Mr. Bonnet: Un romanzo da non perdere

Data: 01/02/11

Rivista: febbraio 2011

Navigando tra le pagine del web, in cerca di una storia nuova e di una trama intrigante che riuscissero a travolgermi dall’inizio alla fine, facendomi venir voglia di cominciare da capo, mi sono imbattuta nel nuovo romanzo di Joe Lake, dal titolo Mr. Bonnet.

Grazie ad un incipit che sa di clamorosa trovata pubblicitaria, l’autore ci presenta il suo protagonista, un multimiliardario australiano, Dick Murry, che improvvisamente, senza convocare soci e tifosi, decide di licenziare le bellissime cheerleader dalla sua squadra di rugby. Tale decisione innesca una spirale di odio, gelosie e antichi rancori che finiscono per travolgere una serie di personaggi, tra cui Tess Bellamy, unica donna alla presidenza di una delle più famose squadre di rugby del paese, gli “Warriors”.

Mr. Bonnet, nome che tradotto dal francese, significa “Il sig. Cuffietta” è, in realtà, un thriller dagli incredibili colpi di scena che conduce il lettore a viaggiare tra una Sidney animata dal campionato di rugby e l’atmosfera cupa della banlieue parigina.

Con un linguaggio semplice e diretto che ricorda Raymond Chandler, l’ideatore del celebre investigatore Philip Marlowe, il romanziere Joe Lake ci descrive il mondo del rugby rendendolo appetibile anche ai non addetti ai lavori, attraverso le parole ed i commenti ironici dei vari speakers televisivi.

Il rugby è per gli australiani come il calcio per noi italiani, quindi tutto ciò che gli ruota attorno è oggetto di grande interesse da parte dei mass-media. I gossips scandalistici a esso collegati e l’indagine servono al narratore per trattare e denunciare tematiche attualissime, come il fenomeno diffuso del doping nello sport. L’uso di sostanze dopanti, infatti, provoca anche nel romanzo gravi danni fisici e persino la morte di alcuni giocatori.

Giornalisti come Ben Q. e Jonathan M. che, sguazzando nel torbido giornalistico incrementano i loro guadagni, servono all’autore per mettere in luce gli effetti di un potere giornalistico usato in maniera eticamente scorretta, che ha lo scopo di stravolgere la realtà dei fatti. Vi è, dunque, un palese appello alle coscienze “sane” dei media nell’aiutare la società a migliorarsi grazie ad una informazione corretta ed imparziale.

La sensibilità dell’autore ai problemi sociali trapela anche dalla sua attenzione verso il mondo della disabilità. Il marito di Tess Bellamy è rimasto vittima di un grave incidente che lo ha costretto a vivere su una sedia a rotelle, limitandone tutte le sue funzioni motorie.

Le attenzioni di Tess verso il consorte rappresentano uno dei momenti più teneri e delicati all’interno della vicenda noir.

Questo thriller è da considerarsi un piccolo “gioiello” letterario dove la finzione del thriller si mescola e si integra con la realtà, senza appesantire la narrazione; ci porta a riflettere sul nostro vivere quotidiano, tramite una lettura mozzafiato che personalmente ho divorato con grande piacere.

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