L’associazione No Barriers Dolomiti 2005 (NBD) ha organizzato a Cortina D’Ampezzo, dal 14 al 18 luglio 2005, un evento per approfondire il tema del turismo accessibile in montagna e delle nuove possibilità offerte dalla tecnologia per migliorare la qualità della vita e favorire la partecipazione attiva delle persone disabili nell’ambiente montano.
No Barriers Dolomiti 2005 è stato aperto da un convegno: “Turismo accessibile: cultura, formazione, informazione”, tenutosi giovedì 14 luglio. Nei giorni 15-16 luglio invece si è tenuto il simposio: “La tecnologia va incontro alla disabilità fisica”. E per concludere, il 18 luglio, si è potuto assistere a “Celebration climb”.
Per questo evento sono stati invitati relatori di fama mondiale a rappresentare importanti fondazioni, università e aziende impegnate nella ricerca nel campo della medicina e della riabilitazione.
Si può dire che il motto di tutti i relatori sia stato: “Se una montagna è accessibile a persone diversamente abili, allora è più accessibile a tutti”.
Lo scopo che l’associazione si prefigge è quindi di realizzare diversi progetti sulle Dolomiti per rendere più accessibili parchi naturali e rifugi non solo ai disabili ma anche ad anziani e famiglie con bambini. Tra i progetti già iniziati ritroviamo: “Un progetto di accessibilità per la funivia Lagazuoi” e “Progetto per un sentiero accessibile nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo”. Il primo è stato presentato da Stefano Illing, amministratore delegato Lagazuoi Spa, che ha spiegato i problemi che hanno dovutro affrontare come: i vincoli dati dal particolare ambiente circostante (alta montagna) ed i vincoli funzionali dati dalle strutture della funivia costruita negli anni ‘60 (es: barriere, scala d’accesso, ecc.). Dove non è possibile abbattere le barriere architettoniche, bisogna formare del personale qualificato, che dovrà sempre essere presente. Importante è anche fare una valutazione metodologica dei sentieri ponendo all’inizio del percorso dei segnali che indichino pendenza, larghezza, pendenza laterale, solidità del terreno (compatto, morbido, ecc.) e fare in modo che sia una segnaletica universale, una sorta di “certificato di accessibilità”.
Il secondo progetto è stato presentato da Michele Da Pozzo, direttore del Parco Naturale delle Dolomiti Ampezzane. Questo è un ambiente naturale favorevole, essendo una piana alluvionale, ma comporta certe problematiche dovute all’instabilità del suolo. Importante è non modificare ma adeguarsi alla natura. Questa zona si estende per 8,5 chilometri offrendo più di 400 specie di piante diverse.
È poi intervenuto Martin Telser della coop Indipendent L. di Merano per portare la sua testimonianza. La cooperativa sociale è stata fondata nel 1997 da nove persone disabili su carrozzina; tra le attività principali ci sono: la progettazione ed erogazione di attività formativa per persone con disabilità; l’erogazione di servizi di consulenza e assistenza sociale (legale, psicologica, attività sportiva); l’erogazione di servizi di consulenza sulle tecnologie assistite (ausili informatici) e la realizzazione di siti web. La cooperativa ha inoltre collaborato per il “progetto Italia per tutti” per rendere più accessibile il turismo con il sito www.hotel.bz.it. Qui è possibile trovare delle valutazioni specifiche su alberghi dell’Alto Adige con il loro grado di accessibilità (da molto buona a molto ridotta).
Infine è intervenuto Roberto Vitali, presidente di SiPuò Laboratorio Nazionale Turismo Accessibile. Egli ha esposto come sia importante promuovere il turismo accessibile. Le attività preferite da turisti con bisogni speciali sono uguali a quelli di chiunque, quindi bisogna dar rilievo alla parola “turismo” e non a “disabilità”. Le difficoltà maggiori sono una “informazione corretta” e “l’accoglienza”: dunque bisogna fare promozione verso i disabili, ma prima di tutto sensibilizzare gli imprenditori. Per avere maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.laboratoriosipuo.net.