Mirko Tomassoni: tutta la mia vita un “work in progress”

Data: 01/06/12

Rivista: giugno 2012

La prima volta che ho sentito parlare di Mirko Tomassoni è stata in occasione della sua elezione a Reggente di San Marino. In quegli anni, una persona disabile che “reggeva” una Stato straniero aveva fatto clamore. Da allora di strada ne hanno fatto le persone disabili impegnati nella politica e hanno ricoperto cariche sempre più importanti, impegnati a difendere i diritti di tutti, non solo le categorie più svantaggiate.

Ho avuto l’opportunità di “incontrare” Mirko, permettetemi il tono confidenziale, tra le pagine on-line di un social network e non mi sono fatta sfuggire l’opportunità di scambiare qualche battuta con lui, circa la sua vita, i traguardi raggiunti e i successi meritati.

Schivo, riservato, modesto non si ritiene una persona “famosa”, piuttosto qualcuno che ha sempre voglia di migliorarsi, di voler fare e realizzare per se e per gli altri.

– La mia vita è tutto un “work in progress” – Questa è stata la prima definizione che ha dato di se e poi siamo riusciti a farci dire altro:

“Ho cominciato ad aver a che fare con la Vita e a far parte di questo Mondo incredibilmente fantastico, 43 anni fa: parto naturale, taglio dell’ombelico perfetto, allattato al seno, nessun segno particolare, sano e robusto di costituzione, ultimo di 5 fratelli, padre pensionato (perso quando avevo 14 anni) e madre casalinga (scomparsa pochi mesi prima che nascesse mia figlia Maya, che ora ha 6 anni). Sono nato a San Marino, dove tuttora vivo e lavoro. Sono alle dipendenze dell’Ufficio del Corpo di Polizia Civile di San Marino dal 1994”

Riusciamo anche a scherzare parlando del modo nel quale ha acquisito la sua disabilità.

“Posto che nonostante la normalità alla nascita narrata prima, non credo che prima dell’incidente stradale avvenuto quando avevo 29 anni, non avessi qualche forma di disabilità psico-sociale. Anzi penso che da questo punto di vista, probabilmente prima ero un soggetto piuttosto svantaggiato e con più di un problema rispetto alle diversità.”

Gli chiediamo subito dell’evento che l’ha reso celebre: come sei arrivato alla Reggenza di San Marino?

“L’esperienza della politica non è nata per caso: la realtà sammarinese è molto particolare, è uno Stato indipendente e come tale ha un suo Ordinamento Istituzionale e democratico, leggi proprie e così via. Dopo aver creato una piccola Associazione (Attiva-Mente), che ha quale finalità primaria la sensibilizzazione dell’Amministrazione e dell’opinione pubblica sulle problematiche delle persone con disabilità, mi sono reso conto che ciò non era sufficiente e che occorreva un pungolo in più…e così nel 2006 mi sono candidato da indipendente nelle liste del Partito dei Socialisti e dei Democratici (PSD). Sono stato eletto, il mio Partito si è coalizzato in una maggioranza che ha espresso un Governo di centro sinistra, che però, è durato solo un paio di anni. Nel corso di questo periodo, ho avuto l’onore di ricoprire il ruolo semestrale di Capitano Reggente della Repubblica di San Marino e una delle diverse cose di cui sono particolarmente orgoglioso di questa esperienza, è l’aver spinto affinché il Parlamento del mio Paese ratificasse la Convenzione ONU per la Tutela dei Diritti delle Persone con disabilità (San Marino è stato tra i primi al Mondo).

Adesso di cosa ti occupi?

“Faccio sempre parte del Consiglio Grande e Generale, che è il nostro Parlamento, la posizione non è più di maggioranza ma di opposizione, pertanto le possibilità di incidere sulle scelte sono minori, però non per questo è un ruolo meno onorevole e dignitoso.

Tuttavia, mi sento prestato alla politica, continuo sempre a portare avanti le attività e le iniziative di Attiva-Mente, anche perché mi sento più tagliato per vivere con e per la società civile.”.

Ci facciamo raccontare anche della sua vita privata.

“Ho avuto la fortuna di conoscere molte persone e con una di queste, Xiomara è scoccato l’amore vero, ora siamo una famiglia…abbiamo la gioia di avere una figlia meravigliosa. Gli amici non mancano per fortuna, noi ne abbiamo anche a quattro zampe, una coppia di cani Labrador che ci fanno continuamente compagnia.

Ti immaginiamo operoso anche grazie alla tua Associazione, con la voglia di fare tanto per gli altri. Cosa ti da la carica per andare sempre avanti?

“La consapevolezza che, malgrado tutto, posso essere di aiuto agli altri.

Ho avuto la fortuna di viaggiare un po’ e di conoscere persone che pur ritrovandosi in situazioni peggiori della mia, hanno maturato la stessa cognizione e fanno cose straordinarie. Non è stato difficile quindi per me comprendere, che posso fare qualcosa anch’io. Finché ne ho continua questo mio “work in progress”, poi si vedrà…

Terminiamo quest’intervista con una frase?

“Da qualche parte ho letto la frase “Non ci sarà più il Futuro di una volta…”. Il Mondo è in continua evoluzione, noi tutti siamo responsabili e protagonisti, nel nostro piccolo, del Futuro che vogliamo se rispettiamo questo Mondo e chi ne fa parte. La mia speranza è che sia sempre alta la guardia per il rispetto dei Diritti Umani, che sono forse l’ombelico ideale che ci lega a questa Terra.

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