Made in Cina

Data: 01/04/12

Rivista: aprile 2012

Gli abitanti cinesi disabili, secondo il secondo rilievo nazionale del 2006, sono circa 83 milioni, il 6,34% della popolazione totale cinese. Il 25% vivono nelle città, il restante 75% nelle campagne con un accesso ancora limitato all’istruzione, ai servizi e alle opportunità di lavoro. Tuttavia questi numeri sono al di sotto delle statistiche elaborate dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), che ha calcolato il numero di disabili intorno a 130 milioni (10% della popolazione).

La Cina ha sempre avuto un atteggiamento molto difficile nei confronti della malattia e delle persone portatrici di handicap. Per motivi culturali e politici, la società cinese ha avuto una repulsione naturale per i disabili: tenuti chiusi in casa e discriminati come non facenti parte della popolazione, sono stati oggetto di vere e proprie persecuzioni quotidiane.

Grande è la differenza tra il livello di vita sociale delle persone disabili e quello medio della società.

Recentemente i mezzi di informazione cinesi hanno riportato con grande risalto la notizia di ragazzi mentalmente disabili comprati, come se fossero schiavi, da un’agenzia che si occupava di adozioni di persone disabili e fatti lavorare in una miniera. Ipotizzando che nelle regioni più remote del Paese vi siano molte altre fabbriche e miniere dove i disabili mentali vengono tenuti in una condizione di schiavitù, è stato chiesto al governo cinese di intervenire con decisione.

Anche se il pregiudizio e la discriminazione sono ancora diffusi, in questi ultimi tempi qualcosa sta cambiando e la situazione dei disabili in Cina è in netto miglioramento soprattutto nelle grandi metropoli.

Negli ultimi anni il Governo cinese ha iniziato a promuovere lo sviluppo dei diritti delle persone con disabilità con leggi ad hoc e adeguandosi alla Convenzione ONU. Il 26 giugno 2008 la Cina ha ratificato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e pochi giorni dopo, il primo luglio, è entrata in vigore la nuova legge sulla “protezione” delle persone con disabilità, frutto di un progetto di cooperazione fra Italia e Cina, che rivoluziona la scena tratteggiata dalla legge precedente, risalente al 1990. L’articolo 3 non lascia dubbi di interpretazione: «Le persone con disabilità dovranno godere degli stessi diritti degli altri cittadini nel campo politico, economico, culturale, sociale e anche nella famiglia». La nuova legge, rispetto alla precedente, aggiunge maggiori dettagli sul sostegno finanziario fisso, sui servizi di cure mediche e riabilitazione, sui posti di lavoro e sulle politiche fiscali favorevoli. Nell’articolo 52 e successivi la legge, invece, affronta il tema dell’ambiente accessibile. Gli edifici nuovi o ristrutturati o ampliati, le strade, i mezzi di trasporto devono essere privi di barriere e soddisfare le prescrizioni contenute nei codici statali relativi all’accessibilità delle strutture.

Ma la Cina oggi è davvero accessibile alle persone con disabilità?

I preparativi per ospitare a Pechino le Olimpiadi e le Paraolimpiadi del 2008 hanno certamente favorito l’accelerazione di questo processo di aggiornamento e di sbarrieramento degli spazi. Sono stati effettuati lavori di rinnovo di strutture del transito urbano pubblico, presso gli ospedali,

numerosi negozi, siti turistici e alcune altre aree chiave di servizio pubblico. Quasi un terzo dei bagni pubblici della città possono essere impiegati anche da persone portatrici di handicap. Le stazioni ferroviarie, e altri importanti centri del trasporto urbano sono state rese accessibili per i disabili motori e sensoriali. Le stazioni metropolitane sono state rinnovate per essere più accessibili prima dell’inizio delle Olimpiadi. Parecchie linee di autobus e fermate sparse nella città sono state equipaggiate con strutture che ne facilitano l’utilizzo da parte dell’utenza debole. La città offre, inoltre, taxi adattati a costituire una squadra di mezzi adatti a favorire gli spostamenti di persone disabili.

La maggior parte delle strutture del villaggio Olimpico come il Cubo d’acqua (il Centro Acquatico Nazionale) ed il Nido (lo Stadio Nazionale) sono accessibili. Oltre a percorsi e bagni accessibili questi edifici garantiscono spazi dedicati per gli spettatori su sedia a rotelle facilmente raggiungibili grazie all’impiego di ascensori.

