“Missione Lago Pulito” 2014 è un progetto ideato e promosso dall’Associazione H2O+ e rientra nei Piani Giovani di Zona di Pergine e delle Valli del Fersina e dei Laghi della Valsugana. L’iniziativa nasce con lo scopo di ripulire le sponde e i fondali bassi del lago di Caldonazzo e sensibilizzare così la cittadinanza alle tematiche ambientali. Le attività prevedono l’utilizzo di tavole da SUP surf, messe a disposizione dei volontari dalla Cooperativa Archè. I giovani sono supportati anche dai SUB di Willy Shark ASD, i quali hanno il compito di scendere in profondità per raccogliere i rifiuti più inaccessibili e individuati precedentemente dai volontari. Tutte queste azioni sono seguite con l’assistenza logistica e di sicurezza di un gommone, che al termine delle uscite avrà premura di riportare i rifiuti a terra. Questi verranno recuperati in un secondo momento dagli operatori dell’Azienda Municipalizzata per la nettezza urbana, l’Amnu.
L’idea viene proposta dall’associazione H2o+, che attraverso azioni non convenzionali, come questo progetto ad esempio, ma anche attraverso spettacoli teatrali e workshop per i più giovani, cerca di educare alla sensibilità ambientale, al riciclo e contrastare così la cultura dell’usa e getta.
L’anno scorso il progetto ha coinvolto attivamente 65 ragazzi, a cui si sono aggiunti volontari per un totale di un centinaio di giovani, che hanno letteralmente ripulito le sponde del lago. Ma lo scopo ulteriore non era solo questo. La creazione di una coscienza ambientale condivisa, si è concretizzata anche attraverso momenti teorici a terra in cui si illustravano i sistemi di riciclo, riuso e si pianificavano le buone pratiche da trasmettere alla cittadinanza. Nell’edizione 2013 è stato realizzato anche un video molto interessante, a cura del video-maker Daniele Bazzanella che è stato poi condiviso sui social network ed è servito a lasciare qualcosa di tangibile, un esempio di come le buone idee e la coordinazione tra diverse realtà associative e cooperative può fare la differenza. A testimonianza della buona riuscita dell’edizione 2013 e il segno positivo che ha lasciato, è stato riproposto il progetto “Missione Lago Pulito” 2014, che vede l’attivarsi di molti volontari che hanno partecipato l’anno scorso. Un effetto a cascata che ha permesso una grande adesione anche quest’anno.
Ho partecipato personalmente ad una delle prime uscite di quest’anno e devo dire che il lavoro di team dà i suoi frutti. Il Centro Nautico EKON di San Cristoforo, è il luogo logistico ideale per ospitare questa iniziativa. Qui ha la sua base operativa anche la Cooperativa Archè con la sua flotta di 20 tavole da Sup Surf, gommone d’assistenza e staff preparato ad ogni evenienza, che permette di svolgere le attività nell’assoluta sicurezza sia dei volontari partecipanti che dei due sommozzatori. L’impiego delle tavole da Sup surf risulta infatti di facile fruibilità, uno strumento adatto a tutti, che permette di addentrarsi in spazi stretti, come sotto le fronde degli alberi e raggiungere gli angoli del lago altrimenti poco accessibili. Ed è proprio in questi spazi che col tempo si accumula la sporcizia, infatti, nonostante il Lago di Caldonazzo goda di buona salute e abbia ricevuto numerose bandiere blu, accoglie rifiuti inerti di varia sorta che vanno rimossi. Pneumatici, bidoncini, sacchetti di plastica, tubi, lattine ecc.. Questi si addensano principalmente lungo le sponde e sotto la statale, ma anche tra i canneti, lungo le spiagge pubbliche e in prossimità dei vari Centri Nautici e Lidi. La presenza costante degli operatori sommozzatori di Willy Shark è la garanzia di riuscire a recuperare quei rifiuti celati da detriti organici in acque profonde. Sono l’occhio sotto la superficie dell’acqua e il loro valore aggiunto sta nel mostrare ai partecipanti, e non solo a loro, i segreti di un mondo sommerso e affascinante.
L’Associazione H2opiù è il legante di tutto questo, le sue operatrici sono esperte in sistemi di gestione ambientale, educazione e sensibilizzazione. Hanno un approccio sicuramente non convenzionale a questa tematica e per questo il progetto funziona. Utilizzando il gioco e la creatività sanno trasmettere ai giovani volontari tutte le nozioni fondamentali per essere dei perfetti ecologisti, attenti e consapevoli. Chiacchierando con Marianna Moser dell’Associazione H2Opiù, mi spiega che la coscienza ambientale è molto forte nei giovani e nei bambini: -”Spesso sono infatti loro ad avere un ruolo educativo nei confronti degli stessi genitori o di altri coetanei. E per questo ci tengo a ricordare e a ringraziare tutti i volontari, che sensibilizzati dall’esperienza dell’estate scorsa, si sono attivati anche in questa nuova edizione di “Missione lago pulito”“. – Le chiedo quindi quali siano le novità di quest’anno? -” Cambia la modalità di approccio durante gli incontri, è sicuramente tutto più interattivo. Non si prevedono più momenti distinti tra teoria e azione, bensì una teoria che si impara con la pratica. In sostanza si parla di rifiuti e classificazione degli stessi, come dell’importanza alla preservazione dell’ecosistema, direttamente sulle proprie tavole, in acqua, tra i canneti, magari mentre si sta recuperando l’ennesimo pneumatico. Tutte le azione e le impressioni sono poi minuziosamente registrate e immortalate dall’obbiettivo del nostro video-maker, Rocco Serafini. Questo importante lavoro di testimonianza servirà alla realizzazione di un video reportage che verrà diffuso per dare a tutti possibilità di conoscere questa bella iniziativa.”
Bé, che dire, seguire e sostenere questo progetto rappresenta certamente un’occasione da non perdere, per rendersi cittadini attivi e consapevoli in uno scenario in cui la questione ambientale è già prioritaria sia a livello locale, che globale. Pulire le sponde di un lago, oltre che necessario per ridare o preservare uno spazio salubre per la fauna e flora del territorio, ha un valore educativo a 360 gradi. Recuperare la consapevolezza che non possiamo trattare l’ambiente come qualcosa di esterno a noi, ma al contrario come un tutt’uno, rappresenta il vero salto evolutivo dell’essere umano.
Altrimenti sappiamo già quale sia il destino dei territori inquinati e maltrattati dall’inciviltà e dalla scarsa lungimiranza. Le buone prassi si costruiscono con l’esempio, l’impegno e soprattutto con una sensibilità che va oltre gli schemi della società come siamo abituati a conoscerla. Capita, che si tenda a guardare a progetti di questo tipo come singole gocce nel mare, ma se non ci fosse qualcuno che a dispetto di tutto ci crede e li porta avanti, il mare avrebbe sicuramente delle gocce in meno.