Il Fiaba (Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche), l’ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) e il CENSIS Servizi, con la collaborazione di Gabetti Holding ed il contributo di CSA (Consorzio Servizi Ascensori e Monti Spa) hanno presentato al pubblico, ai primi di luglio a Roma, il primo Rapporto sulla qualità della vita e sull’abbattimento delle barriere. Ne emerge un quadro sconfortante dell’applicazione della normativa esistente nel settore, della capacità degli Enti preposti di dare risposte efficaci e tempestive alle richieste dei cittadini e delle politiche regionali. La ricerca ha rilevato che su 100 edifici scolastici solo 30 hanno porte a norma e servizi igienici accessibili e solo 12 hanno ascensori praticabili con carrozzine (dati MIUR 2003-2004). Per quanto riguarda il tempo libero, i dati evidenziano che soltanto il 29% degli alberghi esistenti in Italia (meno di un terzo!) sono totalmente accessibili ai disabili e che, su un campione di 3.231 musei italiani censiti dal ministero dei beni culturali, meno della metà, il 47% offre piena accessibilità (dati 2005 del Ministero beni culturali). Sotto esame del rapporto anche il patrimonio edilizio italiano. Attenzione concentrata sugli ascensori: su 11,3 milioni di edifici a destinazione residenziale, solo 370 mila ne sono provvisti. Un sondaggio del 2005 effettuato tra 180 amministratori di condominio, ha evidenziato come solo un edificio su quattro (il 22%) sia dotato di ascensori congruenti alle esigenze dei disabili e il 10% sia dotato di rampe o scivoli per l’accesso ai piani.
Tutto questo a fronte di 2 milioni e 615 mila italiani, con più di sei anni, classificati dall’ISTAT come “disabili” (il 5% dell’intera popolazione ossia uno ogni venti) di cui oltre 1.200.000 con limitazioni di tipo motorio (il 2% circa, uno su cinquanta) perlopiù anziani. Forse la strada fin qui seguita dal legislatore non è quella giusta: un po’ più di bastone e meno di carota non guasterebbe! En passant, ricordiamo che, nonostante le agevolazioni economiche concesse dalla Provincia di Trento, una buona parte dei proprietari di bar, ristoranti, alberghi, condomini ecc.. barrierati non hanno voluto approfittare dell’offerta. Hanno, cioè preferito tenersi ben stretti i loro scalini. In questi casi, suggeriamo la tattica più incisiva: chiamare il proprietario del locale e chiedergli informazioni su qualche altro locale accessibile nelle vicinanze!