Negli spazi urbani all’aperto non mancano i percorsi tattili per non vedenti, rampe di accesso e marciapiedi di sufficiente larghezza a consentire il transito delle sedie a rotelle. Tuttavia in molte zone della città esistono ancora strade e marciapiedi poco praticabili dalle persone in carrozzella o con handicap motori. I marciapiedi sono spesso affollati, talvolta malridotti e con alti cordoli. Ma forse il vero pericolo che le persone con disabilità corrono a Pechino e nei grandi centri urbani, si presenta ogni volta che attraversano strade trafficate, dove tutti sfrecciano pericolosamente vicino, anche gli autobus, e dove spesso né strisce pedonali e ne semafori, che pure ci sono, rappresentano una garanzia. Le persone con difficoltà visive, uditive o motorie devono essere particolarmente caute nel traffico, poiché i veicoli raramente cedono il passo ai pedoni. A Pechino può capitare di vedere persone su carrozzina transitare sulle piste ciclabili ed essere aiutate ad attraversare dai vigili urbani. A Shanghai, invece, è possibile trovare passaggi pedonali sopraelevati dove la presenza di ascensori consente l’accessibilità e una maggiore sicurezza anche alle persone su carrozzina.

Molti siti turistici cinesi come la Città Proibita, la Grande Muraglia, il Palazzo d’Estate, il Tempio del Cielo, etc. sono stati equipaggiati per facilitare la visita ai portatori di handicap.

In particolare la Città Proibita, che copre 720.000 metri quadrati e riconosciuta come la più grande collezione di antiche strutture in legno conservate fino ai giorni nostri, ha numerosi gradini di pietra e soglie, che sono tratti distintivi dell’architettura tradizionale cinese, ma che hanno sempre limitato l’accesso alle persone con disabilità. Attualmente la Città Proibita ha tre itinerari turistici senza barriere, che coprono i principali luoghi scenici, e offre gratuitamente ai visitatori anziani la possibilità di utilizzare sedie a rotelle che in genere vengono spinte da familiari o da persone che si prestano per piccoli compensi a spingere la sedia per tutta l’area e poi la restituiscono al cancello principale. Speciali ascensori e apparecchiature sono stati installati dall’amministrazione per superare scale e soglie lungo questi itinerari di visita.

Analogamente anche all’interno del Tempio del Cielo, che si estende su di un’area di 2,73 chilometri quadrati nella parte meridionale di Pechino, l’installazione di parecchie rampe consente il superamento dei numerosi dislivelli presenti nel complesso di edifici che caratterizzano quest’area.

In passato, recarsi in cima alla muraglia restava un sogno per chi è costretto a usare la sedia a rotelle, ma da qualche tempo nella sezione di Grande Muraglia di Badaling una rampa lunga 400 metri ed un ascensore installati permettono ai visitatori su sedia a rotelle di salire in cima alla Grande Muraglia.

Un’altra cosa molto importante è che oggi in Cina si sta gradualmente formando un ambiente sociale di partecipazione paritaria dei disabili e di attenzione e aiuto nei loro confronti.

L’istruzione e l’occupazione dei disabili cinesi sono state ulteriormente tutelate. Poiché l’istruzione dei bambini disabili è stata inserita nel sistema statale di istruzione obbligatoria, il tasso di scolarizzazione continua ad elevarsi.

In molte città cinesi sono stati aperti dei centri e strutture di accoglienza dove i disabili possono svolgere gratuitamente attività culturali divisi secondo le abilità e seguiti da personale dipendente adeguatamente preparato e formato.

Anche la vita culturale e sportiva dei disabili si fa sempre più ricca poiché numerose sedi culturali pubbliche e sportive offrono sempre più facilitazioni e servizi alle persone con disabilità.

Infine i mezzi di comunicazione come TV, radio e giornali riportano ampiamente notizie sulla loro vita ed aprono rubriche e programmi appositi.

Nell’ultimo decennio in Cina sono cresciuti l’attenzione alle disabilità e l’impegno a soddisfare i diritti dei disabili nelle medie e grandi città anche se c’è ancora molto da fare nelle campagne e nei villaggi dove ancora succedono episodi di emarginazione e discriminazione.

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