La mobilità è per ogni persona un diritto, come testimoniano le proteste di chi lo vede disatteso per i più svariati motivi (dai ritardi, al sovraffollamento, alle zecche) e ciascuno dev’essere messo nelle condizioni di poterlo esercitare.
Nel 2004, la Provincia Autonoma di Trento si è impegnata nelle politiche di trasporto delle persone disabili con “MuoverSi, il servizio di trasporto e accompagnamento a favore dei portatori di minoranze”. La Provincia ha elaborato una Carta, che illustra la tipologia del servizio e i diritti-doveri dell’utente, e ha stipulato delle convenzioni con i vettori in possesso dei requisiti tecnici e professionali indispensabili per l’accreditamento. Sono risultati idonei le Cooperative “La Ruota”, “La Strada”, “La Casa”, “Taxi” e il Consorzio Trentino Autonoleggiatori.
Ad ormai un anno di distanza il dott. Massimo Cunial, presidente del Comitato di gestione per il servizio di trasporto e accompagnamento, ha risposto ad alcune domande facendo un bilancio e qualche pronostico per il futuro. Ai lettori-utenti il giudizio.
Uno dei punti di debolezza di MuoverSi è quello della suddivisione chilometrica.
L’assegnazione è duplice. Innanzitutto assegniamo i chilometri richiesti dall’utente. Se la previsione fatta subisce delle variazioni che portano a richiederne altri, c’è la possibilità di ottenerli. Questi chilometri in più però non vengono erogati senza alcuna mediazione. Il Comitato (il Comitato di gestione per il servizio di trasporto e accompagnamento è composto dal presidente Cunial; dalla Componente P.A.T. rappresentata da Antonella Premate; da Diego Manara in rappresentanza del Consorzio dei Comuni Trentini; da Ferdinando Ceccato e Vincenzo Loss delle Associazioni portatori di minoranze; da Viviana Sasso per la Segreteria, ndr) ne valuta l’attribuzione.
Ogni mese viene mandato un saldo conto della percorrenza affinché l’utente si renda conto dell’andamento dei propri viaggi.
Se da una parte abbiamo una domanda di chilometri supplementari dovuta ad una scarsa programmazione, dall’altra ogni trimestre c’è un recupero di circa 32.000 chilometri. Questo significa che più del 15% dei chilometri richiesti non sono poi effettivamente utilizzati nell’arco del trimestre.
MuoverSi è passato, da dicembre 2004 ad agosto 2005, da 600 ad 840 utenti e la percorrenza è aumentata ben del 50%. Più mezzi attrezzati e più utenza hanno portato a giugno ad una netta diminuzione del budget e di conseguenza si sono dovuti adottare degli strumenti di contenimento dell’assegnazione di ulteriori chilometri per attenersi ai fondi.
Il budget che avevamo nel 2004 era sufficiente per colmare le esigenze, nel 2005 tutto è esploso.
In primis i chilometri non verranno più frazionati nei trimestri, ma ci sarà un’assegnazione per tutto l’anno che non avverrà sulla base di calcoli nostri, ma sarà l’utente a dire “mi servono 2.000 km”.
Il meccanismo di “difesa” è questo: a fianco della quota di partecipazione, cui verrà assegnato un budget chilometrico di circa 200 km, ci sarà per ogni chilometro extra una compartecipazione che tiene conto sia della percorrenza sia della fascia di reddito. Ad esempio, chi ha un reddito nella norma avrà una contribuzione che sarà attorno al 7-10%, vale a dire 20 centesimi o anche meno al chilometro, ma ci sarà anche chi contribuirà con dieci centesimi al chilometro e la compartecipazione sarà sostenibile.
Questo porterà ad una convinzione del valore del servizio (noi paghiamo 2 euro al km) e ad una compartecipazione dell’utente che non avrà più la vessazione del controllo della Provincia, ma vi sarà un’autoregolamentazione. È allo studio la possibilità di una suddivisione del pagamento nell’arco dell’anno. Prima i 70 euro erano uguali sia per il pensionato con la minima sia per chi aveva un reddito molto alto, così è più equo.
È un ragionamento che avevamo fatto. Il criterio della lontananza non viene considerato perché l’utenza periferica è molto bassa e poco utilizzata. Trento e Rovereto raccolgono l’80% dei fruitori di MuoverSi.
Se consideriamo la Valsugana vi è l’ospedale di Borgo che risponde a quasi tutti i bisogni. Bisognerà potenziare il trasporto multiplo prevedendo maggiori sconti, organizzandosi anche con enti che possono far combaciare turni di lavoro o sedute di terapia. Offrire per uno scenario futuro un servizio di linea che colleghi i centri minori con il capoluogo, potrà essere un’alternativa, ma MuoverSi rimane.
Questa convenzione, visto che se ne prevede un forte impatto, avrà, come la precedente, durata annuale.
Si poteva pensare di introdurre anche l’elemento casuale, ma c’era il problema della graduatoria della tipologia del viaggio e non è facile.
Noi siamo certificati ISO 9001 e questa è già una garanzia di qualità.
Anche lo sportello è stato potenziato: ha molti più funzionari, da uno si è passati a quattro.
Tutti i miglioramenti prevedono la qualità del fornitore, già valutata con l’accreditamento. La miglior qualità è legata all’implementazione di mezzi (ormai 1500), ma uno dei nodi rimane l’accompagnamento. Dobbiamo riuscire a conciliare la necessità reale con il business dell’accompagnamento. Anche qui si potrebbe introdurre una compartecipazione. Non si può però andare ad incidere su chi è già più danneggiato. È una partita aperta tra utenza e vettori, cercando di arrivare ad una utenza calibrata, non guardando unicamente al reddito.
Sono previsti due progetti di miglioramento della qualità: uno è la modifica della politica tariffaria illustrata, l’altro è l’elaborazione di una scheda sociale dell’utente per supportare il lavoro del comitato negli aspetti aggiuntivi.
MuoverSi ha contribuito all’ottenimento delle licenze dei Taxi per il trasporto disabili che ora non si possono più esimere dal trasporto dell’utenza disabile e rendono Trento sbarrierata. MuoverSi è un servizio unico in Italia e il bilancio di quest’anno è positivo.
Ci sarà una coordinazione per percorsi misti treno-taxi.
Un’anticipazione sulle future proposte di MuoverSi ai vettori sarà di estendere il servizio fino alle persone che hanno una disabilità del 75%.
La provincia in questo caso si occuperebbe della parte organizzativa e i vettori fornirebbero anche a questi utenti un servizio scontato. Questi avranno minor tutele (ad esempio sugli orari), ma ora se un disabile al 75% vuole prendere un taxi paga il prezzo pieno, con questo accordo, se in possesso della tessera MuoverSi, otterrebbe una riduzione del costo. Con questa proposta MuoverSi vuole dare una risposta anche a quell’utenza che finora non è rientrata nel suo campo.