Quella che segue è una lettera inviataci da Assunta Mollo, che ha risposto al nostro invito di scrivere un articolo dedicato a Michela Cancelliere (in arte “Miss Parkinson”). Michela, insegnante di educazione fisica superattiva, scopre un giorno di essere affetta dal morbo di Parkinson, una malattia cronica che toglie progressivamente autonomia a chi ne è colpito. Invece di deprimersi, Michela coglie la malattia come occasione di una nuova vita nella quale ricominciare a vivere in modo diverso da prima. Un libro con la sua storia (Miss Parkinson. Storia di una donna che non si è mai arresa) è edito presso “San Paolo Edizioni”.
“Miss Parkinson” l’ho conosciuta per caso, una sera navigando in internet. Questo titolo figurava, infatti, alla voce Parkinson, nelle news che quotidianamente leggo su Google, e curiosa come sono di conoscere tutto ciò che riguarda la malattia, in particolare le persone che con me la condividono, ho cliccato e… così è nata la nostra amicizia. “Miss Parkinson “ nella realtà è una donna d 49 anni, di nome Michela Cancelliere, che vive e ed insegna ad Erba,dove io ho avuto il piacere di incontrarla personalmente la scorsa estate dopo aver letto il suo libro. Infatti, dopo una serie di messaggi, abbiamo deciso di incontrarci. E così è stato durante un mio soggiorno a Milano. Ricordo che ero molto emozionata quando bussai al suo campanello, ma l’imbarazzo svanì subito quando dietro a quella porta comparve una figura minuta con tanti riccioli biondi ed un sorriso radioso.
Chiacchierammo a lungo sulle nostre “storie”, sui nostri impegni, sui suoi progetti, i suoi viaggi, sulle tante manifestazioni d’affetto e di gratitudine che quotidianamente riceve dai suoi lettori, sulla sua “nuova vita”, e da vicino, mentre parlava, si coglieva ancora di più la vitalità e l’umanità di questa donna. Ci lasciammo con la promessa da parte sua che sarebbe venuta a trovarmi non appena i suoi impegni glielo avrebbero consentito. Il motivo che mi ha spinto a parlare oggi di lei è l’ammirazione per questa persona, straordinaria per la forza con cui affronta la vita, per la sua contagiosa voglia di viverla pienamente nonostante la presenza ingombrante della malattia. È una persona che come noi combatte da anni contro il Parkinson, con i disagi quotidiani che esso comporta (mi sono riconosciuta spesso, infatti, nelle situazioni e sensazioni da lei descritte nel libro), ma lo fa usando delle armi speciali: l’ironia con cui affronta e supera le situazioni più imbarazzanti in cui spesso noi parkinsoniani ci possiamo trovare quando siamo in off e che per molti, invece, sono motivo di isolamento e di solitudine. Un notevole spirito di adattamento ad una nuova realtà, che deve fare i conti con l’alternarsi di periodi on /off durante tutto il giorno, e con una serie di vincoli e di cambiamenti spesso difficili da accettare. E infine una grandissima volontà che deve essere alla base di questa battaglia. “Nulla è impossibile se la volontà di riuscire è forte”, questa è la frase che Michela mi ha scritto come dedica sul suo libro e che io ho voluto riportare perché voi la leggiate. Penso che in essa stia il segreto dell’eccezionalità di questa donna e il messaggio che lei attraverso il suo libro ha voluto lanciare: la malattia si può vincere, non necessariamente guarendo da essa, ma vivendo a pieno la vita nonostante la sua presenza.
Per ulteriori informazioni visitate il sito: www.sisterparkinson.com.