Dal 4 al 7 settembre ho partecipato ad un coinvolgente pellegrinaggio a Lourdes organizzato da Ospitalità Tridentina. Il gruppo era composto da circa 350 persone tra pellegrini e volontari, questi ultimi non meno di 80, tutti accompagnati dal nostro Arcivescovo Luigi Bressan.
Ritrovo e partenza alle 3.00 del mattino direzione Bergamo.
Uno dei 5 pullman con i quali abbiamo raggiunto l’aeroporto di Orio al Serio era accessibile alle persone disabili che, presenti in buon numero, vi sono salite grazie ad un elevatore.
Il viaggio, trascorso in grande tranquillità, è stato reso ancora più piacevole dai volontari che ci seguivano in tutte le nostre esigenze con grande passione e umanità.
Giunti dopo due ore a destinazione ci siamo “incamminati” verso l’aereo. Per chi non lo sapesse le persone disabili hanno la precedenza nello svolgimento delle pratiche sulle strutture aeroportuali che rendono più facili le operazioni di imbarco come ad esempio, la dotazione di una carrozzina di dimensioni ridotte che permette il passaggio nei corridoi. Tenendo presente che eravamo una ventina con problemi di deambulazione e che a Bergamo non sono ancora operativi i tunnel che portano direttamente sull’aereo senza la presenza di barriere, si è sopperito al problema tramite l’ausilio di un elevatore che ci ha direttamente trasportati sull’apparecchio. Ovviamente la maggior parte di noi per passare dalla carrozzina al sedile è stata affiancata dal personale di bordo e dai sempre solerti volontari. Tutto ciò ha comportato l’attesa dei tempi tecnici necessari a far salire il ragguardevole numero del nostro gruppo di persone con difficoltà motorie.
Un volo tranquillo, di circa un’ora e mezza. Ad attenderci pioggia e raffiche di vento.
A Lourdes, vista l’attenzione particolare e il gran numero di pellegrini disabili, le strutture aeroportuali sono decisamente più attrezzate per accoglienza. Ciò ci ha consentito una discesa veloce e maggiormente semplificata, tramite tunnel che sostituisce l’uso dell’elevatore.
Sempre coi pullman accessibili abbiamo raggiunto il Santuario, all’interno del quale, è situato l’albergo-ospedale nel quale siamo stati accolti durante i quattro giorni. I vari momenti spirituali erano sempre accompagnati dalla presenza costante e organizzata “delle dame e dai barellieri”, come vuole la tradizione del luogo. Tale è la passione di questi ragazzi, che in pochi giorni si è instaurato un rapporto quasi simbiotico con il personale più vicino a noi.
In questo viaggio denso di momenti emozionanti, quello che io ho visto essere uno dei “miracoli” di Lourdes, è innanzitutto la pace e la serenità che si respira nel luogo, ma ancor di più l’impegno e la dedizione dei volontari, che provenienti da varie estrazioni sociali e lavorative, vengono accomunati da un unico senso di “servizio alla persona ammalata o in difficoltà”. Altra peculiarità dell’Ospitalità Tridentina, il fatto che gli accompagnatori paghino per partecipare al pellegrinaggio, cosa che rende queste persone se non rare, indiscutibilmente meritevoli di grande ammirazione.
Le tre giornate del viaggio sono volate. Nonostante la stanchezza fisica si facesse sentire, sono rientrato carico di emozioni e bei ricordi, da conservare e trasmettere agli amici.
Da queste pagine vorrei esprimere un sentito ringraziamento a tutti i volontari che hanno partecipato con me al pellegrinaggio di Lourdes, in particolare all’Arcivescovo della diocesi di Trento Luigi Bressan che con molta semplicità e paternità ha guidato il nostro pellegrinaggio.