Nasce la rete Trentino Cura

Data: 01/04/16

Rivista: aprile 2016

E’ stato presentato il 18 febbraio scorso presso la Federazione Trentina della Cooperazione il progetto “Trentino Cura”, nato dalla collaborazione di Antropos, Assistenza, Fai e Vales, quattro cooperative sociali attive su tutto il territorio della Provincia di Trento.

 

All’incontro pubblico era presente Fabio Diana, direttore della Fondazione Easycare che ha promosso questo network di servizi aderenti al modello Prontoserenità, un percorso che mira a sviluppare e coordinare reti di assistenza alla persona in tutta Italia.

 

In presenza dei presidenti degli enti coinvolti, il responsabile comunicazione della Federazione Walter Liber ha espresso soddisfazione e fiducia per un progetto innovativo e allo stesso tempo solido, in quanto basato su quattro pilastri della cooperazione Trentina, da molti anni attivi nel campo dell’assistenza.

 

In Trentino entro il 2030 saranno 150.000 le persone con più di 65 anni di età; nasce da questa analisi l’esigenza di rispondere ai bisogni presenti e futuri delle persone  anziane e delle loro famiglie. Con la nascita di questa rete di servizi, le quattro cooperative promotrici hanno scelto di superare il paradigma concorrenziale per guardare insieme alla collaborazione e alla condivisione delle risorse e del sapere, nell’ottica di fare assieme per fare meglio.

 

È importante come realtà cooperative che operano in territori così diversi riescano ad entrare in sintonia per proporre un pacchetto di servizi di assistenza su misura e all’avanguardia.

 

Un progetto ambizioso, che  grazie all’apertura di diversi sportelli sull’intero territorio provinciale, consente di coprire in maniera capillare vaste zone come Pergine, Mezzocorona, Trento, Tione, Rovereto e Cavalese.

 

Sostegno, assistenza e cura sono i principi cardine che guideranno l’erogazione di servizi sanitari e di assistenza, diversificati in base alle specifiche esigenze dei soggetti beneficiari. Offrire risposte efficaci e professionali ad una richiesta di assistenza sempre crescente, cui il sistema pubblico non sempre riesce a farsi carico. Il modello proposto non intende entrare in competizione con il sistema di assistenza pubblica, bensì affiancarsi ad esso al fine di fornire un servizio a tutti quei nuclei familiari che non ne hanno accesso.

 

La proposta riguarderà una gamma di servizi che interessano la famiglia, tra cui l’assistenza, domiciliare o in strutture di cura anche semi residenziali, la formazione e gestione amministrativa degli assistenti familiari, l’intervento infermieristico, la fisioterapia, il telesoccorso, il trasporto, i pasti a domicilio, le pulizie, la spesa, la gestione delle chiavi di casa, in base alle specifiche esigenze riscontrate.

 

Un impegno importante è stato preso anche nei confronti dei dipendenti, in quanto tutti gli enti coinvolti hanno scelto di porre l’attenzione sulla tutela dei lavoratori attraverso un sistema di welfare aziendale che si pone in netto contrasto con quelle realtà ancora afflitte dal lavoro in nero. Tutelare il benessere dei lavoratori per migliorare anche l’assistenza offerta è l’obiettivo virtuoso di una rete che promette di rispondere in maniera esaustiva ai bisogni emergenti del territorio.

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