Immaginiamo che in questo periodo tu sia più sulle piste che davanti al computer, quindi per prima cosa ti chiediamo come sta andando la stagione, gli allenamenti e quali sono le prossime gare che hai in programma.
Ciao! La stagione è iniziata il 2 dicembre e sta andando molto bene, sono molto contenta dei progressi che stiamo ottenendo! Mi alleno sempre nel fantastico comprensorio di Folgaria, seguita dal team della scuola di Scie di Passione con cui mi alleno tre volte a settimana, alternando tracciati di gigante, slalom e campo libero.
Per quest’anno l’obiettivo è partecipare a tutte le gare della Snow 4 All in collaborazione con il circuito Autodrive Ski Cup, ed infine concludere con i Campionati Italiani.
Tornando un po’ indietro, ci puoi raccontare meglio la tua storia e come nasce in te la passione per lo sci e la neve?
Hai trovato difficoltà a praticare questo sport?
Ho sempre avuto una grande passione per le emozioni forti, l’adrenalina, la potenza, la velocità, e lo sci alpino è il perfetto connubio tra tutto ciò, unito a un grande equilibrio e una forte concentrazione. Quando scii e hai la pista davanti tutto il resto rimane fuori, esisti solo tu, la tua prestanza fisica e la grinta che devi mettere per andare addosso ai pali, e tutto ciò è splendido, lo sci riesce ad esaltare qualità mentali e fisiche che altrimenti rimarrebbero latenti.
Per fortuna il mio primo approccio serio con la neve è stato con la scuola Scie di Passione, con sede in Folgaria, la quale oltre ad avere maestri professionali e preparati per insegnare le curve ad ogni tipo di sciatore ed essere dotata di dualsci e monosci (le attrezzature che usano gli sciatori con disabilità motoria), si fa propugnatrice di un approccio soft, seguendoti passo-passo fino a quando si riesce a scendere autonomamente ed in sicurezza le piste.
Anche per quanto riguarda gli impianti sciistici sono stata facilitata: FolgariaSki è un comprensorio sciistico che presta particolare attenzione a tutti gli sciatori, grazie agli impiantisti che sono in grado di rallentare o fermare le seggiovie all’occorrenza, e dotando le baite di una carrozzina in modo tale che uno sciatore, scendendo dal monosci, possa entrare senza problemi.
Il tuo sguardo esprime un carattere forte e decisamente una spiccata voglia di superare i limiti che incontri: ti rispecchi in questo?
Grazie mille, sono davvero contenta se attraverso lo sguardo riesco ad esprimere queste bellissime qualità, e magari riuscire ad infonderle anche ad altri.
Fin da piccola sono cresciuta molto sicura di me stessa e a mio agio col mondo che mi circonda, forse per questo non posso dire di aver incontrato grandi limiti, a meno che per limite non si intenda una rampa di scale. Certo, le lotte per abbattere le barriere architettoniche le sto portando avanti da anni insieme alla mia famiglia, in modo tale che si arrivi al giorno in cui ogni cittadino non si senta in alcun modo discriminato nell’accessibilità a spazi comuni. Un’altra grande battaglia che porto avanti, nel senso positivo e propositivo del termine, è quella destinata a dare una nuova luce al significato di disabilità, facendo sì che la società la percepisca come una caratteristica dell’essere umano, eliminando quell’aura obsoleta e negativa che fa ancora vedere la persona con disabilità come per forza a un malato, o uno sfortunato, un emarginato da trattare diversamente o associare a termini come “costretto” sulla sedia a rotelle. La sedia a rotelle è uno strumento tecnologico che permette di andare, correre, sfrecciare. È come il monosci: libera, non costringe!
Le vicine olimpiadi invernali Sochi 2014 hanno mosso in te la voglia di partecipare un giorno a quel palcoscenico mondiale? Questo o altri tuoi obbiettivi sportivi come gli affronti giornalmente? Quale pensiero prima di affrontare una discesa?
Il “sogno” di partecipare ai giochi olimpici di Sochi è stato sicuramente un grande stimolo che mi ha spronata a dare il massimo nella stagione passata: purtroppo i tempi erano molto limitati per classificarsi ma ciò mi ha permesso di crescere e di comprendere tutto il sacrificio, l’impegno e il lavoro che sottende ogni gara.
Certamente la mia giornata tipo si distingue tra stagione invernale, dove dedico il mio tempo a fare chilometri sulla neve, ed estiva, in cui il tempo invece lo suddivido tra preparazione atletica ed esami universitari.
Prima di ogni discesa sono molto concentrata, e l’unica cosa a cui penso è dare il meglio di me stessa.
Cosa ti sentiresti di dire a chi si ferma davanti a piccole e grandi difficoltà senza riuscire a mettere in gioco se stesso?
Proverei a incitarlo facendogli tirare fuori i denti e tutta l’energia nascosta che permea ogni essere umano, ricordandogli che la vita è qui e ora e che è nostro dovere, nei confronti di noi stessi, godercela a pieno sfruttando tutti i talenti che ci sono stati dati.
Ci piacerebbe tu ci lasciassi con un augurio o un pensiero personale ai nostri lettori!
Vi auguro di essere felici e di brillare di luce, di far esplodere le vostre potenzialità e di fare della vostra vita un’opera d’arte, come scriveva il nostro Gabriele D’Annunzio.