoressica e per di più le sue braccia portano ancora i segni del suo autolesionismo! All’inizio reagisco con la paura e anche con la presunzione che il mio amore la possa ‘salvare’… Adesso accetto il suo modo di essere ma la paura è rimasta… Quando la vedo soffrire, quando vedo che non riesce a mangiare e quando mi accorgo che ha vomitato o che ha la voglia di tagliarsi mi sembra di sprofondare…non so come aiutarla e se è giusto fare qualcosa! Spero che qualcuno possa darmi un consiglio, un suggerimento, qualcosa… Grazie!
Gianmarco
Caro Gianmarco spesso non ci sono parole o consigli. Credo che bisogna avere il coraggio di vivere le situazioni, anche le più difficili, a volto scoperto e con tutto il coraggio che si ha nel cuore. In questo caso particolare penso che non ci sia una cosa giusta da fare, certo è che se dai amore chi lo ricevere non può che essere più forte.
Marina
Commento all’articolo “Autolesionismo” pubblicato a pagina 2 di pro.di.gio. numero 5 anno 2002.
Per tutti quelli che conoscono l’inglese e vogliono informazioni precise sull’autolesionismo c’è questo ottimo sito: www.selfharm.net Poi consiglio ai cutters (e ai loro cari) questa message board, creata da degli ex-autolesionisti e diretta agli autolesionisti, in cui possono trovare amici, comprensione, incoraggiamento oltre ad utilissimi consigli per gestire i problemi causati dall’autolesionismo (come nascondere le cicatrici, per esempio) – la board è anch’essa in inglese-: http://busmail.org/phpBB/.
Ice
Grazie Ice per averci fornito l’indirizzo di questo sito. Sfortunatamente però ci sono ancora tante persone che non posseggono sufficiente dimestichezza con l’inglese. Speriamo che al più presto la rete possa offrire un’ancora anche a queste persone. Nell’attesa di una nuova opportunità tutta in italiano e facile da capire cercheremo di cogliere da questa fonte informazioni utili per i molti lettori che c’interpellano su questo problema specifico.
Marina